Dal 19 novembre alla GAM i capolavori della Cassa di Risparmio di Tortona
A Milano due grandi collezioni raccontano il Divisionismo

Divisionismo. Due Collezioni I Courtesy GAM - Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Milano
Francesca Grego
19/11/2021
Milano - Per i pittori della luce Milano fu un insostituibile terreno di coltura: molti dei divisionisti si formarono qui, altri trovarono ispirazione per le loro opere ed esposero per la prima volta alla cruciale Triennale di Brera del 1891. Le tele ambientate nel capoluogo lombardo, città industriale interessata da profondi cambiamenti architettonici, urbanistici e sociali, divennero spazi per indagare i temi e le icone della contemporaneità, del progresso, di marginalità antiche e nuove. Prende le mosse di qui la mostra Divisionismo. Due collezioni, aperta da oggi al prossimo 6 marzo presso la GAM di Milano, con la promessa di offrire al pubblico “uno sguardo dall’interno” su un’indimenticabile stagione della pittura italiana.

Giuseppe Pellizza da Volpedo, Il ponte, 1904 I Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona
Allestito nelle suggestive sale al pian terreno della Villa Reale, il progetto nasce dall’incontro dei capolavori di due importanti raccolte: quelli della Galleria d’Arte Moderna, custode di alcune pietre miliari del movimento, e quelli della Pinacoteca della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona. Autori delle trenta opere in mostra sono artisti di primo piano come Giuseppe Pellizza da Volpedo, Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Gaetano Previati, Giovanni Segantini. Accanto a loro, maestri riconosciuti ma meno noti al grande pubblico come Leonardo Bistolfi, Luigi Conconi, Giulio Branca, Emilio Longoni, Plinio Nomellini, Angelo Morbelli, Paolo Troubetzkoy, fondamentali per ricostruire le tappe dell’avventura divisionista ed evidenziare le differenze che ben presto si delinearono al suo interno, sia dal punto di vista tecnico che sul versante dei contenuti.

Giacomo Balla, La fidanzata a Villa Borghese, 1902 I Galleria d'Arte Moderna, Milano
Lungo cinque sezioni, un percorso nella luce e del colore accompagna i visitatori dalle prime, profetiche novità della Scapigliatura, fino all’ultima generazione dei divisionisti, con le sperimentazioni d’avanguardia di Balla e Boccioni. In mezzo, le ricerche sul paesaggio di Segantini e di Pellizza, la tendenza realista e la nuova attenzione verso il sociale, la potenza espressiva della tecnica del pastello, in un’anteprima dei gioielli su carta del futurismo.

Umberto Boccioni, Ritratto di Armando Mazza, 1909-1910 I Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona
Accompagna la mostra una nuova, innovativa pubblicazione promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona ed edito da Electa. In libreria dal 30 novembre, Album del Divisionismo raccoglie le parole e le testimonianze dirette degli artisti, dei critici, della stampa italiana ed europea del tempo in un volume di grande formato, arricchito dai capolavori della Pinacoteca di Tortona e dalle illustrazioni di Anna Masini.

Emilio Longoni, Disegni per un affresco. Maria Maddalena ai piedi della croce, 1897. Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona
“A cinquant’anni dall’epocale mostra sul Divisionismo allestita a Milano nel 1970 e a trent’anni da quella di Trento”, scrive la curatrice Giovanna Ginex, “possiamo permetterci di compiere un passo indietro: riportare alla misura di quel tempo, di quegli anni e di quei luoghi la valenza storica e artistica del Divisionismo, e soprattutto restituire la voce diretta dei suoi protagonisti e dei suoi interpreti”.

Plinio Nomellini, Piazza Caricamento a Genova, 1891. Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona

Giuseppe Pellizza da Volpedo, Il ponte, 1904 I Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona
Allestito nelle suggestive sale al pian terreno della Villa Reale, il progetto nasce dall’incontro dei capolavori di due importanti raccolte: quelli della Galleria d’Arte Moderna, custode di alcune pietre miliari del movimento, e quelli della Pinacoteca della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona. Autori delle trenta opere in mostra sono artisti di primo piano come Giuseppe Pellizza da Volpedo, Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Gaetano Previati, Giovanni Segantini. Accanto a loro, maestri riconosciuti ma meno noti al grande pubblico come Leonardo Bistolfi, Luigi Conconi, Giulio Branca, Emilio Longoni, Plinio Nomellini, Angelo Morbelli, Paolo Troubetzkoy, fondamentali per ricostruire le tappe dell’avventura divisionista ed evidenziare le differenze che ben presto si delinearono al suo interno, sia dal punto di vista tecnico che sul versante dei contenuti.

Giacomo Balla, La fidanzata a Villa Borghese, 1902 I Galleria d'Arte Moderna, Milano
Lungo cinque sezioni, un percorso nella luce e del colore accompagna i visitatori dalle prime, profetiche novità della Scapigliatura, fino all’ultima generazione dei divisionisti, con le sperimentazioni d’avanguardia di Balla e Boccioni. In mezzo, le ricerche sul paesaggio di Segantini e di Pellizza, la tendenza realista e la nuova attenzione verso il sociale, la potenza espressiva della tecnica del pastello, in un’anteprima dei gioielli su carta del futurismo.

Umberto Boccioni, Ritratto di Armando Mazza, 1909-1910 I Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona
Accompagna la mostra una nuova, innovativa pubblicazione promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona ed edito da Electa. In libreria dal 30 novembre, Album del Divisionismo raccoglie le parole e le testimonianze dirette degli artisti, dei critici, della stampa italiana ed europea del tempo in un volume di grande formato, arricchito dai capolavori della Pinacoteca di Tortona e dalle illustrazioni di Anna Masini.

Emilio Longoni, Disegni per un affresco. Maria Maddalena ai piedi della croce, 1897. Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona
“A cinquant’anni dall’epocale mostra sul Divisionismo allestita a Milano nel 1970 e a trent’anni da quella di Trento”, scrive la curatrice Giovanna Ginex, “possiamo permetterci di compiere un passo indietro: riportare alla misura di quel tempo, di quegli anni e di quei luoghi la valenza storica e artistica del Divisionismo, e soprattutto restituire la voce diretta dei suoi protagonisti e dei suoi interpreti”.

Plinio Nomellini, Piazza Caricamento a Genova, 1891. Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona
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