450 ANNI NEL NOME DI MICHELANGELO
E DELL’ACCADEMIA DELLE ARTI DEL DISEGNO DI FIRENZE

 
Pale ricomposte dopo centinaia di anni, opere perdute e ritrovate, capolavori freschi di restauro riuniti nella più importante esposizione mai dedicata al maestro rinascimentale. 

Francesca Grego
formato sconosciuto

Sarà una delle mostre da non perdere nella prossima stagione quella che, a partire dal prossimo 26 settembre, celebrerà Beato Angelico tra Palazzo Strozzi e il Museo di San Marco. È da settant’anni esatti, e precisamente dalla storica monografica del 1955, che Firenze non dedica una grande mostra al maestro rinascimentale. Ma l’attesa sarà premiata: frutto di quattro anni di lavoro, l’esposizione in arrivo riunirà capolavori da prestigiosi musei e collezioni private di tutto il mondo, oltre che da chiese e istituzioni del territorio, per offrire una ricognizione a tutto tondo sull’arte del frate pittore. 

A cura di Carl Brandon Strehlke, curatore emerito del Philadelphia Museum of Art, con Stefano Casciu, direttore regionale dei Musei nazionali Toscana, e Angelo Tartuferi, già direttore del Museo di San Marco, Beato Angelico esplorerà a fondo la produzione, lo sviluppo e l’influenza dell’arte di uno dei più grandi maestri italiani di tutti i tempi, a confronto con pittori come Masaccio, Jan van Eyck, Lorenzo Monaco, Filippo Lippi, ma anche scultori quali Lorenzo Ghiberti, Michelozzo e Luca della Robbia. 


Guido di Pietro, poi Fra' Giovanni detto il Beato Angelico, Pala di Santa Trinita (Deposizione dalla croce). Tempera su tavola. Museo di San Marco, Firenze

Partendo dall’eredità tardo gotica, Beato Angelico è noto per aver traghettato la pittura fiorentina e italiana nell'era del Rinascimento, segnalandosi per l’innovativo impiego della prospettiva e per l’uso senza precedenti della luce nel definire il rapporto tra le figure e lo spazio circostante. La mostra sottolineerà le novità introdotte dall’artista nel panorama del suo tempo e l’altissima qualità della sua pittura, evidenziandone al contempo il profondo senso religioso fondato su una meditazione sul sacro in stretta connessione con l’umano. 

Dal 26 settembre 2025 al 25 gennaio 2026 testimoni di questa storia straordinaria saranno dipinti, disegni, sculture, miniature, in un percorso reso ancora più prezioso da capolavori restaurati per l’occasione, opere disperse da tempo e pale d’altare ricomposte per la prima volta dopo centinaia di anni. Tra i restauri eccellenti spicca quello della Deposizione di Santa Trinita, conservata proprio al Museo di San Marco, con cui Beato Angelico rivoluzionò il modello della pala d’altare medievale per dar vita a uno spazio unico, dall’impatto coinvolgente e teatrale. Un progetto senza precedenti per valore scientifico e culturale, sottolineano gli organizzatori,  frutto della collaborazione tra Fondazione Palazzo Strozzi, Ministero della Cultura - Direzione regionale Musei nazionali Toscana e Museo di San Marco, che offrirà l’occasione di apprezzare la pittura di Fra Angelico come mai prima.  

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