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La rivelazione del Museo Diocesano San Matteo a Salerno

Una delle tavolette della Collezione di Avori Medievali del Museo Diocesano San Matteo di Salerno
 

Luigi Acierno

12/08/2020

Salerno - Ci troviamo in una delle sale del Museo Diocesano San Matteo e colgo l'occasione per portare il mio saluto in qualità di Direttore di questo prestigioso scrigno d'arte a quanti avranno la gioia e il piacere di poter visionare queste opere



Il Museo Diocesano San Matteo nasce agli inizi del Novecento e la struttura che ospita questo prestigioso luogo inizialmente è stata la prima sede della Scuola Medica Salernitana, successivamente Seminario Arcivescovile e come ho detto poco fa dagli inizi del Novecento, Museo Diocesano.

Qui sono raccolte le tante opere che provengono dal Duomo Cattedrale di Salerno ma anche dalle tante chiese dismesse dell'intera diocesi di Salerno Campagna Acerno.

Il percorso storico-artistico ci accompagna dal Medioevo al Settecento ovvero dalle tavolette in avorio nella prima sala del Medioevo passare dalla Sala del Crocefisso che potete ammirare alle mie spalle, la Sala del Exultet, la Sala del Quattrocento con un Cristoforo Scacco, la Sala del Cinquecento con le opere di Andrea Sabatini, del Seicento con la bellissima Giuditta Salernitana di scuola caravaggesca per poi completare l'intero percorso con la Sala del Settecento nel segno dei Solimena.

Ci troviamo in uno degli ambienti più prestigiosi del Museo Diocesano San Matteo la Sala degli Avori Medievali, questa è una delle sale più belle, perchè Salerno conserva questa collezione eburnea che è un pezzo unico al mondo.

Sono 69 tavolette che rappresentano l'Antico e il Nuovo Testamento. Ogni tavoletta riporta due scene ovvero un insieme di immagini che narrano appunto le storie dell'Antico Testamento con la creazione, i progenitori, le storie di Abramo e di Noè per poi passare al Nuovo Testamento con le tavolette dell'infanzia, della passione, dei miracoli di Gesù e della ressurezione.

Possiamo dire che queste tavolette sono state la prima Bibbia scritta su avorio ovvero aiutavano i fedeli a comprendere il mistero dell'Antico e Nuovo Testamento, il mistero dell'incarnazione e della resurezione di nostro signore Gesù Cristo

La bellezza di queste opere è leggere come sono state realizzate l'Antico Testamento con una mano molto più austera priva di grandi segni iconografici mentre il Nuovo Testamento con l'avvento di Cristo notiamo che le tavolette sono molto più ricche di segni motivi floreali, rami e quant'altro.

Inizialmente queste tavolette erano conservate presso il Duomo Cattedrale di Salerno
dedicato a San Matteo e alcuni studi ci aiutano a comprendere che forse erano o uno stipite di una porta, o una sedia episcopale o un paliotto d'altare in qualità di direttore sono più propenso a pensare che queste tavolette realizzassero un paliotto d'altare: ovvero un'immagine in avorio posizionata dinnanzi all'altare dove venivano celebrati i divini misteri, ovvero racchiudevano tutto il grande mistero della creazione, nascita, morte e passione di Nostro Signore.

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