Dal 26 gennaio al 31 marzo il maestro del Rinascimento e il genio della videoarte a confronto

Michelangelo e Bill Viola si incontrano alla Royal Academy of Arts

Michelangelo Buonarroti, Tondo Taddei (The Virgin and Child with the Infant St John), 1504-05 circa, lasciato in eredità da Sir George Beaumont, marmo,106,8 cm di diametro © Royal Academy of Arts, London. Photographer: Prudence Cuming Associates Limited

 

Samantha De Martin

30/07/2018

Mondo - Divisi da cinque secoli e accomunati da una profonda attenzione nei confronti della natura e dell’esperienza umana, il genio della videoarte e il maestro del Rinascimento si incontrano alla Royal Academy of Arts.
Bill Viola e Michelangelo saranno infatti al centro della prima mostra interamente dedicata alla videoarte dalla prestigiosa istituzione artistica londinese.

Dal 26 gennaio al 31 marzo dodici celebri video installazioni dell’artista statunitense, realizzate tra il 1977 e il 2013, incontreranno per la prima volta quindici opere di Michelangelo - eseguite negli ultimi 35 anni della sua vita - e tra queste, quattordici disegni considerati il punto culminante del disegno rinascimentale, ma anche il Tondo Taddei della Royal Academy, il bassorilievo in marmo eseguito per il mecenate italiano, l’unica scultura di Michelangelo in marmo presente nel Regno Unito.

L’erede della lunga tradizione che utilizza l’emozione come mezzo per agganciare gli spettatori ai temi della propria arte incontra il nucleo spirituale ed emotivo di Michelangelo. Le riflessioni sulla natura dell’essere umano, sulla caducità della vita, la ricerca di un significato che superi la morte sono alcuni dei motivi che tesseranno il dialogo tra Michelangelo e Viola, che proprio a Firenze negli anni Settanta incontrò per la prima volta le opere del Rinascimento italiano.

Ma il vero spunto al progetto è stato offerto dalla visita dell’artista, nel 2006, alla Sala delle Stampe del Castello di Windsor, dove il genio della videoarte ha potuto ammirare alcuni importanti disegni del Buonarroti.
“Attraverso i miei viaggi e le esperienze prima a Firenze, poi principalmente in paesi non occidentali, ho iniziato a essere consapevole dell’esistenza di una tradizione più profonda, una corrente sotterranea che si estende attraverso il tempo e le culture. Questa antica spiritualità riguarda la conoscenza di sé ", commenta Bill Viola che utilizza il suono, il tempo, la luce per creare opere viscerali che, interrogandosi sulla realtà e sull’esistenza, danno forma agli stati interiori dell'essere.

Immagini religiose - con al centro la Vergine col Bambino, la crocifissione, la resurrezione - lasciano emergere una riflessione sulla presenza e sul significato della morte e dell'eterno. I riferimenti alla musica classica e alla mitologia agiscono come metafore per la condizione umana.

Concepito come un viaggio immersivo che esplora, attraverso le diverse fasi della vita, la transitorietà, il tumulto dell’esistenza e la possibilità di rinascita, il percorso espositivo inizia e si conclude con un dialogo tra vita e morte. La metafora dell’acqua utilizzata da Bill Viola in The Messanger per celebrare il ciclo eterno di nascita, vita, morte, incontra i disegni nei quali Michelangelo descrive la Vergine, ma anche il Compianto che sarà proiettato sul Trittico di Nantes realizzato da Viola, dove si una donna che partorisce ammicca a una figura che galleggia in una misteriosa penombra, incontrando poi la madre dell'artista sul letto di morte.

Due Crocifissioni di Michelangelo, realizzate negli ultimi anni della sua vita, chiuderanno il percorso assieme alle opere più imponenti del videoartista, come Five Angels for the Millennium del 2001, il monumentale Fire Woman del 2005 e Tristan's Ascension, una proiezione alta cinque metri che rappresenta l'ascesa dell'anima dopo la morte.


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