Da Henri Cartier-Bresson a David LaChapelle

Scatti di primavera: 10 mostre fotografiche da non perdere

Fondation Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos | Henri Cartier-Bresson, In Lui Chi Chang, la via dei negozi di antiquariato, la vetrina di un venditore di pennelli. Pechino, dicembre 1948. Vintage gelatin silver print
 

Francesca Grego

22/02/2022

Fotografia artistica o reportage? Vintage o contemporanea? Attualità o ritratto? Per i fan della quinta arte c’è solo l’imbarazzo della scelta: con uno sterminato campionario di immagini, le mostre dei prossimi mesi si preparano a soddisfare la nostra fame di fotografia. Ci sono i festival primaverili, come quelli di Brescia e di Reggio Emilia, che riuniscono novità ed eccellenze dal mondo attorno a temi di grande richiamo. E c’è un ampio ventaglio di monografiche, che spazia da maestri immortali come Doisneau o Cartier-Bresson fino alle voci più influenti degli ultimi anni, da Maurizio Galimberti a David LaChapelle. Ma a volte la storia è un racconto corale: ecco allora i momenti più significativi dell’ultimo anno da rivivere nelle foto Ansa e la prestigiosa Collezione Walther del MoMa, che arriva in Italia per regalarci uno scorcio su un’indimenticabile stagione della fotografia mondiale. 
Qui di seguito, gli appuntamenti da non perdere. 

Henri Cartier-Bresson. Cina 1948-49 / 1958. Fino al 3 luglio a Milano, Mudec - Museo delle Culture
Di mostre su Cartier-Bresson ne abbiamo viste tante, ma “l’occhio del secolo” è sempre pronto a sorprendere. Al Mudec la sua inesauribile curiosità si posa sul gigante cinese, ripercorrendo un decennio cruciale della sua storia. Dall’ascesa di Mao al “grande balzo in avanti” degli anni Cinquanta, le immagini di un paese in trasformazione corrono parallele all’avventura del reporter, che 18 mesi prima di partire alla volta di Pechino per conto di Life, con un manipolo di colleghi aveva dato vita a Magnum Photo in quel di New York. In mostra le immagini di momenti che hanno scritto la storia, ma soprattutto scatti in cui la cultura, la società e l’umanità diventano protagoniste, tracciando una nuova strada per il reportage. 


Kate Steinitz, Backstroke, 1930, Stampa alla gelatina ai sali d’argento, New York, Museum of Modern Art, Thomas Walther Collection. Gift of Thomas Walther © Steinitz Family Art Collection, 1930 Digital Image © 2021 The Museum of Modern Art, New York/Scala, Florence I Capolavori della fotografia moderna 1900-1940: la Collezione Thomas Walther dal Museum of Modern Art, New York. Camera - Centro Italiano per la Fotografia


Arianna Di Romano. Oltre lo sguardo. Fino al 12 giugno a Ferrara, Palazzina Marfisa d’Este 
Reporter esperta e sensibile, Arianna Di Romano ha girato il mondo a caccia di storie dai più remoti villaggi del Sud-Est asiatico ai campi profughi della Serbia e della Bosnia. Le interessa la vita di chi abita ai margini - dai senzatetto ai detenuti, dagli anziani rimasti soli ai ragazzi di strada - che dai suoi scatti ci invitano a gettare il cuore e la mente “oltre lo sguardo”, alla ricerca di una diversa, e autentica, bellezza. A Ferrara lo scopriremo in sessanta fotografie realizzate in Myanmar  o in Polonia, ma anche dietro casa, nella sua Sardegna o in Sicilia, dove abita. “Fotografando, scavo nell’umanità dimenticata che amo e di cui vorrei trasmettere la bellezza. Vivo le sensazioni che provano le persone che ritraggo, mi identifico in loro. Continuamente cerco me stessa nell’altro”, racconta Arianna, che in Malesia era soprannominata “la ladra di anime”. “Quello che mi spinge a fotografare - prosegue - è rubare uno sguardo che sia profondo. Rubo quegli sguardi per dar loro una voce”. 

PhotoAnsa 2021. Dal 25 febbraio al 1° maggio al Forte di Bard (Aosta)
Non sarà stato il più bello della nostra vita, ma di sicuro il 2021 è un anno che non dimenticheremo facilmente. Per chi teme di essersi perso qualcosa, un serrato riepilogo fotografico sta per andare in scena nel suggestivo scenario del Forte di Bard, grazie a più di 100 immagini messe a disposizione dall’agenzia Ansa. Dall’entrata dei talebani a Kabul allo sbarco su Marte del rover Perseverance, dai trionfi azzurri alle Olimpiadi di Tokyo all’Italia campione d’Europa nel calcio, fino alla vittoria dei Maneskin all’Eurovision Song Contest, gli eventi dell’anno appena trascorso tornano alla ribalta per l’ultima volta, prima di lasciare definitivamente spazio alla voglia di futuro. Sempre al Forte di Bard, fino a giugno saranno in mostra i migliori scatti della 57° edizione del Wildlife Photographer of the Year, per un tuffo rigenerante nelle meraviglie della natura. 


Maurizio Galimberti, Martin Luther King, 1963. Bob Fitch photography Archive Department of Special collections, Stanford University Libraries

Maurizio Galimberti. Uno sguardo sulla nostra storia. Dal 1° marzo al 1° maggio a Milano, Museo Diocesano Carlo Maria Martini
Tra i protagonisti di primo piano della fotografia italiana contemporanea, Maurizio Galimberti è diventato famoso per le sue composizioni a mosaico, nelle quali il soggetto - che sia una persona o una città - viene scomposto in innumerevoli scatti e ricomposto in un’immagine sfaccettata. A Milano Galimberti adopera questo speciale metodo per esplorare il Novecento attraverso figure di spicco come Nelson Mandela, Muhammad Ali, Nikita Kruscev o Giovanni Paolo II, ma anche nei volti senza nome dei bambini del Vietnam, di Srebrenica o dei piccoli migranti separati dai genitori sul confine tra Stati Uniti e Messico. “Visti tutti insieme”, osserva il curatore Denis Curti, “questi mosaici appaiono come un campionario di eventi memorabili che, grazie alla rilettura di Galimberti, si trasformano in vere e proprie reliquie contemporanee. Galimberti sembra voler entrare con tutto se stesso in quelle storie e ci offre occhi nuovi, sguardi sgomenti capaci di farci riflettere”.

Capolavori della fotografia moderna 1900-1940: la Collezione Thomas Walther dal Museum of Modern Art, New York. Dal 3 marzo al 26 giugno a Torino, Camera - Centro Italiano per la Fotografia
Approdano per la prima volta in Italia 230 scatti della prestigiosa Collezione Walther, acquisita negli anni Duemila dal MoMa di New York. Che siano nate in strada o in studio, negli ambienti dell’avanguardia o del fotogiornalismo, le immagini di questa preziosa raccolta mostrano come i primi 40 anni del Novecento siano stati cruciali per la storia della fotografia in Europa come in America, ampliando con innovazioni rivoluzionarie gli orizzonti creativi del mezzo. A Torino lo scopriremo insieme ad alcuni dei più grandi maestri dell’obiettivo, da Brassaï a Henri Cartier-Bresson, da Man Ray ad Alfred Stieglitz, passando per le sperimentazioni del Bauhaus e delle avanguardie russe.  


Herbert Bayer, Selbsportrat, 1932, print 1969, silver gelatin print (© VBK Bildrecht, Wien; Museum der Moderne Salzburg) I Capolavori della fotografia moderna 1900-1940: la Collezione Thomas Walther dal Museum of Modern Art, New York. Camera - Centro Italiano per la Fotografia

Robert Doisneau. Dal 5 marzo al 22 maggio ad Aosta, Centro Saint-Bénin
Il mondo fotografato da Robert Doisneau “non ha nulla a che fare con la realtà, ma è infinitamente più interessante”: negli scatti del reporter francese anche la vita della gente comune è capace di grandi rivelazioni. Ad Aosta il suo obiettivo sensibile si svela in una selezione di immagini provenienti dall’Atelier Doisneau di Montrouge, a Sud di Parigi. Raccontano piccole e grandi storie catturate in città, dai giochi dei bambini ai mondi complessi dei grandi, tra poesia e contraddizioni. E naturalmente c’è il Bacio più famoso della storia della fotografia: quello della giovane coppia diventata un’icona in mezzo al traffico di Place de l’Hôtel de Ville. Ribelle, poetico, anticonformista, Doisneau è considerato insieme a Cartier-Bresson il fondatore della fotografia umanista francese e del fotogiornalismo on the road. “Le meraviglie della vita quotidiana sono così eccitanti”, diceva: “Nessun regista può ricreare l’inaspettato che trovi per strada”.

Brescia Photo Festival 2022 - Le forme del ritratto. Dal 31 marzo al 24 luglio a Brescia, sedi varie
Da sempre tra i generi fotografici più amati, il ritratto si racconta nelle sue innumerevoli declinazioni    al Photo Festival. Ospite d’onore è il maestro statunitense Edward Weston (1886-1958), protagonista di un’importante mostra insieme a figli e nipoti che ne hanno ereditato i talenti. Gli altri appuntamenti del nutrito calendario spaziano dalla scena italiana a quella internazionale, dalla fotografia del passato alle novità del contemporaneo. Se una vasta retrospettiva ripercorrerà la storia del ritratto fotografico “dal dagherrotipo al selfie”, numerose monografiche approfondiranno l’opera di singoli autori tra reportage e scatti artistici. Un progetto speciale sarà infine dedicato a Pier Paolo Pasolini, che nel 2022 avrebbe compiuto 100 anni. 


Max Burchartz, Lotte (Eye), 1928, Stampa alla gelatina ai sali d’argento, New York, Museum of Modern Art, Thomas Walther Collection. Acquired through the generosity of Peter Norton © 2021, ProLitteris, Zürich Digital Image © 2021 The Museum of Modern Art, New York/Scala, Florence I Capolavori della fotografia moderna 1900-1940: la Collezione Thomas Walther dal Museum of Modern Art, New York. Camera - Centro Italiano per la Fotografia

David LaChapelle. I believe in miracles. Dal 22 aprile all’11 settembre a Milano, Museo delle Culture
Surreale, provocatorio e irresistibile, David LaChapelle sbarca al Mudec per raccontare l’utopia di un “mondo nuovo”. In arrivo oltre 50 opere di medio e grande formato, tra nuove produzioni, installazioni site-specific e scatti iconici che dagli anni Ottanta hanno fatto del fotografo statunitense una delle voci più influenti del contemporaneo globale. “I believe in miracles”, recita il titolo del progetto: rispetto per la natura, amore, bellezza e spiritualità spirano dagli scatti di LaChapelle, che con la consueta ironia ci ricorda che cambiare il mondo spetta a noi.  

Fotografia Europea 2022. Un’invincibile estate. Dal 29 aprile al 16 giugno a Reggio Emilia, sedi varie
Torna anche quest’anno il festival fotografico che porta nel cuore dell’Emilia-Romagna le novità più interessanti del continente. “Un’invincibile estate” è il titolo dell’edizione 2022 che, citando Albert Camus, racconterà come le avversità collettive e individuali non possano impedire all’animo umano di sprigionare l’energia e il coraggio necessari a superare i momenti di crisi. Tra i numerosi eventi in programma, spiccano i progetti di tre artisti selezionati dai curatori tra 200 proposte provenienti da tutta Europa: sono l’italiana Simona Ghizzoni (vincitrice di due edizioni del World Press Photo con i suoi lavori sulla condizione femminile), la spagnola Gloria Oyarzabal, fotografa e cineasta sensibile alle questioni post-coloniali, e il francese Maxime Riché, impegnato a riflettere sulle capacità di adattamento dell’uomo di fronte alle catastrofi ambientali. 


Vittorio La Verde, Pier Paolo Pasolini con la mamma Susanna Colussi nella casa di via Eufrate a Roma, 1965 I Courtesy Brescia Photo Festival

Pier Paolo Pasolini. Sotto gli occhi del mondo. Dal 27 maggio al 2 ottobre a Udine, Villa Manin
Nel mondo della cultura fervono le iniziative per festeggiare i 100 anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini, che ricorrono nel 2022. In attesa del tris di mostre in programma a Roma per l’autunno, un importante progetto espositivo celebra il poeta, intellettuale e regista italiano a Udine, a pochi chilometri dai luoghi della sua giovinezza. Più di 170 scatti rari, alcuni dei quali esposti al pubblico per la prima volta, ne restituiranno un insolito attraverso gli occhi dei grandi maestri della fotografia internazionale. Seppur in lotta con l’obiettivo, Pasolini è stato innegabilmente uno degli artisti più fotografati del Novecento. A Villa Manin lo scopriremo nelle immagini di Richard Avedon e di Henri Cartier-Bresson, di Herbert List, Jerry Bauer, Jonas Mekas, Lütfi Özkök, Erika Rabau, Duane Michals, Philippe Koudjina, Marli Shamir. Lo vedremo in abiti eleganti e in canottiera, sorridente o feroce, tra occasioni mondane, momenti di intimità, luoghi amati e odiati, in compagnia di Man Ray, Maria Callas, Orson Welles, Jean-Luc Godard, alla ricerca di location per i suoi film o a Stoccolma, pochi giorni prima dell’assassinio, mentre cerca di farsi conoscere negli ambienti del Nobel. 

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