450 ANNI NEL NOME DI MICHELANGELO
E DELL’ACCADEMIA DELLE ARTI DEL DISEGNO DI FIRENZE

 
Non solo Parigi: il carisma di Modì ha dimensioni mondiali. Cento capolavori ne testimoniano l’influenza, a confronto con i grandi artisti del suo tempo. 

Francesca Grego
formato sconosciuto

Cento opere per guardare Amedeo Modigliani sotto una luce nuova. È l’ambiziosa proposta del Barberini Museum di Potsdam, alle porte di Berlino, per la primavera 2024. Gran parte dei progetti espositivi dedicati all’artista negli ultimi decenni si sono concentrate sugli ambienti dell’avanguardia parigina, analizzando le relazioni di Modì con pittori, scultori, scrittori, collezionisti di stanza nella Ville Lumière. In programma dal 27 aprile al 18 agosto 2024, Modigliani. A modern gaze si prepara ad oltre, per esplorare il ruolo del geniale artista italiano nel panorama europeo del XX secolo. 

Non solo Parigi, dunque, ma anche Vienna, Dresda, Berlino sono i teatri ideali della mostra curata da Otrud Westheider e Christiane Lange, dove i capolavori di Modigliani si confronteranno con dipinti, disegni, stampe e sculture di colleghi come Gustav Klimt, Egon Schiele, Pablo Picasso, Ernst Ludwig Kirchner, Natalia Goncharova, Paula Modersohn-Becker, Jeanne Mammen. 

Realizzata in collaborazione con la Staatsgalerie di Stoccarda e con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Berlino, l’esposizione presenterà opere iconiche di Modì come il Nudo disteso sul fianco sinistro, la Ragazza con camicia a righe, il Nudo disteso con le mani intrecciate, tra importanti prestiti da musei e raccolte private come la Nahmad Collection, la Pinacoteca Agnelli di Torino, la Phillips Collection di Washington. 


Amedeo Modigliani, Ragazza con camicia a righe, 1917. Olio su tela. Collezione privata

“Amedeo Modigliani è stato un artista europeo nel senso più ampio e innovativo”, scrivono le curatrici: “Concentrandosi sull'immagine umana, sul corpo e su una femminilità sicura di sé, all'inizio del XX secolo si è affermato come un pioniere del modernismo in un momento di dissoluzione della forma, astrazione e misoginia”. Durante la Grande Guerra, i  ritratti e i nudi di Modì hanno accompagnato e plasmato lo sviluppo di una giovane generazione di artisti impegnati a battere nuove strade nei più vivaci centri artistici del continente. 

L’indagine sul femminile portata avanti da Modigliani è uno dei fulcri della mostra. Dopo l’infanzia trascorsa a Livorno con la madre e la zia insegnanti di lingue, Modì avrebbe cercato la vicinanza di donne colte, amanti della musica e della letteratura. A Parigi incontrò scrittrici, stiliste, pittrici emancipate, trasferendo i riflessi di queste relazioni nei suoi dipinti. 
Le modelle dei quadri di Modigliani, osservano le curatrici, in fondo non sono troppo diverse dalle donne dai capelli corti e gli abiti maschili ritratte dai pittori della Nuova Oggettività, la corrente che si afferma in area germanica dopo la Prima Guerra Mondiale. Ma ad accomunare Modì agli artisti tedeschi sono soprattutto le ricerche sulla figurazione, innovative e provocatorie quanto la dissoluzione della forma promossa da altri settori dell’avanguardia europea. “L’austera nobiltà dei ritratti di Modigliani anticipa la Nuova Oggettività. L’artista dipinge la nuova immagine dell'uomo riducendo l’espressività all’essenziale, ma ritrae la donna emancipata senza il freddo distacco della Nuova Oggettività. Modigliani riduce al minimo anche i riferimenti all'estrazione sociale del soggetto. Le donne dei suoi nudi e dei suoi ritratti mostrano un carisma e una concretezza degni di autentiche femme moderne”. 


Amedeo Modigliani, Nudo disteso (sul fianco sinistro), 1917. Olio su tela © Nahmad Collection

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