La scultura del 1821 ritrae la terzogenita del duca di Ferrara Ercole II d’Este
Il busto di Lucrezia d'Este di Canova venduto all'asta per 2,5 milioni di euro

Il busto di Lucrezia d’Este realizzato da Antonio Canova nel 1821. Courtesy Gypsotheca e Museo Antonio Canova
Samantha De Martin
06/05/2019
Mondo - Con le sue “picciolette masse ricciolute” che confluiscono in una vorticosa crocchia sulla sommità del capo, scandite sulla fronte e raccolte verso le tempie da entrambi i lati del volto, il busto marmoreo di Lucrezia d'Este realizzato da Antonio Canova è stato protagonista di un’asta a sei zeri.
Datata 1821, la scultura non appariva in pubblico dal 1928. E invece il capolavoro che ritrae la figlia terzogenita del duca di Ferrara Ercole II d’Este e della principessa Renata di Francia e nipote del re di Francia Luigi XII e di Anna di Bretagna, è stata venduta all’asta per 2,5 milioni di euro.
L’opera è stata battuta lo scorso sabato 27 aprile a Monaco. Franck Baille, presidente dell’Hôtel des Ventes di Montecarlo, ha specificato che il busto è stato acquistato da un collezionista britannico la cui identità non è stata resa nota.
Si conosce invece il nome del primo proprietario dell'opera: Alexander Baring, poi Barone di Ashburton. Membro della nota famiglia di banchieri inglesi, si era aggiudicato ben tre opere dello scultore di Possagno, oltre alla Testa di Lucrezia D’Este: un San Giovanni Battista in figura di piccolo bambino sedente, un’ Erma di Beatrice e un’ Erma della Pace.
Come scrive Mario Guderzo, direttore della Gypsotheca e Museo Antonio Canova all’interno del suo saggio Lucrezia ideale, “Partendo probabilmente dalla ritrattistica femminile napoleonica, la figura femminile divinizzata, Canova traeva, fin dall’inizio del secondo Ottocento, la tipologia delle teste ideali. In esse indagò la bellezza muliebre attraverso sottili variazioni formali ed espressive”.
Leggi anche:
• Canova e l'antico: parla il direttore del MANN Paolo Giulierini
• Il busto della Pace di Canova aggiudicato per 5.3 milioni di sterline
Datata 1821, la scultura non appariva in pubblico dal 1928. E invece il capolavoro che ritrae la figlia terzogenita del duca di Ferrara Ercole II d’Este e della principessa Renata di Francia e nipote del re di Francia Luigi XII e di Anna di Bretagna, è stata venduta all’asta per 2,5 milioni di euro.
L’opera è stata battuta lo scorso sabato 27 aprile a Monaco. Franck Baille, presidente dell’Hôtel des Ventes di Montecarlo, ha specificato che il busto è stato acquistato da un collezionista britannico la cui identità non è stata resa nota.
Si conosce invece il nome del primo proprietario dell'opera: Alexander Baring, poi Barone di Ashburton. Membro della nota famiglia di banchieri inglesi, si era aggiudicato ben tre opere dello scultore di Possagno, oltre alla Testa di Lucrezia D’Este: un San Giovanni Battista in figura di piccolo bambino sedente, un’ Erma di Beatrice e un’ Erma della Pace.
Come scrive Mario Guderzo, direttore della Gypsotheca e Museo Antonio Canova all’interno del suo saggio Lucrezia ideale, “Partendo probabilmente dalla ritrattistica femminile napoleonica, la figura femminile divinizzata, Canova traeva, fin dall’inizio del secondo Ottocento, la tipologia delle teste ideali. In esse indagò la bellezza muliebre attraverso sottili variazioni formali ed espressive”.
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