Dal 10 al 16 gennaio sul piccolo schermo

Da Raffaello ai tesori di Villa d'Este svelati da Alberto Angela, la settimana in tv

Raffaello Sanzio, Madonna Sistina, 1513-1514 circa, Olio su tela, 265 × 196 cm, Dresda, Gemäldegalerie
 

Samantha De Martin

10/01/2022

Sospesa tra le nuvole, con tra le braccia il bambino Gesù, la Madonna Sistina si rivela all’osservatore come da una sorta di quinta teatrale.
Un leggero vento che fa ondeggiare le pieghe della sua semplice veste accompagna l'ingresso della giovanissima Vergine tra due figure di santi che, con i loro gesti, accentuano la teatralità della rappresentazione.
"Fate posto al grande Raffaello" furono le parole con cui Federico Augusto III - stregato dal dipinto di Raffaello, considerato la più bella opera mai realizzata dal geniale pittore del Rinascimento italiano - accolse a Dresda il capolavoro. Era il 1757 e La Madonna Sistina di peripezie ne aveva già vissute tante e molte altre ne avrebbe conosciute prima di approdare nelle Collezioni della Gemälderie Alte Maister di Dresda dove oggi si trova.
Il racconto delle vicessitudini di questo capolavoro ritrovato, desiderato da molti, sopravvissuto a guerre e regimi, più volte nascosto e recuperato, è solo uno dei tanti appuntamenti che l’agenda settimanale dell’arte in tv ha in serbo per art lovers e appassionati.
Dalle meraviglie del belpaese svelate da Alberto Angela alla coraggiosa esistenza di Gerda Taro, ecco le altre novità da non perdere sul piccolo schermo dal 10 al 16 gennaio.


Raffaello Sanzio, Madonna Sistina (Dettaglio), 1513-1514 circa, Olio su tela, 196 x 265 cm, Dresda, Gemäldegalerie

La Madonna Sistina di Raffaello brilla su Sky Arte
A inaugurare la settimana di Sky (lunedì 10 gennaio alle 23.45) sono I segreti dell’arca perduta. Grazie alle ultime scoperte scientifiche, un team di esperti cerca di scoprire le verità che si nascondono dietro l’Arca dell’Alleanza, uno dei manufatti religiosi più sacri. Secondo le scritture, il profeta Geremia avrebbe nascosto l'Arca in un luogo remoto. Un team di archeologi ne ripercorre il possibile viaggio.

Giovedì 13 gennaio alle 21.15 in prima visione, il direttore della Galleria degli Uffizi, Eike Schmidt, accompagna gli spettatori tra i segreti del processo di modernizzazione di un museo che attrae ogni anno milioni di visitatori.
La grande arte brilla, invece, su Sky con La Modonna Sistina di Raffaello - Il Capolavoro Ritrovato, in onda venerdì 14 gennaio alle 15.30.
Il pubblico da casa è invitato a ripercorrere le vicissitudini dell'opera dell'Urbinate che ha stregato artisti, filosofi, scrittori, poeti, da Goethe a Dostoevskij, da Schopenauer a Nietzsche. Cosa aveva di speciale quest'opera al punto da ricevere un’attenzione così unanime? Lo scopriremo venerdì su Sky Arte.


Villa d'Este, Tivoli

Su Rai 1 Villa Adriana e Villa d’Este raccontate da Alberto Angela
La magia di Villa Adriana e di Villa d’Este, dove l’acqua si fa arte, i mille volti di Palermo e lo sfarzo abbagliante di Monreale saranno al centro della nuova puntata di Meraviglie. La penisola dei tesori, il programma di Alberto Angela in onda martedì 11 gennaio alle 21.25 su Rai 1.

La Firenze dei Medici su Rai Storia
La Firenze dei Medici sarà invece al centro della puntata di Rai Storia in onda martedì 11 alle 10.30. Partendo dalla vita di Lorenzo Il Magnifico, in compagnia del disegnatore e vignettista Sergio Staino, scopriremo alcune opere legate alla casata dei Medici, divenute nel corso del tempo Patrimonio culturale dell'umanità, a partire dalla Cupola di Santa Maria del Fiore, progettata da Filippo Brunelleschi.


La cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze, 1420-1436, Filippo Brunelleschi | Foto: pcdazero via Pixabay

Art Night sulle orme di Gerda Taro
“Se non si rischiasse mai nella vita, Michelangelo avrebbe dipinto il pavimento della cappella Sistina e non la volta”. Parola del grande commediografo Neil Simon. Il senso del rischio di Buonarroti ha caratterizzato anche Gerda Taro, la fotoreporter tedesca nota per i suoi reportage di guerra, ma anche conosciuta per essere stata la compagna di Robert Capa e per aver stabilito con il fotoreporter ungherese un forte sodalizio professionale.
Fotografando la tragedia della guerra civile spagnola, Gerda Taro ha creato un lavoro pionieristico prima di perdere la vita alla vigilia del suo ventisettesimo compleanno. Dalla Germania di Hitler alle disperate battaglie della Repubblica spagnola, la sua breve vita ha raccontato la grande storia dei primi anni del Novecento. I suoi scatti hanno immortalato la follia degli uomini e il dolore della guerra, ma anche l'ideale della fratellanza e la speranza di un mondo migliore. A far riemergere il suo nome dall’oblio è stato recentemente il libro La ragazza con la Leica di Helena Janeczek, vincitore, nel 2018, del Premio Strega.
Un documentario coinvolgente, in onda su Art Night (Rai 5) venerdì 14 gennaio alle 21.15 racconta di chi la vita l’ha rischiata, e persa, per affrontare un lavoro che oggi leggiamo come arte, ma che forse costituiva allora un impegno civile e politico. In prima visione assoluta, Sulle orme di Gerda Taro è un film di Camille Mènager, prodotto da Brotherfilms con la partecipazione di France Tèlèvision.


Sulle orme di Gerda Taro  | Foto: © Robert Capa | Courtesy Brotherfilms

La serata di Art Night - il programma di Silvia De Felice e di Emanuela Avallone, Massimo Favia, Alessandro Rossi, con la regia di Andrea Montemaggiori -  prosegue con Shoot it! L’ultimo scatto del Bang Bang Club.  Questo gruppo di quattro giovani fotografi senza paura, poco più che ventenni, ha conosciuto e testimoniato la realtà dell'apartheid in Sud Africa. Sono loro - Ken Oosterbroek, Joao Silva, Kevin Carter e Greg Marinovich - i protagonisti di una grande storia di amicizia. Nei quartieri neri registrano la violenza di quel momento, come nessun altro fotografo bianco aveva mai osato fare. Apparse sulle prime pagine del New York Times, del Washington Post e del Time Magazine, le loro immagini hanno fatto il giro del mondo, “accelerando i cambiamenti in questo paese e la fine dell'apartheid, mostrando al mondo intero cosa stava succedendo qui e accrescendo la pressione sul regime”. Soprannominati Bang Bang Club da una rivista, i quattro fotografi divennero leggenda. Nel 1991 Greg Marinovich vinse il Premio Pulitzer per la sua serie di foto che immortalavano un uomo mentre veniva bruciato. Nel 1994 Kevin Carter ottenne lo stesso riconoscimento per la sua controversa foto di un bambino affamato e di un avvoltoio, realizzata durante un viaggio in Sudan. La vita va fotografata o vissuta? La parola al documentario, che è anche un'intensa riflessione sul ruolo della fotografia, tra arte e documentazione della realtà.

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