Il lancio nel 2021 con Marina Abramović

Una tela digitale per le strade di Londra: nasce Outernet Arts, l'arte pubblica immersiva

Lo spazio di Outernet Arts in Denmark Street, Londra (rendering) I Photo Outernet Arts
 

Francesca Grego

03/11/2020

Mondo - La “tela digitale” più grande del mondo sta per trovare casa nel cuore di Londra. Chiunque potrà ammirarla in Denmark Street, a due passi dalla stazione della metropolitana di Tottenham Court Road, dove un vasto programma di arte pubblica sarà parte integrante della riqualificazione commerciale dell’area. Duemila metri quadrati di schermi, 8K di risoluzione e la possibilità di un’immersione a 360 gradi faranno da base tecnologica alle opere di celebri protagonisti del contemporaneo. Come Marina Abramović che, in concomitanza con l’apertura della sua attesa mostra alla Royal Academy of Arts, presenterà ai passanti del West End una versione esclusiva di Seven Deaths of Maria Callas. “Il programma Outernet Arts ha al centro il desiderio di creare un'intimità tra lo spettatore e l'artista mentre presenta il lavoro su una scala senza precedenti utilizzando la tecnologia più avanzata”, ha detto il direttore artistico del progetto Marco Brambilla: “Credo che l'aspetto realistico degli schermi video si collegherà con il nostro immaginario collettivo in un modo molto potente. Non sembrerà di guardare uno schermo ma di guardare in profondità in un portale e in un'altra realtà”.


Marina Abramović, Seven Deaths of Maria Callas at Byerisches Staatsoper I Photo Wilfried Hosl I Courtesy Bayerisches Staatsoper

“Spero che diventi qualcosa di simile alla Turbine Hall della Tate Modern”, ha spiegato ancora il video artista di origine italiana: “Penso a installazioni epiche come Weather Project di Olafur Eliasson o Raw Materials di Bruce Nauman, che tutti ricordiamo. L’ambizione è creare una serie di installazioni simili a quelle”. Intanto, dopo la Abramović, si pensa al film Crossroads di Bruce Conner restaurato in alta definizione: chi capiterà in Denmark Street si ritroverà catapultato nel bel mezzo di un’esplosione nucleare, quella che il 25 luglio del 1946 sconvolse il paradiso tropicale dell’atollo di Bikini. Curiosando sul sito di Outernet Arts, spuntano fuori creazioni di Berndnaut Smilde, Damien Jalet, Sarah Morris, con progetti che vanno dall'arte ambientale alla performance. E certamente ci sarà anche un lavoro di Brambilla, che ha esposto in musei come il MoMa e il Guggenheim di New York, la Fondation Beyeler di Basilea, la Fondazione ARCO di Madrid. Recentemente impegnato in progetti a Berlino, Parigi, Firenze, Atene, Nuova Zelanda, per lo spazio pubblico londinese l’artista e curatore sta pensando a un’opera digitale dedicata al tempo alta cinque piani. “Outernet Arts sarà un luogo dove esporre opere inclusive e accessibili a tutti, e Marco è la persona perfetta per creare tutto questo. è un vero visionario della creatività”, ha detto di lui Philip O’Ferrall di Outernet Global, la società che gestisce la riqualificazione di Denmark Street.


Marco Brambilla, Pelléas et Mélisande I © Marco Brambilla I Courtesy Outernet Arts

Dall’autunno 2021 - data prevista per la fine dei lavori - la vita pulserà anche sotto lo schermo gigante. Il più grande locale per musica live creato a Londra dal 1940, studi di registrazione e punti dedicati agli artisti di strada rinverdiranno i fasti di una strada storica per la scena musicale britannica, frequentata dai grandi del jazz e dell’R&B, dai Beatles e da Jimi Hendrix, da Elton John e dai Sex Pistols. I graffiti di Johnny Rotten accoglieranno i clienti del boutique hotel che sta per nascere nella casa che fu abitata dai componenti della band punk, tra un nugolo di nuovi bar, ristoranti e negozi che promettono di fare di Denmark Street una meta cool nella capitale. 


Lo spazio di Outernet Arts in Denmark Street a Londra I © Outernet Arts

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