Al Castello Sforzesco una mostra per celebrare l'Homo Faber in chiave contemporanea

 

07/11/2012

Milano - Apre i battenti a Milano presso le sale della Rocchetta del Castello Sforzesco una mostra dedicata al saper fare nel contemporaneo con opere di circa 30 artisti italiani e internazionali.
La rassegna “Homo faber. Il ritorno del fare nell’arte contemporanea”, a cura di Mimmo Di Marzio e Nicoletta Castellaneta, propone un’accurata selezione di lavori che vogliono essere espressione di bellezza tecnica, oltre che estetica, e di grande perizia fattuale.

L’esposizione si propone come contrappunto tra antico e contemporaneo e riflette un trend abbastanza diffuso a livello internazionale e tra i collezionisti, in nome della ricerca di un’idea di bellezza spesso sfuggente.
Negli ampi saloni delle Raccolte Civiche d’Arte Applicata e del Museo degli Strumenti Musicali che ospitano opere di straordinaria sapienza artigianale propria delle grandi botteghe medievali e rinascimentali (gli arazzi del Bramantino, la collezione di strumenti musicali) trovano collocamento sparso la Shangai immaginaria di Liu Jianhua composta di torri costruite con fiche e dadi, un kilim di Alighiero Boetti sapientemente tessuto nei centri artigianali francesi e la grande scultura cinematografica di Mat Collishaw che dimostra un uso sofisticato ed estetico della tecnologia. Una rassegna di lavori che intendono recuperare la capacità di pensiero abbinata a perizia tecnica, sulla scia dei grandi manufatti dell’arte. Azzardato e sorprendente il collocamento di alcune opere contemporanee come i vasi di Grayson Perry e di Tarshito nelle teche della collezione permanente di ceramiche: un accostamento che favorisce la riflessione intorno alla temporalità dell’arte e al suo respiro immortale.

E nella Milano del saper fare e capitale del made in Italy, non poteva mancare un’opera che rappresentasse la contaminazione tra arte e moda: “Dialogo sulla condizione umana” è il frutto della collaborazione tra Alfredo Rapetti (Mogol) e lo stilista Walter Voulaz.
La mostra, aperta fino al 6 gennaio 2013, offre l’occasione per  scoprire i tesori della collezione permanente del Castello in una veste inedita. 

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