Cenni biografici

Antoon Van Dick
 

07/11/2003

Nato ad Anversa nel 1599, figlio di un ricco mercante di tessuti, Antoon Van Dyck, fin da bambino, mostra una notevole inclinazione verso l’arte; così all’età di dieci anni viene accolto nell’atelier di Hendrik van Balen. Verso il 1916 il giovane pittore inizia la sua collaborazione con Pieter Paul Rubens e poiché dotato di talento precoce, diventa ben presto il più valido allievo del maestro, dipingendo contemporaneamente sia ritratti che dipinti religiosi e mitologici per conto suo. Dopo una breve permanenza in Inghilterra, Van Dyck si reca in Italia nel 1621 dove viene fortemente colpito dalla produzione drammatica di Tiziano e del Veronese, con la quale entra in contatto durante un soggiorno a Venezia. L’artista sceglie comunque Genova come la sua seconda patria, decorando i sontuosi palazzi patrizi con dipinti religiosi e ritratti che comunicavano l’importanza dei soggetti. Durante la sua permanenza a Palermo, fra l’aprile e il settembre 1624, la confraternita del rosario di San Domenico gli commissiona la Madonna del rosario. Alla fine dei sei anni trascorsi in Italia, l’autore ritorna nelle Fiandre, ormai artista di importanza internazionale. I dipinti religiosi erano molto ricercati ad Anversa, città fortemente cattolica, roccaforte della controriforma. Inizia quindi un’attività intensissima, divenendo anche il pittore di corte dell’arciduchessa Isabella. Nel 1629, dopo un soggiorno in Inghilterra, dipinge per il re Carlo I Rinaldo e Armida Nel 1632 l’artista parte nuovamente, fermandosi prima in Olanda, alla corte di Federico Enrico, poi a Bruxelles e infine a Londra, dove Carlo I lo nomina ”cavaliere” e ”pittore maestro nell’ordine di sua maestà”. Per la corte inglese, Antoon Van Dyck realizza numerosi ritratti fra i quali un Ritratto di Carlo I in tre posizioni che diventa una sorta di studio preparatorio, per un busto del re commissionato al Bernini. La produzione artistica del pittore di questo periodo, è quasi esclusivamente rivolta all’esecuzione di ritratti che affermano il ruolo del re come monarca assoluto. In due occasioni, il famoso artista riceve il permesso reale di tornare nel continente. Nel 1639 su sollecitazione del sovrano sposa Mary Ruthven, damigella della regina Enrichetta Maria dalla quale avrà, due anni più tardi, una figlia, Justiniana. Nel 1640 è a Parigi, dove spera di ottenere la committenza per la Grande Galerie del Louvre, affidata poi a Poussin. Rientrato a Londra, all’inizio del 1641, Van Dyck muore il 9 dicembre dello stesso anno a soli quarantadue anni. Sepolto nella chiesa di Saint Paul, la sua tomba andrà distrutta nel grande incendio scoppiato nella capitale inglese nel 1666.

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