Lo scrigno nel petto

Foto di Alessandro Vasari | Foster di Matteo Montani
 

30/01/2007

[...]Montani deve giocare d’effetto (quello della pittura pura e pigmentale, ravvicinato, molecolare) per negarlo e per parlare di un altro effetto (quello del contenuto visivo, della lontananza, della visione), sedurre per poi abbandonare a sua volta sedotto (è la vendetta di Arianna su Teseo), contenere una pioggia di lacrime di blu reale (le lacrime di Arianna abbandonata) per alludere ad un mare e negare quel mare, per alludere ad un cielo e negare quel cielo. Dunque la sua pittura solleva essenzialmente la domanda su cosa si imprima su quella superficie illusoria, come fosse una pellicola sensibile: sarà solo la chimica del colore e della luce o il manifestarsi di una visione?” Marco Tonelli

Romano, giovane e talentuoso. Negli spazi della Associazione Culturale L’Attico di Roma, Matteo Montani presenta Foster, esposizione che raccoglie la produzione recente dell’artista.

Fabio Sargentini curatore e critico d’arte ci introduce con grazia nello straordinario mondo del pittore, un mondo dipinto di blu.
“Tornavo nello studio di Matteo Montani in aperta campagna per la  seconda volta dopo un paio di mesi, sempre accompagnato da Marco  Tonelli. Durante il tragitto in macchina ripensavo alla prima  visita, quando il pittore mi aveva mostrato dei quadri di paesaggi  urbani ancora viziati da un impianto concettuale. Visibilmente non  ne ero stato entusiasta. Allora Matteo, al momento di salutarci,  aveva estratto l’ultima carta, un quadernetto all’apparenza  insignificante, per evitare che la visita terminasse con l’amaro in  bocca per entrambi. Su ciascuna delle pagine del quadernetto il  pittore aveva lasciato colare delle macchie azzurre che si  spandevano sul fondo nero. Soprattutto mi colpì l’effetto, ripetuto qua e là, come di fili d’erba, di minuscole arborescenze. Subito l’ho associato mentalmente alla peluria degli alveoli polmonari, la  parte del corpo che sapevo creare a Matteo seri disturbi fin dalla  nascita. Benedetto quadernetto!

Queste povere spontanee paginette, al  contrario  di quei quadri troppo pensati, sbilanciati verso 
l’esterno, certificavano le tracce di un paesaggio interiore, in  nuce. Al pittore, tacendo tutto il resto, semplicemente avevo  detto: “Non hai bisogno di cercare il paesaggio fuori di te, ce  l’hai dentro.”Che frutti miracolosi dopo soli due mesi aveva prodotto quel  ribaltamento del punto di vista! Era come se Montani avesse trovato  la combinazione della cassaforte e adesso estraesse dal suo petto- scrigno pietre scintillanti. Ce ne stavamo a bocca aperta, Tonelli  ed io, davanti a un paesaggio di grandi dimensioni, tutto celeste,  mai visto in natura, sconosciuto ma nemmeno ignoto. Era una  sensazione stranissima, esaltante. Ci pareva a distanza siderale  eppure vicinissimo, inafferrabile e spirituale…

Altre visite ho compiuto allo studio di Montani, tutte belle, anche  se le prime due restano speciali. Ho capito poco a poco, mentre il  lavoro cresceva, il dolore della condizione umana che scorre come  una vena carsica sotto l’apparente glacialità di queste superfici.  Non il dolore al calor bianco dell’urlo munchano, ma quello  sublimato, redento, di un’ascesi celeste”.

Matteo Montani  è nato nel 1972 a Roma, dove vive. Mostre personali: Galleria Marilena Bonomo, Bari (2005); Studio Visconti, Milano; Valentina Bonomo arte contemporanea, Roma (2004); L. I. A. R. T., Roma (2003); ERGON, Università degli Studi Roma Tre, Roma (2002). Mostre collettive: Pittori al muro (Bragantini, Di Silvestre, Montani, Padroni, Picozza), L’Attico, Roma; Premio Mantero per l’arte giovane, Como (2006); Sotto la superficie…, Fabbrica del Vapore, Milano (2005); Match. Critici a confronto, Galleria F. Russo, Roma (2004).

Matteo Montani
Fino al 10 marzo 2007
Fotografie di Alessandro Vasari
Associazione Culturale L’Attico
Via del Paradiso, 41 ­ Roma ­
La Galleria è aperta dal lunedì venerdì dalle ore 17,00 alle ore 20,00
Tel./Fax: 06/6869846
sargenti3@SARGENTINIFABIO.191.it
fabio.sargentini@flashnet.it


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