450 ANNI NEL NOME DI MICHELANGELO
E DELL’ACCADEMIA DELLE ARTI DEL DISEGNO DI FIRENZE

 
Tre nuovi volumi per conoscere le icone dell’arte oltre il mito: Piet Mondrian, Yayoi Kusama e Frida Kahlo.

Francesca Grego
formato sconosciuto

• Nicholas Fox Weber, Mondrian. His life, his art, his quest for the absolute. Knopf
Parigi, anni Venti. Piet Mondrian dipinge i primi rettangoli di colori primari su fondo bianco: il suo stile immediatamente riconoscibile cambierà la storia della pittura, ma anche l’architettura, il design, la grafica, la moda. Come nasce la rivoluzione di Mondrian? Lo racconta nel suo nuovo libro lo storico dell’arte Nicholas Fox Weber, esperto di Bauhaus e direttore della Josef and Anni Albers Foundation per quarant’anni.

Un racconto ricco ed esauriente in cui la vita e la personalità di Mondrian emergono finalmente accanto alle sue radicali innovazioni: dalla giovinezza in una famiglia religiosa dei Paesi Bassi, dove l’artista in erba dipinge dune e fattorie, alla Parigi di Seurat, Cézanne e Picasso, fino ai tumulti delle due guerre mondiali, quando Mondrian lascia tutti di stucco inventando un mondo fatto soltanto di colori puri e linee rette. Quello che emerge è il ritratto intimo e vivido di un artista inafferrabile, tra solitudine ed eccentricità, la filosofia, la passione per il ballo e un’incrollabile fede nell’arte come veicolo di verità universali. 


• Doryung Chong e Mika Yoshitake, Yayoi Kusama. 1945-oggi. 24 Ore Cultura
Immagini, saggi e scritti inediti raccontano la parabola di Yayoi Kusama nella monografia completa curata da Doryung Chong, vicedirettore e curatore capo di M+, e Mika Yoshitake, studiosa e curatrice indipendente. Quattrocento pagine e quasi 350 illustrazioni per entrare nel mondo colorato e complesso di una delle più celebri artiste dei nostri tempi, ripercorrendone i passi dal Giappone del dopoguerra ai palcoscenici internazionali, mentre la novantenne Kusama continua a comunicare attraverso l’arte la sua personalissima visione della realtà.

In primo piano, gli scambi culturali che hanno permesso all’artista di espandere la sua influenza su scala globale, il legame profondo che è riuscita a instaurare con gli spettatori e gli ambienti artistici di tutto il mondo. Scandito dai temi favoriti di Kusama - l’infinito, l’accumulazione, il biocosmico, la morte, la forza della vita - il volume si muove attraverso i numerosi linguaggi da lei sperimentati (pittura, scultura, installazione, performance, immagini in movimento). Da non perdere sono gli scritti inediti dell’artista, come la corrispondenza con la pittrice statunitense Georgia O’Keeffe, un’intervista con Yoshie Yoshida e i resoconti di una tavola rotonda con esperti internazionali della sua arte.  


• Chiara Pasqualetti Johnson, Frida. Donna artista icona. Edizioni White Star
Dopo Coco Chanel, Audrey Hepburn e Jacqueline Kennedy Onassis, Chiara Pasqualetti Johnson ci invita a conoscere oltre il mito un’altra icona del XX secolo. Fragile e indomita, Frida Kahlo rese sé stessa un’opera d’arte, celebrando la bellezza dell’imperfezione, trasformando l’essere “diversa” in essere “speciale”. È questo il segreto della sua popolarità? Mentre il Messico di Frida ha da poco eletto la prima presidente donna, il volume ripercorre la vita a tinte forti di un’artista nata alla vigilia della rivoluzione di Zapata e Pancho Villa, diventata un simbolo di emancipazione e libertà: dalla scoperta della pittura ai gravi incidenti che ne segnarono la giovinezza, dai legami con personaggi come André Breton, Tina Modotti, Lev Trotsky all’incanto di Casa Azul e al burrascoso matrimonio con Diego Rivera. 

A ritrarla furono spesso donne fotografe come Imogen Cunningham, Lola Álvarez Bravo e Tina Modotti, oltre ad amici e amanti talentuosi, come Edward Weston e Nickolas Muray. Le loro immagini invitano a conoscere Frida nella dimensione più personale, mentre dipinge, cena con gli amici, fuma una sigaretta in giardino, oppure posa come una diva, avvolta nei suoi spettacolari abiti tradizionali. Per lei, del resto, la fotografia non fu che uno dei tanti linguaggi con cui amava esprimersi: dipingere, scrivere poesie, disegnare abiti e decorare busti ortopedici rappresentano in fondo un’unica forma d’arte. La sua.


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