Dal 26 ottobre 2016 al 26 febbraio 2017
Rubens "pittore italiano" a Palazzo Reale
Pietro Paolo Rubens Ritrovamento di Erittonio.Tela, cm.243,5 x 345,5 Vienna, Palazzo Liechtenstein - The Princely Collections
Ludovica Sanfelice
25/10/2016
Milano - Quaranta sono le opere del maestro fiammingo Pietro Paolo Rubens che, affiancandosi a dipinti di circa trenta autori italiani attivi nello stesso periodo, concorrono a svelare una fitta maglia di influenze e riferimenti. Intrecci che determinarono l'epocale superamento della composizione cinquecentesca favorendo la nascita e la diffusione del Barocco.
E proprio con il titolo "Pietro Paolo Rubens e la nascita del Barocco" - in programma fino al 26 febbraio - inaugura nel piano nobile di Palazzo Reale una retrospettiva tesa ad indagare il rapporto tra Rubens e l'Italia, talmente stretto che la critica gli accorda il titolo di "pittore italiano".
Fondamentali nella sua formazione furono infatti Genova, Mantova, Venezia, Roma, l'arte antica e la statuaria classica, il Rinascimento del Tintoretto e del Correggio; e fondamentale fu lui nella formazione di artisti più giovani come Pietro da Cortona e Bernini.
Opere selezionate da un comitato scientifico internazionale composto da Eloisa Dodero, David Jaffé, Johann Kraeftner, Anna Lo Bianco, con la curatela di Cecilia Paolini e Alejandro Vergara, permetteranno di visualizzare la continua reciprocità di rimandi.
Consulta anche:
Guida d'arte di Milano
E proprio con il titolo "Pietro Paolo Rubens e la nascita del Barocco" - in programma fino al 26 febbraio - inaugura nel piano nobile di Palazzo Reale una retrospettiva tesa ad indagare il rapporto tra Rubens e l'Italia, talmente stretto che la critica gli accorda il titolo di "pittore italiano".
Fondamentali nella sua formazione furono infatti Genova, Mantova, Venezia, Roma, l'arte antica e la statuaria classica, il Rinascimento del Tintoretto e del Correggio; e fondamentale fu lui nella formazione di artisti più giovani come Pietro da Cortona e Bernini.
Opere selezionate da un comitato scientifico internazionale composto da Eloisa Dodero, David Jaffé, Johann Kraeftner, Anna Lo Bianco, con la curatela di Cecilia Paolini e Alejandro Vergara, permetteranno di visualizzare la continua reciprocità di rimandi.
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