Presentato il progetto di Land Art che inaugura il 12 ottobre tra Formello e Campagnano di Roma

Sulla Francigena archeologia e arte contemporanea in connessione con 3 Gates of In-perfection

Goldschmied & Chiari, Connessione, Santuario della Madonna del Sorbo, Parco del Sorbo, Campagnano di Roma, 2019 | Foto: © Angelo Cricchi | Courtesy of Angelo Cricchi
 

Samantha De Martin

10/10/2019

Roma - Spina dorsale del Parco di Veio, la via Francigena, dove Goethe pose idealmente la nascita dell’idea di Europa, torna a vivere grazie alla sintesi perfetta tra archeologia e arte contemporanea.
Quando sabato 12 ottobre Atlante di Davide Dormino, Dialogo infinito di Giancarlo Neri e Connessione di Goldschmied & Chiari saranno ufficialmente inaugurate attraverso una passeggiata pubblica lungo il sentiero del Parco di Veio che conduce ai comuni di Formello e Campagnano di Roma sino al Santuario della Madonna del Sorbo,  allora queste monumentali opere totemiche potranno davvero dare inizio al loro spirituale dialogo con il mondo.
Lo spettatore potrà finalmente entrare in contatto con il genius loci, con l’altro da sé, schiudendo la porta del dialogo con l’infinito per trovare la dimensione interiore del proprio cammino.

Già attraverso il video, presentato oggi alla stampa, relativo al making of di THREE GATES OF IN-PERFECTION - il progetto di land art lungo la Via Francigena, primo classificato al bando della Regione Lazio Arte Sui Cammini - si assapora molto di questo intervento, che pone in una connessione straordinaria arte e paesaggio. E che ha richiesto impegno mentale, ma soprattutto fisico, specie in fase di trasporto delle opere sul posto. Come Atlante di Dormino realizzato con tonnellate di marmo di Carrara, concepito dall’artista mentre si trovava in una cava. «Atlante - spiega Dormino - è la prima vertebra, subito sotto la testa, che mette in connessione cranio e colonna vertebrale. Quegli enormi pilastri della cava di marmo assomigliavano all’atlante della montagna. È li che ho scelto il mio marmo. E così materiale e concetto dell’opera sono diventati un'unica cosa».

L’opera di Dormino si trova poco distante da Dialogo infinito di Giancarlo Neri che incorpora due sedie, forma con la quale l’artista gioca e lavora da una ventina di anni (ma non chiedetegli perché).
«Le due sedie poste una di fronte all’altra – spiega Neri – simboleggiano la possibilità di un dialogo infinito, ma forse anche obbligato. Alludono a una presenza, ma anche a un’assenza, a un senso di attesa di chi è appena andato via o sta per arrivare».

La panchina in legno di Goldschmied & Chiari, invece, con incisa a fuoco una frase ispirata a San Francesco, è, tra le tre, l’opera più “spirituale”. «Abbiamo scelto il legno – spiega Eleonora Chiari – perché è un materiale caldo che si fonde bene con il paesaggio».

Marmo, acciaio, legno. I materiali che caratterizzano le opere sono gli stessi che la via Francigena ha restituito proprio in fase di realizzazione del progetto, dando vita allo straordinario incontro tra archeologia e arte contemporanea.

«Questi artisti – ha spiegato nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto, Michele Damiani, l’archeologo che ha effettuato i sopralluoghi prima del posizionamento delle opere – sono stati veri rabdomanti. Hanno svelato una vera archeologia del contemporaneo. Nell’area in cui sarebbe dovuta essere posta l’opera di Dormino figurava un tempio del I secolo a.C. connesso a una antica strada. Il tempio, col passare del tempo, si è trasformato nella gigantesca tomba di un ricco proprietario terriero che aveva voluto il tetto della sua sepoltura interamente in marmo. Il rinvenimento di alcune monete in metallo, in prossimità dell'opera di Neri, ci ha poi permesso di risalire alla datazione. Infine nei pressi dell’opera del duo Goldschmied & Chiari, sono stati rinvenuti resti di legno appartenuti a un antico castello. Insomma è come se il territorio avesse restituito una serie di tracce creando un insieme di connessioni. Piccole scoperte inattese, che però hanno lasciato in tutti un senso di meraviglia».

A conclusione di questa giornata che precede la presentazione ufficiale di sabato 12 ottobre alle ore 12 al Santuario della Madonna del Sorbo, il sorriso soddisfatto di Angelo Cricchi, che questo progetto lo ha ideato assieme a Piero Muscarà di ARTE.it, dice davvero tutto.

Cricchi ha seguito il progetto di Three Gates of IN-Perfection firmandone la curatela, organizzando con il team della sua Associazione Bianca l'intero processo materiale di realizzazione e coordinando i rapporti con i tre artisti protagonisti dell'intervento di land art lungo la Via Francigena. Non solo, Cricchi ha realizzato anche un’ampia opera di documentazione fotografica racchiusa nel suo Epilogo, un racconto per immagini del making of .

«Non ho mai partecipato a un bando - racconta Angelo Cricchi - abbiamo incontrato diverse difficoltà, progettuali, organizzative,  burocratiche, ma sono felice che alla fine le molte istituzioni con cui ci siamo interfacciati in questi due anni di intenso lavoro ci abbiamo detto di sì. Dite sempre di sì agli artisti ! Con i sì, possono nascere meraviglie. Chissà poi, queste opere permanenti lungo la Via Francigena continueranno nel tempo. Qui nasceranno amori, legami, o la gente si fermerà semplicemente a meditare».

Il progetto, di cui ARTE.it è anche media partner, è promosso dalla Fondazione Allori con la direzione artistica dell’Associazione culturale Bianca.

«Si tratta del primo bando rivolto in Italia a singoli artisti e non ad associazioni - spiega Miriam Cipriani, direttore Cultura e Politiche Giovanili della Regione Lazio -. Ed è oggi una grande soddisfazione raccogliere i risultati di un progetto così sfidante».




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