La crisi colpisce la prestigiosa istituzione dedicata allo studio dell'antichità greca

Una raccolta firme per salvare un frammento di civiltà: la Scuola archeologica italiana di Atene

www.firmiamo.it | logo petizione on line SAIA
 

20/01/2013

La Scuola Archeologica Italiana di Atene, SAIA (www.scuoladiatene.it), nata oltre un secolo fa, per la precisione nel 1909, per promuovere gli studi archeologici, storici, filologici e architettonici dedicati alle antichità della Grecia e del Mediterraneo centro-orientale è in pericolo di sopravvivenza per mancanza di fondi. A darne notizia è il quotidiano Il Manifesto, che spiega i motivi che hanno portato al lancio di una raccolta firme online. La crisi è dovuta ai drastici tagli che di cui da anni sono oggetto i due Ministeri ai quali è sottoposta la struttura: il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Ministero dell'istruzione.

Negli ultimi dieci anni, il finanziamento pubblico alla scuola è passato da un milione a circa trecentosettantamila euro, previsti nella legge di stabilità per il 2013, vale a dire una cifra inferiore rispetto a quella sostenuta per le spese vive dalla scuola, che si occupa di alta formazione e dirige e coordina le missioni archeologiche in territorio greco promosse dalle Università e dagli Istituti di Ricerca italiani, oltre a curare una biblioteca che contiene oltre 53mila volumi, tra i quali diverse rarità. Proprio per  richiamare l'attenzione sul problema e tentare di evitare la chiusura, il direttore della SAIA, Emanuele Greco, ha lanciato una petizione oline all’indirizzo http://firmiamo.it/troppi-tagli--rischio-chiusura-della-saia. Nicoletta Speltra        
                   
                                       













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