Itinerario

Tour in Vespa: alla scoperta dei capolavori di arte barocca

La Fontana dei Quattro Fiumi, in Piazza Navona, è un capolavoro di Gian Lorenzo Bernini.
 

Fabia Fleri

27/07/2017

Roma - È la veste più “sfacciata” della città, la meno nascosta e la più sfolgorante. Non è possibile camminare per il centro di Roma senza imbattersi in uno dei capolavori dell’arte barocca: per capirlo basta passare per Piazza Navona con la splendida Fontana dei Fiumi di Bernini e la Chiesa di sant’Agnese con le sue bellissime sculture; ad un passo si è a Sant’Ivo alla Sapienza con l’immaginifica guglia di Borromini o a Palazzo Spada, dove si può ammirare la sua illusionistica prospettiva. Dei due grandi maestri si possono apprezzare le architetture sul Quirinale dove, una accanto all’altra, si trovano la Sant’Andrea berniniana e il San Carlo alle Quattro Fontane borrominiano. E poi, naturalmente, San Pietro, con il colonnato di Gian Lorenzo, ma anche l’interno, in cui l’artista inserì il celeberrimo Baldacchino, la Cattedra di San Pietro e i monumenti funebri pontifici. Ma Bernini è ovunque, nel programma delle statue di Ponte Sant’Angelo e a Sant’Andrea delle Fratte e poi, non si possono mancare le splendide Estasi di Santa Teresa a Santa Maria della Vittoria né quella di Ludovica Albertoni in San Francesco a Ripa.
Noi vi proponiamo un breve itinerario da percorrere in una mezza giornata tra arte e cultura nel cuore della città, aggiungendo un po' di shopping e una ben meritata pausa caffè.

A. La chiesa con la facciata incompiuta

Per cominciare il giro della Roma barocca, procuratevi una Vespa: potete noleggiarla da Bici&Baci (vicolo del Bottino 8). Ora che somigliate un po’ di più a Gregory Peck e Audrey Hepburn, iniziate le vostre "vacanze romane"  partendo dalla Basilica di Sant’Andrea della Valle: ammirando la facciata di questo splendido esempio di architettura barocca noterete l’asimmetria creata dalla presenza di una sola statua d’angelo, a sinistra. Si dice che l’architetto Rainaldi, al seguito delle critiche del popolo romano e dello stesso Papa rivolte alle ali troppo lunghe dell’unico angelo presente, si rifiutò di scolpire quello di destra.

B. Sant’Ivo, il capolavoro di Borromini
Il caffè di metà mattina va preso al Bar Sant’Eustachio, situato nella piazza da cui prende il nome: il locale è rimasto com’è, fin dagli anni ’30, e così la ricetta del suo caffè, la cui miscela - ottenuta tostando i chicchi con un marchingegno del ’48 ancora funzionante – permane segreta.
A ovest la piazza è chiusa dal complesso della Sapienza, al cui interno si trova la Chiesa di Sant’Ivo (aperta solo di mattina), capolavoro barocco del Borromini.
Contravvenendo a tutti gli schemi architettonici del secolo XVII, l’artista ideò come disegno della chiesa una stella composta da due triangoli equilateri, rappresentante il sigillo del re Salomone. La cupola con la sua originale lanterna a spirale fu innalzata nel 1640, e in 32 anni le caddero addosso ben 4 fulmini: segno dell’ira divina per la sua eccessiva stravaganza? Del resto, il Borromini disse di sé: "Non mi sarei messo à questa professione al fine d'esser solo copista".

C. L’elefantino del Bernini
Raggiungete Piazza della Minerva, dietro al Pantheon, e osservate il grazioso elefantino che sorregge l’obelisco, opera del Bernini (1667): i romani fin da subito lo ribattezzarono “pulcino”, per la sua taglia ridotta e un po’ curiosa. L’epigrafe del basamento però spiega il significato della statua, voluta da papa Alessandro VII : “Ci vuole una mente robusta per sostenere una solida intelligenza”.

D. Il trompe l’oeil nella chiesa dei gesuiti
Proseguite verso Piazza del Collegio Romano e poi verso la splendida Piazza Sant’Ignazio, ed entrate nella chiesa omonima. Avvicinatevi al disco dorato disegnato sul pavimento della navata centrale, e guardate in alto: avrete l’impressione di ammirare un secondo tempio, ma è un effetto frutto delle quadrature di Andrea Pozzo (1685), una tecnica pittorica che sfrutta trompe l’oeil e prospettiva per ingannare l’occhio di chi guarda.

E. Il tempio di Adriano
Piazza di Pietra ammirate lo splendido colonnato del tempio romano. Il tempio, eretto in onore dell’imperatore Adriano, fu però iniziato prima della morte e per volere di quest’ultimo, intenzionato a dedicarlo alla figura divinizzata dell’amata moglie defunta, Vibia Sabina (136 d. C.).

Indirizzi giusti per lo shopping e una pausa al caffè 
Stanchi di girare? Rimanendo nella piazza, fate una sosta al Salotto 42, locale tanto piccolo quanto mondano. Una volta ricaricati dirigetevi verso via del Governo Vecchio e continuate a passeggiare, basterà un attimo per essere attirati dalle vetrine dei negozi.
In particolare, al numero 67, non vi sfuggirà la vetrina di Delfina Delettrez: i gioielli della giovane designer, che ha deciso di creare il suo proprio brand nonostante il successo di quello di famiglia – Fendi – confermano la sua audacia e il suo carisma.
In via Gregoriana (34) vi aspetta invece l’atelier di Soledad Twombly (nuora del pittore): qui troverete tessuti, servizi di piatti e vestaglie curate nel dettaglio. Infine, a via dell’Oca (39) c’è la boutique-sartoria di Cristina Bomba, dove si confezionano gli abiti più adatti alle cerimonie nuziali e dove non si può andar via senza aver acquistato una delle sue celebri cravatte.
Godetevi la fine di questa giornata sorseggiando un cocktail al frequentatissimo Caffè della Pace nell’omonima via: lo riconoscerete facilmente, le pareti sono ricoperte di pittoresca edera.

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