Al Museo Archeologico Nazionale numeri da record per "Canova e l'antico"
A Napoli il trionfo è di Canova. Chiude con 300mila presenze la mostra al MANN
Antonio Canova, Le Tre Grazie, 1812 - 1816, Marmo, 103 x 64 x 182 cm | Foto: © Leonard Kheifets, San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage, 2019
Samantha De Martin
02/07/2019
Napoli - “Una mostra destinata a rimanere nella storia recente della città”.
È il commento entusiastico di Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, a conclusione del percorso Canova e l’Antico che, in poco più di tre mesi, ha fatto registrare ben 300mila presenze al MANN.
Numeri da record, cifre a cinque zeri e un trend in crescita di oltre il 40% rispetto allo stesso periodo del 2018. È il bilancio del “miracolo Canova”, iniziato lo scorso 28 marzo nell’atrio e nel Salone della Meridiana del MANN con oltre cento capolavori del maestro di Possagno a scandire un appassionante “itinerario canoviano” magistralmente curato da Giuseppe Pavanello.
Il nucleo di sculture proveniente dall’Ermitage - museo con il quale il MANN è legato da un protocollo quadriennale - ma anche i prestiti arrivati dalla Gipsoteca di Possagno, dal Museo di Bassano del Grappa, dal Museo Nazionale di Kiev e dall’Accademia di Napoli hanno contribuito a cucire un percorso artistico straordinario, iniziato dalla fase creativa - dal bozzetto al disegno, dal modello alla copia in gesso - per approdare all’opera d’arte definitiva.
“L’ultimo degli antichi e il primo dei moderni” ha conquistato il pubblico con la sua presenza incentrata, per la prima volta, su quel rapporto continuo, intenso e fecondo che ha legato il “novello Fidia” al mondo classico.
L’esposizione - alla quale ARTE.it ha offerto il proprio supporto come digital media partner - è stata promossa in collaborazione con il Museo Statale Ermitage di San Pietrobrugo e con Ermitage Italia, organizzata insieme a Villaggio Globale International.
E mentre la sublime Pace fa ritorno a Kiev, l’Apollo che s’incorona vola nuovamente al Getty Museum di Los Angeles e le Tre Grazie puntano verso l’Ermitage di San Pietroburgo, l’appassionato direttore Giulierini guarda già alla prossima esposizione dedicata al Neoclassicismo.
“Nel novembre del 2020, in virtù dei recenti accordi con il Museo Thorvaldsen di Copenaghen, il MANN ospiterà un’importante mostra dedicata all'artista danese che visse e lavorò a Roma, dopo un breve passaggio per Napoli, ispirato dalle antichità classiche e da Canova” rivela il direttore del MANN.
È il commento entusiastico di Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, a conclusione del percorso Canova e l’Antico che, in poco più di tre mesi, ha fatto registrare ben 300mila presenze al MANN.
Numeri da record, cifre a cinque zeri e un trend in crescita di oltre il 40% rispetto allo stesso periodo del 2018. È il bilancio del “miracolo Canova”, iniziato lo scorso 28 marzo nell’atrio e nel Salone della Meridiana del MANN con oltre cento capolavori del maestro di Possagno a scandire un appassionante “itinerario canoviano” magistralmente curato da Giuseppe Pavanello.
Il nucleo di sculture proveniente dall’Ermitage - museo con il quale il MANN è legato da un protocollo quadriennale - ma anche i prestiti arrivati dalla Gipsoteca di Possagno, dal Museo di Bassano del Grappa, dal Museo Nazionale di Kiev e dall’Accademia di Napoli hanno contribuito a cucire un percorso artistico straordinario, iniziato dalla fase creativa - dal bozzetto al disegno, dal modello alla copia in gesso - per approdare all’opera d’arte definitiva.
“L’ultimo degli antichi e il primo dei moderni” ha conquistato il pubblico con la sua presenza incentrata, per la prima volta, su quel rapporto continuo, intenso e fecondo che ha legato il “novello Fidia” al mondo classico.
L’esposizione - alla quale ARTE.it ha offerto il proprio supporto come digital media partner - è stata promossa in collaborazione con il Museo Statale Ermitage di San Pietrobrugo e con Ermitage Italia, organizzata insieme a Villaggio Globale International.
E mentre la sublime Pace fa ritorno a Kiev, l’Apollo che s’incorona vola nuovamente al Getty Museum di Los Angeles e le Tre Grazie puntano verso l’Ermitage di San Pietroburgo, l’appassionato direttore Giulierini guarda già alla prossima esposizione dedicata al Neoclassicismo.
“Nel novembre del 2020, in virtù dei recenti accordi con il Museo Thorvaldsen di Copenaghen, il MANN ospiterà un’importante mostra dedicata all'artista danese che visse e lavorò a Roma, dopo un breve passaggio per Napoli, ispirato dalle antichità classiche e da Canova” rivela il direttore del MANN.
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