Dal 26 agosto 2016 all'8 gennaio 2017
Burri e Scianna alla Casa dei Tre Oci

Ferdinando Scianna, Il sapore visivo della tradizione nell’immagine di un uomo che attraversa il Ghetto © Ferdinando Scianna / Magnum Photos
L.Sanfelice
17/08/2016
Venezia - La Casa dei Tre Oci alla Giudecca presenta dal 26 agosto due percorsi espositivi che pur nel segno dell'autonomia, si disporranno lungo un percorso coerente. Dal pianterreno al secondo piano i visitatori potranno così approfondire la conoscenza di due indiscussi giganti della fotografia del Novecento, entrambi membri della grande agenzia fotografica Magnum.
Si comincia con 100 opere di René Burri che sotto il titolo "Utopia" per la prima volta riuniranno un ricco corpus dedicato all'architettura in cui confluiranno scatti di edifici e ritratti di grandi architetti come . Una mostra proposta in contemporanea con la Biennale di Architettura diretta da Alejandro Aravena con cui Burri condivide la concezione dell’architettura come strumento politico e sociale.
All'ultimo piano, troverà invece temporanea collocazione l'opera di Ferdinando Scianna, uno dei più importanti fotografi italiani a cui la Fondazione Venezia ha commissionato un lavoro in occasione dei 500 anni della nascita del Ghetto di Venezia con l'obiettivo di documentare la dimensione contemporanea del quartiere. Un reportage di street photography che mescola ritratti, scene quotidiane, interni di case e luoghi di culto, e oscilla tra tempo presente e momoria collettiva.
Consulta anche:
Guida d'arte di Venezia
Il Ghetto di Venezia in mostra
I nuovi orizzonti della Biennale di Venezia 2016
Si comincia con 100 opere di René Burri che sotto il titolo "Utopia" per la prima volta riuniranno un ricco corpus dedicato all'architettura in cui confluiranno scatti di edifici e ritratti di grandi architetti come . Una mostra proposta in contemporanea con la Biennale di Architettura diretta da Alejandro Aravena con cui Burri condivide la concezione dell’architettura come strumento politico e sociale.
All'ultimo piano, troverà invece temporanea collocazione l'opera di Ferdinando Scianna, uno dei più importanti fotografi italiani a cui la Fondazione Venezia ha commissionato un lavoro in occasione dei 500 anni della nascita del Ghetto di Venezia con l'obiettivo di documentare la dimensione contemporanea del quartiere. Un reportage di street photography che mescola ritratti, scene quotidiane, interni di case e luoghi di culto, e oscilla tra tempo presente e momoria collettiva.
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