Dal 13 giugno al 21 settembre

Oltre il Bacio a Times Square: Alfred Eisenstaedt in mostra a Torino

Time Inc. | Alfred Eisenstaedt, Vittoria sul Giappone. Un marinaio bacia un’infermiera durante i festeggiamenti per la vittoria sul Giappone a Times Square, New York City, 14 agosto 1945 © Alfred Eisenstaedt / The LIFE Picture Collection / Shutterstock
 

Francesca Grego

12/06/2025

Torino - La sua immagine più celebre la conosciamo tutti: l’iconico bacio tra un marinaio e un’infermiera a Times Square, tra la folla di New York che festeggia la fine della Seconda Guerra Mondiale. Ma chi era Alfred Eisenstaedt e il contributo che ha apportato alla storia del fotogiornalismo e della fotografia non sono dati altrettanto noti. Quest’estate Camera - Centro Italiano per la Fotografia ci invita a conoscere meglio questo straordinario maestro del reportage, a trent’anni dalla morte e a ottanta da quell’indimenticabile scatto, nella sua prima mostra italiana dopo 25 anni. Dal 13 giugno al 21 settembre, 170 immagini - molte delle quali mai esposte prima - illustreranno la figura del fotografo statunitense in un racconto a tutto tondo, dai primi lavori realizzati nella Germania degli anni Venti ai grandi reportage firmati per Life, in viaggio tra l’Europa, gli Stati Uniti, il Giappone, toccando tutti i generi e i soggetti frequentati nel corso di una lunga carriera. 


Alfred Eisenstaedt, George Balanchine's School American Ballet. New York, USA, 1936  (© Alfred Eisenstaedt_The LIFE Picture Collection)

Nato a nel 1898 a Dirschau, nella Prussia Occidentale (oggi Polonia), e cresciuto a Berlino, Eisenstaedt inizia a fotografare durante l’adolescenza, quando uno zio gli regala la Eastman Kodak Nr. 3 che lo accompagnerà durante tutti gli anni di studio. Abbandonato il mezzo fotografico allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, lo riprende al ritorno dal fronte, e quello che inizialmente sembra un passatempo diventa presto, pur senza troppa consapevolezza, il lavoro della sua vita. 

Tra gli anni Venti e Trenta Eisenstaedt racconta in modo divertito e ironico il mondo dell’aristocrazia, la cui stravaganza lo incuriosisce. La prima foto acquistata da un giornale di peso - il settimanale Der Weltspiegel - ritrae una tennista sul campo. Da quel momento il reporter viaggerà in tutta Europa per conto delle principali riviste tedesche, puntando l’obiettivo sugli eventi cruciali di quegli anni. In particolare documenta l’ascesa del nazifascismo - suo il ritratto di Joseph Goebbels del 1933 che guarda in camera con un’espressione truce - e il primo storico incontro fra Mussolini e Hitler a Venezia nel 1934. 


Alfred Eisenstaedt, Adolf Hitler e Benito Mussolini si incontrano per la prima volta, Venezia, 14 giugno 1934 © Alfred Eisenstaedt / The LIFE Picture Collection / Shutterstock

In questo periodo Eisenstaedt lavora per racchiudere nelle sue immagini l’essenza spontanea del momento, nonostante una forte carica teatrale. Ispirandosi alla pittura del recente passato, realizza scatti poetici e armoniosi: nelle sue ballerine di danza classica, per esempio, risuona l’eco dei quadri di Degas. Ma nel suo sguardo c’è anche una buona dose di ironia, affine a quella dell’estetica surrealista che si va diffondendo in Europa.

Nel 1935, per fuggire alle leggi razziali Eisenstaedt emigra negli Stati Uniti e nel 1936 inizia a collaborare con la celebre rivista americana Life, per la quale firmerà alcuni dei suoi servizi più conosciuti. Il suo stile si trasforma: scatti dinamici, talvolta mossi e con dettagli fuori fuoco. raccontano la società americana in una fase di vertiginosi cambiamenti con sguardo disincantato.
Dopo il secondo conflitto mondiale tornerà spesso in Europa, in particolare in Francia e in Italia, di cui documenta la profonda evoluzione nel dopoguerra: al posto dei monumenti e dei luoghi storici del Bel Paese che compaiono nei suoi primi reportage, ora ci sono i cartelloni pubblicitari, segno di una società che insegue il benessere economico sul modello americano, mentre a Parigi i volti della gente incontrata per strada o nei mercati sostituiscono le atmosfere glamour dell’aristocrazia.  


Alfred Eisenstaedt, Al teatro delle marionette delle Tuileries, un gruppo di bambini assiste alla rappresentazione di “San Giorgio e il Drago”. La foto è del momento in cui il drago viene ucciso. Parigi, 1963 © Alfred Eisenstaedt / The LIFE Picture Collection / Shutterstock

Nel frattempo Eisenstaedt viaggia attorno al mondo per documentare le conseguenze dei conflitti in diversi paesi: in Etiopia, ritratta prima e dopo l’invasione imperialista italiana, in Giappone, dove l’imperatore Hirohito in abiti civili osserva le rovine lasciate dalle due bombe atomiche, e in Israele,
fotografato all’indomani della sua nascita. 

Ma Eisenstaedt si distinse anche per i suoi talenti di ritrattista, come raccontano in mostra le immagini di personalità politiche e celebrità che realizzò fin dai primi anni della carriera: una scandalosa foto di Sophia Loren in lingerie evoca lo scandalo che suscitò nel ‘66, mentre i ritratti di Albert Einstein e J. Robert Oppenheimer ricordano le scoperte scientifiche che hanno segnato la storia del Novecento. 


Alfred Eisenstaedt, Il fisico americano J. Robert Oppenheimer, Princeton, New Jersey, 1947 © Alfred Eisenstaedt / The LIFE Picture Collection / Shutterstock