Dal 13 settembre al 16 novembre alla Galleria Harry Bertoia
A Pordenone Inge Morath inaugura la stagione della fotografia d'autore

Marilyn Monroe durante le riprese de Gli Spostati, Nevada, 1960, Inge Morath - Magnum Photos
Samantha De Martin
02/09/2025
Pordenone - “Non appena vede una valigia, Inge comincia a prepararla”.
Scriveva così di Inge Morath il marito Arthur Miller, il celebre drammaturgo americano conosciuto sul set del film “Gli spostati” di John Huston, diventato suo sposo nel 1962.
Dieci anni prima la fotografa di Graz aveva fatto il suo ingresso all’agenzia Magnum, invitata da Robert Capa, dove era stata la prima fotogiornalista donna, mentre tra il 1953 e i 1954 era stata assistente di Henri Cartier-Bresson. Nel 1965 la sua prima volta in Unione Sovietica, nel 1978 in Cina, primi di una lunga serie di viaggi in giro per il mondo.
Proprio a questa figura centrale del fotogiornalismo del Novecento è dedicato il progetto, promosso dal Comune di Pordenone e organizzato da Suazes, che vedrà esposte, dal 13 Settembre al 16 Novembre, alla Galleria Harry Bertoia di Pordenone, circa 110 fotografie della fotografa austriaca.
Intitolata Inge Morath. Le mie storie, la mostra rappresenta l’inizio di un ricco percorso espositivo che nei prossimi mesi porterà nella città friulana i grandi protagonisti della fotografia internazionale, con numerose anteprime nazionali. Una nuova stagione dedicata all’esercizio “Del leggere”, l’avvio di un progetto culturale che pone al centro il tema della lettura in tutte le sue declinazioni, rimarcando il ruolo culturale di Pordenone che negli anni ha costruito una straordinaria offerta culturale di rilievo nazionale.
Autoritratto, Israele, 1958 Inge Morath - Magnum Photos
Il percorso fotografico a cura di Brigitte Blüml Kaindl, Kurt Kaindl e Marco Minuz, si soffermerà su una parte inedita della produzione di Morath, in particolare quella rappresentata dal ritratto con un’attenzione particolare all'universo della letteratura. Un approccio originale e poco esplorato nella produzione della fotografa austriaca inviterà il pubblico a focalizzarsi prevalentemente sulla seconda parte della sua vita, segnata dall’incontro con il drammaturgo Arthur Miller.
Il progetto espositivo gode del sostegno della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia e del supporto di Fondazione Pordenonelegge.

Lama vicino a Times Square, New York, 1957, Inge Morath - Magnum Photos
Scriveva così di Inge Morath il marito Arthur Miller, il celebre drammaturgo americano conosciuto sul set del film “Gli spostati” di John Huston, diventato suo sposo nel 1962.
Dieci anni prima la fotografa di Graz aveva fatto il suo ingresso all’agenzia Magnum, invitata da Robert Capa, dove era stata la prima fotogiornalista donna, mentre tra il 1953 e i 1954 era stata assistente di Henri Cartier-Bresson. Nel 1965 la sua prima volta in Unione Sovietica, nel 1978 in Cina, primi di una lunga serie di viaggi in giro per il mondo.
Proprio a questa figura centrale del fotogiornalismo del Novecento è dedicato il progetto, promosso dal Comune di Pordenone e organizzato da Suazes, che vedrà esposte, dal 13 Settembre al 16 Novembre, alla Galleria Harry Bertoia di Pordenone, circa 110 fotografie della fotografa austriaca.
Intitolata Inge Morath. Le mie storie, la mostra rappresenta l’inizio di un ricco percorso espositivo che nei prossimi mesi porterà nella città friulana i grandi protagonisti della fotografia internazionale, con numerose anteprime nazionali. Una nuova stagione dedicata all’esercizio “Del leggere”, l’avvio di un progetto culturale che pone al centro il tema della lettura in tutte le sue declinazioni, rimarcando il ruolo culturale di Pordenone che negli anni ha costruito una straordinaria offerta culturale di rilievo nazionale.

Autoritratto, Israele, 1958 Inge Morath - Magnum Photos
Il percorso fotografico a cura di Brigitte Blüml Kaindl, Kurt Kaindl e Marco Minuz, si soffermerà su una parte inedita della produzione di Morath, in particolare quella rappresentata dal ritratto con un’attenzione particolare all'universo della letteratura. Un approccio originale e poco esplorato nella produzione della fotografa austriaca inviterà il pubblico a focalizzarsi prevalentemente sulla seconda parte della sua vita, segnata dall’incontro con il drammaturgo Arthur Miller.
Il progetto espositivo gode del sostegno della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia e del supporto di Fondazione Pordenonelegge.

Lama vicino a Times Square, New York, 1957, Inge Morath - Magnum Photos
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