L'obiettivo: aprire al pubblico il 27 gennaio 2015
Il dirottamento del Museo della Shoah
Progetto per il Museo della Shoah di Roma
L.S.
03/09/2014
Roma - Il 27 gennaio del 2015, settantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz, è la data a cui il Campidoglio guarda per inaugurare il Museo della Shoah di Roma.
Pur se ancora in via non ufficiale, emergono dettagli su un progetto finora avvolto nel riserbo che, sulla base di un accordo già raggiunto tra Comune, Provincia, Regione e Comunità Ebraica, accantonerebbe l’originale e significativa location di Villa Torlonia (ex dimora del duce) in favore di una nuova dislocazione nel quartiere Eur.
A premere verso questa decisione: il fattore tempo. La volontà della comunità ebraica è che i sopravvissuti al campo di concentramento possano infatti assistere all’apertura del museo e la concomitanza con le celebrazioni dell’anniversario risulta per tutti un invito a muoversi con rapidità.
Il progetto di dirottamento del Museo incontra però il disappunto di Edoardo Bianchi, Presidente dell’Acer, associazione dei costruttori di Roma e del Lazio, che ha dichiarato: “Pur comprendendo le motivazioni di tale ipotesi, ci auguriamo che non venga abbandonato il progetto di esecuzione del museo all’interno dell’area di Villa Torlonia, per il quale è già in fase avanzata la procedura di aggiudicazione. Riteniamo infatti, che la realizzazione del museo a Villa Torlonia arricchirebbe la nostra città di un’opera di grande valenza simbolica e di indubbio rilievo architettonico. L’auspicio - conclude Bianchi - è quindi che l’allestimento all’Eur sia una soluzione temporanea rispetto ai tempi di realizzazione del Museo, che consenta la celebrazione, il 27 gennaio prossimo, dell’anniversario di Auschwitz. In tale ottica riteniamo opportuno che l’Amministrazione concluda rapidamente l’iter di affidamento dell’opera e dia sollecito avvio ai lavori”.
Pur se ancora in via non ufficiale, emergono dettagli su un progetto finora avvolto nel riserbo che, sulla base di un accordo già raggiunto tra Comune, Provincia, Regione e Comunità Ebraica, accantonerebbe l’originale e significativa location di Villa Torlonia (ex dimora del duce) in favore di una nuova dislocazione nel quartiere Eur.
A premere verso questa decisione: il fattore tempo. La volontà della comunità ebraica è che i sopravvissuti al campo di concentramento possano infatti assistere all’apertura del museo e la concomitanza con le celebrazioni dell’anniversario risulta per tutti un invito a muoversi con rapidità.
Il progetto di dirottamento del Museo incontra però il disappunto di Edoardo Bianchi, Presidente dell’Acer, associazione dei costruttori di Roma e del Lazio, che ha dichiarato: “Pur comprendendo le motivazioni di tale ipotesi, ci auguriamo che non venga abbandonato il progetto di esecuzione del museo all’interno dell’area di Villa Torlonia, per il quale è già in fase avanzata la procedura di aggiudicazione. Riteniamo infatti, che la realizzazione del museo a Villa Torlonia arricchirebbe la nostra città di un’opera di grande valenza simbolica e di indubbio rilievo architettonico. L’auspicio - conclude Bianchi - è quindi che l’allestimento all’Eur sia una soluzione temporanea rispetto ai tempi di realizzazione del Museo, che consenta la celebrazione, il 27 gennaio prossimo, dell’anniversario di Auschwitz. In tale ottica riteniamo opportuno che l’Amministrazione concluda rapidamente l’iter di affidamento dell’opera e dia sollecito avvio ai lavori”.
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