I titoli da non perdere in primavera

Da Perugino a Goya, la Grande Arte torna al cinema

Un fotogramma dal film L’Ombra di Goya I Courtesy Nexo Digital
 

Francesca Grego

24/01/2023

Dopo Munch, Tiziano e Botticelli, che nello scorso autunno ci hanno fatto compagnia sugli schermi di tutta Italia, “La Grande Arte al Cinema” torna in sala con una nuova stagione di storie da scoprire. Francisco Goya, Pietro Perugino e la leggendaria sfida tra i due giganti del Barocco, Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini, saranno i protagonisti della prossima primavera nella rassegna targata Nexo Digital. 


Un fotogramma dal film "L'Ombra di Goya" I Courtesy Nexo Digital

Si parte il 6, il 7 e l’8 marzo con L’Ombra di Goya diretto da José Luis López-Linares. Il regista di Bosch. Il giardino dei sogni, ha scelto dodici specialisti di diverse discipline per cercare di decifrare l’opera complessa e affascinante del pittore spagnolo. Tra gli esperti coinvolti da López-Linares c’è Jean-Claude Carrière, storico amico e collaboratore di Luis Buñuel. Presentato al 75° Festival di Cannes, il docufilm si presenta come un’indagine corale sul “mistero Goya”, dove ogni voce è portatrice di una prospettiva peculiare su questo artista di straordinaria ricchezza: ascolteremo perfino un esperto di otorinolaringoiatria, che individuerà nei quadri le conseguenze della sordità del maestro. Vedremo Goya smascherare vizi e ipocrisie della sua epoca, mentre Carrière mostrerà al pubblico il filo rosso che lega il pittore e Luis Buñuel, entrambi di origine aragonese, sordi e inclini a narrazioni surreali. 


Pietro di Cristoforo Vannucci, detto il Perugino, Annunciazione Ranieri, 1490–1500 circa, Tempera su tavola, Collezione privata. Dal film "Perugino. Rinascimento immortale"

Il 3, il 4 e il 5 aprile sarà la volta di Perugino. Rinascimento immortale, che rende omaggio al maestro umbro a 500 anni dalla sua scomparsa. Diretto da Giovanni Piscaglia (Van Gogh. Tra il grano e il cielo e Napoleone. Nel nome dell’arte), il docufilm è un viaggio attraverso l’Italia alla scoperta dei grandi capolavori del pittore, dagli affreschi della Cappella Sistina alle due sale a lui interamente dedicate alla Galleria Nazionale dell’Umbria, dove a marzo inaugurerà la grande mostra Il meglio maestro d’Italia. Perugino nel suo tempo. Allievo di Piero della Francesca, collega di Leonardo nella bottega del Verrocchio e, soprattutto, maestro di Raffaello, Perugino è stato a volte messo in ombra proprio da questi legami. Il film mira a restituirgli il posto che gli spetta nell’irripetibile stagione del Rinascimento italiano, mettendone in luce le peculiarità e le conquiste. 


Francesco Borromini, Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane. Dal film "Borromini e Bernini. Sfida alla perfezione" I Courtesy Nexo Digital

Dall’8 al 10 maggio, infine, andrà in scena una delle rivalità più chiacchierate - e feconde - di tutta la storia dell’arte: Borromini e Bernini. Sfida alla perfezione punta i riflettori sulla Roma del Barocco e su due autentiche star della scultura. Borromini non ha ancora vent’anni quando arriva  nell’Urbe a piedi da Milano, lasciando il suo lavoro di umile scalpellino al Duomo. È il 1619 e Roma è il centro dell’arte occidentale, ‘the place to be’ per ogni artista che desideri la gloria. Qui spuntano ogni giorno nuovi cantieri di chiese, fontane, palazzi nobiliari: a cominciare dalla nuova Basilica di San Pietro, la Chiesa ha scelto l’arte e l’urbanistica per mostrare la propria grandezza di fronte al mondo dopo lo shock della Riforma protestante. Diretto da Giovanni Troilo (Frida. Viva la vida!, Le Ninfee di Monet. Un incantesimo di acqua e luce, Power of Rome), il film è la storia di un uomo che si priva di tutto per inseguire un sogno, ma anche di una sfida leggendaria: quella tra Borromini e Bernini, nonché di Borromini con sé stesso. Un genio talmente legato alla sua arte da viverla come un demone che lo divora dall’interno, fino a scegliere la morte pur di toccare l’eternità.


La Grande Arte al Cinema 2023 - Parte 2 I Courtesy Nexo Digital

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