Artisti italiani in mostra a Londra dal 14 giugno all'8 ottobre

Da Giovanni da Rimini a Giotto: i capolavori della scuola riminese alla National Gallery

Giovanni da Rimini, Scene dalla vita di Cristo, 1300-1305, Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini, Roma | Foto: Mauro Coen | © Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
 

Samantha De Martin

28/04/2017

Mondo - Dopo l'omaggio al Rinascimento italiano, dedicato all'amicizia tra Michelangelo e Sebastiano del Piombo, dopo la mostra di Guido Cagnacci, la National Gallery ammicca ancora una volta con interesse all'arte italiana celebrando la pittura “artisticamente avanzata e spiritualmente appassionata” della scuola di Rimini, scuola giottesca attiva a inizio XIV secolo.

La mostra, dominata dalla misteriosa, e forse poco nota, figura di Giovanni da Rimini, oltre che dall'illustre Giotto, approderà a Trafalgar Square dal 14 giugno all'8 ottobre e sarà incentrata sulla straordinaria qualità dell'opera Scene della vita della Vergine e di altri Santi di Giovanni da Rimini, acquisita dal Museo nel 2015 grazie alla generosa donazione del collezionista e filantropo newyorkese Ronald S. Lauder. L'opera sarà esposta per la prima volta nel museo della City accanto a un pannello che raffigura le Scene dalla vita di Cristo, per continuare ad essere visibile al pubblico della National Gallery a intervalli regolari anche dopo la mostra. Le due opere erano probabilmente parte di un medesimo capolavoro.

Uno straordinario allestimento porrà le Scene dalla vita di Cristo, generoso prestito della Galleria Nazionale di Arte Antica di palazzo Barberini accanto alla Vergine e il bambino con i cinque Santi proveniente dall Pinacoteca comunale di Faenza e ad altre opere. Tra i dieci capolavori sono inclusi prestiti della Galleria Nazionale d'Irlanda e della Courtauld Gallery di Londra, del Victoria and Albert Museum e del British Museum.

L'esposizione  spalanca lo sguardo sulla Rimini del XIV secolo e su tutti quegli artisti che vi lavorarono per un periodo più o meno lungo, da Neri da Rimini a Francesco da Rimini, da Giovanni Baronzio a Giotto. La fiorente tradizione iniziata da Giotto - che nella città romagnola giunse intorno al 1303 - trovò un terreno fertile tra gli artisti che fecero dell'arte di quegli anni uno straordinario scrigno impreziosito da quell'intreccio di intensità emotiva, originalità iconografica e innovazione pittorica, associando alla matrice giottesca influenze locali.

Sono rari i dipinti degli artisti della scuola di Rimini e, acora più eccezionali sono quelli di Giovanni, il più leggendario del gruppo. Si pensa che sia proprio lui - il maestro che ricoprì un ruolo chiave in tutta la pittura riminese del XIV secolo - l'autore degli antichi affreschi della chiesa di Sant'Agostino.

«Le Scene della vita della Vergine e di altri Santi - spiega Anna Koopstra, curatrice della mostra - rapprsentano uno dei massimi capolavori della scuola di Rimini e racchiudono il genio di un artista originale, i cui successi artistici furono fondamentali per lo sviluppo della pittura italiana».

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