Da luglio a dicembre a Vignola, Modena e Ferrara
“Sogno o son Deste”: i decori dei palazzi degli Estensi rivivono in spettacolari proiezioni
La Rocca di Vignola. Courtesy Sogno o son Deste
Francesca Grego
27/06/2018
Siamo abituati ad ammirarli nella loro semplice eleganza, fatta di linee magistralmente disegnate e mattoncini rossi a vista. Ma un tempo i palazzi, le chiese e i castelli degli Estensi esibivano già sulle facciate pitture di rara raffinatezza: un apparato decorativo articolato e variopinto, elaborato con cura per trasmettere messaggi politici e celebrare la storia del casato che per quasi sei secoli (1208-1859) dominò i ricchi territori di Ferrara, Modena e Reggio Emilia.
Oggi lo spettacolo si rinnova grazie a un riuscito connubio di ricerca storico-artistica e tecnologia: da luglio a dicembre il progetto “SOGNO O SON DESTE”, nato dalla collaborazione tra Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Fondazione Carife, Fondazione di Vignola e BPER Banca, riporterà in vita ornamenti e colori di tre monumenti legati ai duchi di Ferrara. Proiezioni luminose digitali permetteranno di ammirare ancora una volta i decori di un tempo, mettendo in mostra cultura visiva e iconografie della Signoria estense.
Si parte con la maestosa Rocca quattrocentesca di Vignola, fortezza militare e residenza nobiliare impreziosita dagli affreschi della Cappella di Uguccione, un autentico gioiello tardo gotico; per andare avanti con la Chiesa di Sant’Agostino a Modena, pantheon barocco dei duchi e delle duchesse d’Este, e con Casa Romei a Ferrara, magnifico esempio di residenza signorile tra Medioevo e Rinascimento, che con le sue pitture murali, le sale decorate e il bellissimo cortile d’onore rappresenta una testimonianza unica dell’architettura di quest’area. E nel prossimo futuro la lista è destinata ad arricchirsi di ulteriori meraviglie.
Un risultato reso possibile dalla sinergia tra storici dell’arte, restauratori e professionisti delle nuove tecnologie, il cui lavoro congiunto ha portato a ricostruzioni virtuali d’avanguardia. Rilievi tridimensionali al laser scanner e fotografie di precisione realizzate con droni sono state studiate da un’equipe di esperti, che è giunta a definire i disegni e le cromie originali. Ricostruite le parti mancanti, le decorazioni sono state trasferite con la tecnica della serigrafia su vetri ottici “globos” che, attraversati dalla luce, daranno vita alle proiezioni.
Et voilà, il sogno degli Estensi è servito.
Leggi anche:
• Quando le statue erano a colori: in viaggio nel tempo con i capolavori del MANN
Oggi lo spettacolo si rinnova grazie a un riuscito connubio di ricerca storico-artistica e tecnologia: da luglio a dicembre il progetto “SOGNO O SON DESTE”, nato dalla collaborazione tra Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Fondazione Carife, Fondazione di Vignola e BPER Banca, riporterà in vita ornamenti e colori di tre monumenti legati ai duchi di Ferrara. Proiezioni luminose digitali permetteranno di ammirare ancora una volta i decori di un tempo, mettendo in mostra cultura visiva e iconografie della Signoria estense.
Si parte con la maestosa Rocca quattrocentesca di Vignola, fortezza militare e residenza nobiliare impreziosita dagli affreschi della Cappella di Uguccione, un autentico gioiello tardo gotico; per andare avanti con la Chiesa di Sant’Agostino a Modena, pantheon barocco dei duchi e delle duchesse d’Este, e con Casa Romei a Ferrara, magnifico esempio di residenza signorile tra Medioevo e Rinascimento, che con le sue pitture murali, le sale decorate e il bellissimo cortile d’onore rappresenta una testimonianza unica dell’architettura di quest’area. E nel prossimo futuro la lista è destinata ad arricchirsi di ulteriori meraviglie.
Un risultato reso possibile dalla sinergia tra storici dell’arte, restauratori e professionisti delle nuove tecnologie, il cui lavoro congiunto ha portato a ricostruzioni virtuali d’avanguardia. Rilievi tridimensionali al laser scanner e fotografie di precisione realizzate con droni sono state studiate da un’equipe di esperti, che è giunta a definire i disegni e le cromie originali. Ricostruite le parti mancanti, le decorazioni sono state trasferite con la tecnica della serigrafia su vetri ottici “globos” che, attraversati dalla luce, daranno vita alle proiezioni.
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