Ricomposti grandi polittici del XIV secolo

Dal MET alla National Gallery, il trionfo del Trecento toscano

Duccio da Buoninsegna, pannelli della Maestà: L’Annunciazione, 1308-11. Tempera all’uovo su tavola © The National Gallery, London
 

Francesca Grego

05/04/2024

Mondo - Smembrati secoli fa, dispersi per lungo tempo e oggi disseminati in numerose collezioni, da un capo all’altro dell’Atlantico: parliamo dei grandi polittici del Trecento toscano, al centro di una preziosa mostra nata dalla collaborazione tra la National Gallery di Londra e il Metropolitan Museum of Art di New York. Duccio da Buoninsegna, Simone Martini, Pietro e Ambrogio Lorenzetti saranno tra i protagonisti di un evento davvero eccezionale, che offrirà la rarissima occasione di ammirare, finalmente ricomposti, alcuni capolavori cruciali per la storia dell’arte europea. Realizzata con il sostegno di Intesa Sanpaolo, Siena: The Rise of Painting 1300-1350 avrà la sua prima tappa al MET di New York dal prossimo 13 ottobre fino al 26 gennaio, per approdare nella primavera 2025 alla National Gallery, dove spicca tra le iniziative per il bicentenario del museo. 

Tra i 100 tesori in mostra brillano le tavole della monumentale Maestà di Duccio da Buoninsegna, la prima pala d’altare della storia europea dipinta fronte/retro. Creata per il Duomo di Siena, quest’opera maestosa e incredibilmente complessa fu smembrata nel XVIII secolo. Solo una parte rimase nella città d’origine, dove oggi è esposta presso il Museo dell’Opera Metropolitana, mentre alcune tavole sono andate disperse. A ottobre i tre pannelli conservati alla National Gallery saranno riuniti agli episodi della vita di Cristo custoditi presso il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid (Cristo e la Samaritana) e la National Gallery of Art di Washington (La chiamata degli apostoli Pietro e Andrea). 



Duccio da Buoninsegna, pannelli della Maestà: Cristo e la Samaritana, 1308-11. Tempera e oro su tavola © Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid

Particolarmente innovativa per le soluzioni narrative adottate, la pala della Maestà è un esempio delle numerose sperimentazioni portate avanti a Siena nel Trecento: una fucina di nuovi formati e soluzioni compositive, dai grandi polittici articolati su più livelli al dipinto per la devozione personale declinato in una varietà di forme. La mostra esplorerà gli sviluppi di questi modelli, evidenziando come abbiamo influenzato gli sviluppi dell’arte europea dalla Francia all’Inghilterra e alla Boemia. 

Un’altra attesa riunione sarà quella del Polittico Orsini di Simone Martini, ingegnosa composizione pieghevole pensata per la devozione privata. Commissionata probabilmente dal cardinale Napoleone Orsini, membro di uno dei casati più influenti nell’Italia medievale e rinascimentale, oggi l’opera è divisa tra il Louvre di Parigi, il Museo di Belle Arti di Anversa e la Gemäldegalerie di Berlino. I visitatori del MET e della National Gallery avranno la fortuna di ammirarla al completo, con i sei pannelli visibili sul fronte e sul retro, dall’Annunciazione alle scene della Passione di Gesù. 

Accanto alle tavole dei maestri più celebri - molte delle quali realizzate su preziosi fondo oro - la mostra illustrerà la rigogliosa fioritura dell’arte senese nel XIV secolo attraverso opere create con i materiali più vari - metalli, smalto, vetro dorato, legno, marmo, manoscritti miniati - per poi aprire lo sguardo verso altri paesi e tradizioni artistiche, dove il nuovo stile proveniente dall’Italia ha ispirato avori, oggetti dipinti, tappeti e sete preziose. 


Duccio da Buoninsegna, pannelli della Maestà: La chiamata degli apostoli Pietro e Andrea, 1308-11. Tempera e oro su tavola © The National Gallery of Art, Washington DC

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