I Romantici

Carlo Carrà

 
DESCRIZIONE:
Subito dopo "La Carrozzella", Carrà dipinge "Romanticismo", che più tardi prenderà il titolo "I Romantici". Grande “affresco” del primitivismo dell’artista, che ha ben inteso la lezione di Giotto, "I Romantici" si propone come tappa importante nella ricerca di Carrà immediatamente successiva al Futurismo. L’artista non dà nessuna spiegazione circa il soggetto, né il titolo dell’opera.
Davvero enigmatico è, quindi, il significato del dipinto, che presenta quattro figure su un proscenio, immote nella loro frontalità, come su un proscenio, ognuna con simboli ermetici (un coltello, un libro, una pergamena, una palla). Una di esse è un fanciullo seminudo, figura che ricorre in numerose opere di Carrà di questo periodo, simbolo della volontà di recuperare all’arte lo stupore incantato dello sguardo infantile.
La chiave di lettura dell’opera è verosimilmente da ricercare nelle parole dello stesso Carrà, a partire dalla definizione dei romantici come coloro che “inquinarono la pittura di un sentimentalismo melodrammatico, altrettanto nefasto all’espressione pittorica pura, linguaggio plastico dell’universo” (C. Carrà, La mia vita, Roma 1943, p. 136).
Dopo l’esperienza del futurismo, Carrà ricerca tale “espressione pittorica pura” , nel recupero di “principii primitivi e universali, veri in tutti i tempi, climi e latitudini”.
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