Richard Serra

 

10/02/2004

Inizia il 22 febbraio 2004 presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli l’esposizione di Richard Serra che presenta un lavoro unico, diviso in cinque parti, progettato ed eseguito appositamente per questa occasione. In ciascuna delle quattro sale del museo, con l’eccezione di quella più grande che ne contiene due, sono posti dei parallelepipedi di acciaio forgiato, pesanti decine di tonnellate. Queste forme monolitiche riproducono, senza alcun intento narrativo o metaforico, le proporzioni del corpo umano al minimo comune denominatore, riducendo e riproponendo la poetica classica presente nelle collezioni archeologiche in chiave contemporanea. La scultura assume una compattezza che sembra implodere, con drammatica tensione, nella sua sagoma. La densità del peso attrae su di sé l’attenzione, lo sguardo, a annullando tutto ciò che le sta intorno. Le corrispondenze spaziali risultano modificate, il peso e il suo specifico palesarsi entrano in conflitto con la realtà dei rapporti di scala accentrandosi sull’autorità e sull’impeto della spinta gravitazionale. Richard Serra (San Francisco, 1939) è universalmente riconosciuto dalla critica internazionale come uno degli scultori più importanti ed innovativi nella storia dell’arte moderna. La sua ricerca si focalizza sui processi di fabbricazione e le caratteristiche del materiale di cui è composta l’opera stessa, nonché su una complessa iterazione con lo spazio circostante e con lo spettatore.

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