Dal 6 agosto al Museo Piersanti di Matelica
Luca di Paolo, nuovo eroe della Rinascenza marchigiana
Luca di Paolo Trittico di San Francesco (Madonna con Bambino in trono tra angeli, san Francesco d’Assisi, san Bernardino da Siena; Miracoli di san Bernardino) tempera e oro su tavola Chiesa di San Francesco, Matelica (MC)
L. Sanfelice
04/08/2015
Macerata - Gli atti di commissione e di pagamento relativi ad una grande pala d’altare destinata alla chiesa della Confraternita della Santa Croce a Matelica hanno permesso, nel 2001 di aprire un varco nelle ombre che avevano inghiottito la figura artistica di Luca di Paolo, assegnando la sua intera produzione a Francesco di Gentile da Fabriano. Ciò ha permesso di avviare la riscoperta di uno degli interpreti più stravaganti del Quattrocento nelle Marche.
Quel dipinto, ora conservato al Museo Piersanti, è la pietra miliare su cui viene costruita un’esposizione curata da Alessandro Delpriori, promossa dal Museo Piersanti e dalla Città di Matelica e organizzata da Civita a partire dal 6 agosto potrà contare sulla presenza di opere provenienti dai maggiori musei statali e da collezioni private nazionali e internazionali. Oltre i dipinti dell’artista, alcuni dei quali recentemente intercettati sul mercato e messi in mostra per la prima volta, il percorso espositivo accoglierà anche opere di paragone realizzate da suoi contemporanei.
Luca di Paolo, oltre alle particolari circostanze che avvolgono la sua produzione, vanta un percorso singolare anche nell’attività di pittore a cui sia affiancò quella diplomatica al servizio degli Ottone, famiglia signorile di Matelica per conto della quale curò affari e compravendite.
I dipinti di di Paolo, che agli inizi si collegano allo stile di Gentile da Fabriano, maturano via via un uso consapevole dei materiali preziosi usati con generosità, e segnano un’ulteriore evoluzione del linguaggio verso uno stile prospettico e una ancor più tarda dedizione alla polimatericità delle superfici attraverso incisioni su metalli e pastiglie a rilievo.
Per approfondimenti:
FOTO: Luca di Paolo e il Rinascimento nelle Marche
Quel dipinto, ora conservato al Museo Piersanti, è la pietra miliare su cui viene costruita un’esposizione curata da Alessandro Delpriori, promossa dal Museo Piersanti e dalla Città di Matelica e organizzata da Civita a partire dal 6 agosto potrà contare sulla presenza di opere provenienti dai maggiori musei statali e da collezioni private nazionali e internazionali. Oltre i dipinti dell’artista, alcuni dei quali recentemente intercettati sul mercato e messi in mostra per la prima volta, il percorso espositivo accoglierà anche opere di paragone realizzate da suoi contemporanei.
Luca di Paolo, oltre alle particolari circostanze che avvolgono la sua produzione, vanta un percorso singolare anche nell’attività di pittore a cui sia affiancò quella diplomatica al servizio degli Ottone, famiglia signorile di Matelica per conto della quale curò affari e compravendite.
I dipinti di di Paolo, che agli inizi si collegano allo stile di Gentile da Fabriano, maturano via via un uso consapevole dei materiali preziosi usati con generosità, e segnano un’ulteriore evoluzione del linguaggio verso uno stile prospettico e una ancor più tarda dedizione alla polimatericità delle superfici attraverso incisioni su metalli e pastiglie a rilievo.
Per approfondimenti:
FOTO: Luca di Paolo e il Rinascimento nelle Marche
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Mondo | Premiere a Parigi il 24 settembre 2025
Un'Aida all'Opera Bastille per Shirin Neshat
-
Mondo | Dal 5 luglio al Museo Nazionale di Arte Lettone
Light from Italy: la storia di un incontro in mostra a Riga con i capolavori degli Uffizi
-
Mondo | Fino al 12 ottobre al Museo Granet
Cézanne au Jas de Bouffan. Ad Aix-en-Provence la mostra dell’anno dedicata al maestro
-
Udine | Dal 29 luglio al 5 agosto 2025 ad Aquileia
Aquileia Film Festival 2025: il cinema come custode della memoria
-
Ferrara | La nuova mostra a Palazzo dei Diamanti
A Ferrara l’autunno ha i colori di Chagall
-
Livorno | Dal 6 settembre una grande mostra e un itinerario in città
Viaggio a Livorno per i 200 anni di Giovanni Fattori