Dal 23 aprile al 27 novembre a Palazzo Donà dalle Rose

Postumano Metamorfico. Il Padiglione di San Marino alla Biennale di Venezia con un progetto d'arte totale

Michele Tombolini, L'adulta, 2022, particolare, Tecnica mista su legno, collage, fotografia, foglia oro, riproduzione digitale su monitor, 200 x 200 cm, Padiglione Repubblica di San Marino | Foto: © Paolo Monello



 

Samantha De Martin

14/04/2022

Simile a un organismo vivo, abitato da un pullulare di visioni artistiche discordanti, ma mai stridenti, il rinascimentale Palazzo Donà dalle Rose si accinge ad accogliere il Padiglione della Repubblica di San Marino ideatrice di un progetto d’arte totale per la 59esima Biennale d’Arte di Venezia.
Postumano Metamorfico è il titolo di questo viaggio sotto la supervisione del commissario Riccardo Varini, curato da Vincenzo Rotondo e organizzato da FR Istituto d’Arte Contemporanea in collaborazione con Cris Contini Contemporary, nel quale il pubblico potrà immergersi dal 23 aprile al 27 novembre.

A conferire una nuova pelle allo storico palazzo seicentesco saranno otto artisti invitati a esporre le loro opere all’interno del padiglione sammarinese, realizzate in linea con le sollecitazioni lanciate dalla curatrice Cecilia Alemani relative alle metamorfosi del corpo, al rapporto tra individuo e tecnologia e tra individuo e natura.
D’altronde l’esposizione Il latte dei sogni, che prende il suo titolo frugando nel libro di favole della pittrice e scrittrice britannica Leonora Carrington, seleziona le sue creature fantastiche e ibride, insieme a molte altre figure della trasformazione, come compagne di un viaggio immaginario attraverso le metamorfosi dei corpi e le definizioni dell’umano.


Nicoletta Ceccoli, Rito di passaggio, 2022, Tecnica mista e digitale, 100 x 120 cm, Padiglione Repubblica di San Marino

“Il Padiglione - spiega il commissario Riccardo Varini - ospiterà contributi di artisti sammarinesi, italiani, francesi e inglesi, per promuovere il Sistema Paese attraverso l’arte contemporanea, in un’ottica di confronto e apertura internazionale. In risposta alle sollecitazioni della direttrice artistica della Biennale Arte 2022, Cecilia Alemani, si è scelto di approfondire il tema proposto su diversi piani: dal linguaggio alla riflessione sul presente, fino all'opera d’arte nel suo farsi. Palazzo Donà dalle Rose, sede della mostra, è esemplificativo di questo concetto. Rappresenta esso stesso differenti dimensioni e anime, materiali e immateriali, che si tramandano dal passato e si fondono nel presente, coniugando la permanenza della città antica con la visione innovativa di quella moderna”.

Se la sammarinese Nicoletta Ceccoli, con l’artista visivo e sonoro Roberto Paci Dalò, racconterà, nel progetto Risvegli, una nuova comunione con il non-umano, l’animale e la terra attraverso le sue opere pittoriche popolate da creature e simboli fantastici, lo street artist londinese Endless presenterà con The Endless Transfiguration un’installazione monumentale che rivendica l’importanza e la resilienza della natura, coniugandola al processo tecnologico umano.
Michelangelo Galliani ci porta nel suo Giardino Imperfetto, dove alcuni frammenti di una grande scultura in marmo statuario - residuo di una civiltà perduta - faranno emergere, all’interno di una vasca con un sottile velo d’acqua (elemento primigenio), un fitto intreccio di tronchi e rami dorati a foglia d’oro zecchino.



Endless, The Endless Transfiguration, 2022 Rendering (dettaglio), Disegno digitale e dipinto a mano incollato su legno 1600 x 400 x 150 cm | Padiglione Repubblica di San Marino

Lungi dal voler simboleggiare la fine dell’arte, le opere del Postumano Metamorfico vogliono ribadire la possibilità di un qualcosa in grado di esistere in un futuro possibile, all’interno di un orizzonte mobile.
“Imperfezione, incertezza, riuso dei materiali - sottolinea Pasquale Lettieri, critico d’arte e membro del Comitato scientifico - alludono alla necessità di una cultura di crisi, sottolineando al tempo stesso l’adattamento dove l’oggettualità irreversibile e definita viene superata da un’oggettualità indefinita e reversibile. Il concetto di arte che vedremo non sarà quello cui eravamo abituati in passato. Ci troveremo a vivere il momento, a percepire quello che è posto davanti agli occhi”.

Elisa Cantarelli presenta WRP WITHout esSENZA, con il contributo critico di Pasquale Lettieri. L’installazione fa tesoro dell’esperienza maturata dall’artista con il progetto We are Plastic, finalizzato a sensibilizzare il pubblico sul tema della sostenibilità attraverso un’azione collettiva. Per Postumano Metamorfico, la bottiglia si carica di un nuovo significato, trasformandosi da oggetto contenitore a elemento ricco di contenuti. Una tenda di bottiglie invita così il fruitore a entrare in uno spazio sospeso dove avviare la propria metamorfosi.


Elisa Cantarelli, WRP, 2022 Rendering Installazione We Are Plastic - WITHout esSENZA Metallo zincato, D-bond, dotting su bottiglie di plastica, stampa su acetato, neon LED. Dimensioni Installazione 400 x 400 x 300 cm circa | Padiglione Repubblica di San Marino

Avvalendosi di materiali di recupero, Rosa Mundi, con Posology Humanity’s Time, sviluppa il tema del Postumano Metamorfico con un’articolata installazione che ripercorre l’evoluzione dell’uomo nel suo trapasso da animale mammifero erbivoro a Homo sapiens, fino a credere di trasformarsi in una forza geologica in grado di modificare il normale corso evolutivo del pianeta.
“Rosa Mundi - spiega Angela Vettese - sarà presente con opere che parlano del nostro destino di uomini. Europasaurus è una sorta di dinosauro dell’Europa. Sarà composta da 17 valigie trasparenti e 17 piccole sfere armillari di vetro, plastica, cemento, cuoio, materiali diversi che testimoniano la poliedricità di momenti vissuti dall’uomo nel passare dall’era della pietra al post-umano, a una materialità sintetica e tecnologia che ci porta verso un metaverso sconosciuto. L’ultima valigia della fila contiene un uomo coniglio, un uomo che corre, vicino a ibrido con animale. Invece un’altra opera , 3333 d.C è una fantasmagoria su come potrà essere il mondo nel quarto millennio. L’ultima opera, Ecce Homo sarà un dittico in tecnica mista su tela e lamine di ferro dove l’artista inserisce una figurazione che riprende un uomo e una donna in una sorta di congiunzione dove l’erotismo si stempera in una comunione celeste”.

Con Body Memories – Matter Memories, Anne-Cécile Surga privilegia invece il tema del corpo, inteso come strumento attraverso cui sperimentare il mondo. I suoi corpi leggeri, scolpiti nel marmo, liberi dalle leggi e dalle aspettative legali, religiose, sociali, riattivano le emozioni e sono da esse riattivati. Digital Humanity del veneziano Michele Tombolini, attraverso cinque opere su tela con inserti digitali, propone infine una riflessione sulla condizione dell’essere umano dopo l’avvento di una tecnologia tanto evoluta quanto alienante, in grado di mettere in discussione il fondamento stesso della realtà.


Rosa Mundi, 3333 d.C., 2022, Installazione cubica - Marmo nero del Belgio, Occhio di Tigre, ottone, legno, vetro e plastica riciclata dall’oceano, pigmenti marini naturali e organici 222 x 192 x 192 x 204 cm

“Il progetto Postumano Metamorfico - spiega il curatore Vincenzo Rotondo - nasce nell’agosto del 2021, a partire da studi condotti negli anni precedenti su Postumanesimo e Transumanesimo. Nasce dalla consapevolezza della fragilità umana, ma anche dal grande dono di cui disponiamo, ovvero il senso dell’orizzonte, della profondità, la capacità di guardare e andare oltre. Ci siamo sempre posti tante domande: come prolungare la nostra vita, come trasformarci per adattarci ai cambiamenti. Ora siamo arrivati ad un punto critico, in cui l’uomo pensa di poter bastare a se stesso e di poter dominare il mondo. La tecnica, secondo il Transumanesimo, nasce per salvare la vita umana. Il Postumano Metamorfico che ci piace immaginare sarà in grado di interagire con il proprio macrocosmo di riferimento, creando nuove forme di coesistenza e trasformazione”.

 Leggi anche:
• "I sogni non hanno titolo". Il Padiglione francese di Zineb Sedira alla Biennale
• La Biennale d'Arte 2022, fucina "green" di una nuova umanità nel segno del "reincanto"
• Nell'universo onirico di Leonora Carrington, la musa surrealista della Biennale d'Arte 2022


COMMENTI