Coniunctio oppositorum
 
										
										 
										
										
																		
																									Opera esposta alla mostra "Pubblico e Privato" presso la Galleria Il Sole a Roma
															
							08/11/2002
							 È questo un momento della nostra storia recente in cui la coppia oppositorum ‘pubblico/privato’ si dispiega in tutta la sua forza dialettica e appare decisiva per i futuri sviluppi di ordine politico e sociale. L’arte, come sempre, raccoglie le vibrazioni e di idee e mutamenti in corso, ancora poco chiari alle coscienze individuali, denuncia o accoglie, è dentro al potere per poter esistere e al tempo stesso esserne fuori e progettare una realtà utopicamente diversa. In questa dialettica si pone anche la sua dimensione pubblico-privata. Con una precisazione semantica: ‘il pubblico’ è il contesto collettivo, alla portata di tutti, dove l’arte può situarsi e spesso aspira a situarsi (gallerie, musei, piazze giardini, &), ma ‘il pubblico’ è anche l’insieme concreto delle persone, addetti o semplici osservatori, attraverso cui l’arte trae la propria sussistenza e legittimità: il lavoro creativo giunge a farsi evento artistico grazie al pubblico, foss’anche un unico spettatore; d’altro canto privato è da un lato l’orizzonte del mercato che tendenzialmente ‘strappa’ l’opera d’arte dal dominio pubblico per sottometterla alla disponibilità di pochi (o, a volte, anche di uno solo); dall’altro però il collezionismo stesso sovente si traduce in una privatizzazione che assume su di sé l’onere del conservare, del riconoscere e tramandare l’opera di un artista, e quindi si tramuta in azione a suo modo pubblica. Senza i fidecommessi di un tempo, che rendevano inalienabili le opere collezionate, oggi non avremmo i grandi musei. 
Sul filo di questa discussione si colloca la mostra PUBBLICO/PRIVATO dove tre artisti, Lena, Lombardino e Mulas, diversi ma pur vicini nel medesimo intento, sperimentano l’esposizione di alcune loro opere prima in un luogo pubblico (galleria) poi in un luogo privato (abitazione), muovendo tra mercato e ricchezza personale, divulgazione pubblica e contemplazione domestica. La galleria è lo spazio del collezionismo possibile, dove il pubblico/persona può fruire l’opera e sognare di possederla (nel museo essa è di tutti ma di nessuno in particolare). L’abitazione privata è il sogno realizzato del singolo, che per un istante si fa collettivo, per il tempo dell’inaugurazione, tentando una 'coniunctio oppositorum' già attuata, secondo Walter Benjamin, dal collezionista Eduard Fuchs, il cui proposito "era di restituire all’opera d’arte la sua esistenza nella società da cui era stata staccata…a tal punto che il luogo in cui egli la trovava era il mercato artistico, dove essa, ugualmente lontana da coloro che l’avevano prodotta come da coloro che erano in grado di comprenderla, continuava a vivere ridotta a mera merce". 
Galleria "Il Sole"
inaugurazione 9 novembre 2002
pubblico: galleria, via Alessandria 110/c, ore 18,30
privato: abitazione privata, via di Porta Angelica 15, ore 21,00
dal 9 al 23 novembre; orario della galleria: 9,00-13,00 • 16,00-20,00
per informazioni: tel. 06-44251315 • e-mail: ilsole_arte@tin.it						
						
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