Pillole social e visite virtuali come in un antico anfiteatro
Il mito dei gladiatori rivive a Napoli: anteprime online dalla grande mostra di primavera

Jean-Léon Gérôme, Ave Caesar, Morituri Te Salutant, 1859. Olio su tela . Yale University Art Gallery I Jean-Léon Gérôme, Public domain, via Wikimedia Commons
Francesca Grego
14/01/2021
Napoli - Centosessanta opere, sei sezioni e un mito lungo duemila anni: si presenta così il progetto di punta del Museo Archeologico Nazionale di Napoli per la primavera 2021, nato dalla collaborazione con l’Antikenmuseum di Basilea e realizzato in sinergia con il Parco Archeologico del Colosseo. Dal prossimo 8 marzo nel Salone della Meridiana torneranno a casa preziosi reperti che da anni girano il mondo per esposizioni internazionali. Li ammireremo insieme a prestiti importanti come il Mosaico di Augusta Raurica, capolavoro di eccezionale estensione e raffinatezza che per la prima volta lascerà la Svizzera dopo il restauro integrale. Armi rare e pregiate, sculture, splendidi vasi istoriati e oggetti carichi di storia ci parleranno di duelli e di giochi di caccia, di antichi anfiteatri e di vita quotidiana. Anche la tecnologia farà la sua parte: saranno infatti ricostruite in digitale le pitture perdute dell’Anfiteatro di Pompei, mentre una serie di percorsi video ci mostrerà le armature che distinguevano le diverse classi di gladiatori.

Mosaico di Augusta Raurica, particolare I Courtesy Museo Archeologico Nazionale di Napoli
In attesa di immergerci dal vivo in questa spettacolare epopea, possiamo averne un assaggio nella campagna appena iniziata sui canali social del MANN: un reperto alla volta, percorreremo virtualmente le diverse sezioni della mostra, tra storie curiose, gioielli d’arte e interessanti dettagli che online avranno la necessaria attenzione. è il caso dell’Elmo del Mirmillone, per esempio, dove in pochi centimetri riconosciamo la personificazione di Roma, i barbari e i prigionieri inseriti in un racconto trionfale. O di una cassetta medicale in bronzo intarsiato che ci parla delle cure dispensate ai lottatori, fino alle anteprime delle pitture pompeiane scomparse e alle meraviglie del mosaico in arrivo da Oltralpe, testimone di uno dei più importanti siti romani in Svizzera.

Anfiteatro di Pompei, ricostruzione digitale Altair 4 Multimedia I Courtesy Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Ma non finisce qui: in primavera la nuova piattaforma ICT del MANN permetterà di fruire la mostra con visite virtuali accompagnate da una guida reale collegata in remoto, di accedere a speciali focus tematici o di lanciarsi in totale autonomia in itinerari che includeranno tutti i reperti digitalizzati dal museo.
Dopo la mostra I Gladiatori, sono tante le novità che, pandemia permettendo, accoglieranno il pubblico al Museo Archeologico Nazionale di Napoli nel corso del 2021: una sezione dedicata alla tecnologia nel mondo antico realizzata in collaborazione con il Museo Galileo di Firenze, una nuova Collezione Pompeiana con reperti rimasti celati nei depositi per oltre 50 anni e la mostra Campania romana, che accoglierà sculture, decorazioni e opere colossali provenienti dai numerosi siti archeologici sparsi in regione, tra cui quelli di Pompei, Ercolano, Cuma, Baia, Pozzuoli e Santa Maria Capua Vetere.

Rendering della mostra Campania romana, in programma al MANN da giugno I Courtesy Museo Archeologico Nazionale di Napoli
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• Un capolavoro da record: al via il restauro del Mosaico di Alessandro
• Dalla Domus Tiberiana al grande museo diffuso, il Parco del Colosseo è pronto a ripartire

Mosaico di Augusta Raurica, particolare I Courtesy Museo Archeologico Nazionale di Napoli
In attesa di immergerci dal vivo in questa spettacolare epopea, possiamo averne un assaggio nella campagna appena iniziata sui canali social del MANN: un reperto alla volta, percorreremo virtualmente le diverse sezioni della mostra, tra storie curiose, gioielli d’arte e interessanti dettagli che online avranno la necessaria attenzione. è il caso dell’Elmo del Mirmillone, per esempio, dove in pochi centimetri riconosciamo la personificazione di Roma, i barbari e i prigionieri inseriti in un racconto trionfale. O di una cassetta medicale in bronzo intarsiato che ci parla delle cure dispensate ai lottatori, fino alle anteprime delle pitture pompeiane scomparse e alle meraviglie del mosaico in arrivo da Oltralpe, testimone di uno dei più importanti siti romani in Svizzera.

Anfiteatro di Pompei, ricostruzione digitale Altair 4 Multimedia I Courtesy Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Ma non finisce qui: in primavera la nuova piattaforma ICT del MANN permetterà di fruire la mostra con visite virtuali accompagnate da una guida reale collegata in remoto, di accedere a speciali focus tematici o di lanciarsi in totale autonomia in itinerari che includeranno tutti i reperti digitalizzati dal museo.
Dopo la mostra I Gladiatori, sono tante le novità che, pandemia permettendo, accoglieranno il pubblico al Museo Archeologico Nazionale di Napoli nel corso del 2021: una sezione dedicata alla tecnologia nel mondo antico realizzata in collaborazione con il Museo Galileo di Firenze, una nuova Collezione Pompeiana con reperti rimasti celati nei depositi per oltre 50 anni e la mostra Campania romana, che accoglierà sculture, decorazioni e opere colossali provenienti dai numerosi siti archeologici sparsi in regione, tra cui quelli di Pompei, Ercolano, Cuma, Baia, Pozzuoli e Santa Maria Capua Vetere.

Rendering della mostra Campania romana, in programma al MANN da giugno I Courtesy Museo Archeologico Nazionale di Napoli
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