La carrozzella

Carlo Carrà

 
DESCRIZIONE:
Dal "Fanciullo prodigio" alla "Carrozzella" si dispiegano, chiare e mature le suggestioni dei principi primitivi e universali dalla nuova estetica di Carrà. L’immagine della forma è come arrestata allo stadio di realtà primordiale e pura, appena nata, nel silenzio magico di un mondo consegnato all’assoluto. La carrozzella corre immobile in un paesaggio scarno, sospeso, metafisico, immutabile.
Il nuovo orientamento della ricerca di Carrà nasce dalla riflessione, anche teorica, sulla pittura di Giotto, Paolo Uccello, Masaccio: nel 1916 pubblica su “La Voce” gli scritti Parlata su Giotto e Paolo Uccello costruttore. La meditazione sui “primitivi” lo porta a immerge le “cose ordinarie”, cui si rivolge ora il suo sguardo, in un’atmosfera lirica e senza tempo, restituendo agli oggetti il valore di simboli primordiali. Le composizioni semplificate, iscritte entro ampli fondali monocromi, assumono il carattere dell’affresco.
La violenta modernità di Carrà, imparentata con l’antico e la tradizione, ha chiuso il capitolo del futurismo. Si apre la nuova stagione del “primitivismo”, di cui quest’opera è uno degli esempi più alti.
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