Dal 25 marzo
La Muta di Raffaello torna ad Urbino
 
										
										 
										
										
																		L. Sanfelice
23/03/2015
							Pesaro e Urbino -  Al termine del ricovero presso la Fortezza da Basso, nei laboratori dell’Opificio delle pietre dure di Firenze, il 25 marzo "La Muta" di Raffaello tornerà a casa e, fino al 5 maggio, troverà collocazione nella Sala dei banchetti di Palazzo Ducale ad Urbino. L’opera, sottoposta ad intervento conservativo dal medesimo team di restauratori e tecnici che si è preso cura dei capolavori fiorentini di Raffaello, è stata oggetto di approfondite indagini diagnostiche, condotte con strumentazione d’avanguardia, ed ad un intervento particolarmente delicato di pulitura.
Nel complesso, il restauro ha fornito preziose informazioni sulle modalità e i materiali esecutivi e sulle condizioni di conservazione del dipinto che farà rientro nel luogo di origine con rinnovato splendore e con in dote un bagaglio di conoscenze in più sulle straordinarie doti pittoriche di Raffaello.
Ad accogliere la celebre Muta, che insieme alla Flagellazione di Cristo e alla Madonna di Senigallia di Piero della Francesca nel 1976 fu vittima di un furto clamoroso, ci sarà un fitto programma di mostre e conferenze inaugurato lo scorso 12 marzo con la presentazione del progetto “La Muta del Terzo Millennio”, che ha coinvolto un gruppo di creativi provenienti dall’Accademia di Belle Arti di Urbino e dal Royal College of Art di Londra a cui è stato proposto di interpretare la figura della donna di epoca rinascimentale in chiave contemporanea, immaginando come potrebbe vestire la protagonista del dipinto di Raffaello ai nostri giorni.
L’iniziativa ha chiamato in causa anche realtà sartoriali, artigianali e orafe della provincia di Pesaro e Urbino, è si è trasformata nella mostra “Oltre il Silenzio” in cui sono esposte le creazioni selezionate.
						
						
					Nel complesso, il restauro ha fornito preziose informazioni sulle modalità e i materiali esecutivi e sulle condizioni di conservazione del dipinto che farà rientro nel luogo di origine con rinnovato splendore e con in dote un bagaglio di conoscenze in più sulle straordinarie doti pittoriche di Raffaello.
Ad accogliere la celebre Muta, che insieme alla Flagellazione di Cristo e alla Madonna di Senigallia di Piero della Francesca nel 1976 fu vittima di un furto clamoroso, ci sarà un fitto programma di mostre e conferenze inaugurato lo scorso 12 marzo con la presentazione del progetto “La Muta del Terzo Millennio”, che ha coinvolto un gruppo di creativi provenienti dall’Accademia di Belle Arti di Urbino e dal Royal College of Art di Londra a cui è stato proposto di interpretare la figura della donna di epoca rinascimentale in chiave contemporanea, immaginando come potrebbe vestire la protagonista del dipinto di Raffaello ai nostri giorni.
L’iniziativa ha chiamato in causa anche realtà sartoriali, artigianali e orafe della provincia di Pesaro e Urbino, è si è trasformata nella mostra “Oltre il Silenzio” in cui sono esposte le creazioni selezionate.
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