L'anno della Capitale Europea della Cultura

Matera 2019: gli eventi da non perdere

Matera, panorama dei Sassi. Courtesy Fondazione Matera Basilicata 2019
 

Francesca Grego

21/01/2019

Matera - La festa è iniziata. Dopo la cerimonia inaugurale con i rappresentanti UE e le più alte cariche dello Stato, le bande di tutta Europa, la magia dei Sassi a lume di candela e la piazza incantata dagli artisti in volo di Transe-Express, il sipario si è ufficialmente alzato su Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
Quattro grandi mostre, eventi a cadenza quasi quotidiana, 60 progetti che spaziano dall’arte alla musica, dalle scienze al teatro, animeranno per le prossime 48 settimane la città dei Sassi insieme ai comuni di una Basilicata da scoprire. Tradizione e innovazione, risorse locali e collaborazioni internazionali (27 i paesi europei coinvolti, più numerose regioni italiane), arte da guardare e da ascoltare, ma anche occasioni di inclusione e convivialità e soprattutto una forte vocazione site specific per valorizzare le bellezze cittadine caratterizzano il programma dell’anno appena cominciato.
Per goderne senza pensieri, basta acquistare per 19 euro (con riduzioni per residenti, gruppi, ragazzi e scuole) il Passaporto Culturale che dà accesso a tutti gli eventi.
Scopriamoli nel dettaglio.
 
• Cinque fili conduttori
A guidarci all’interno di una ricca offerta culturale sono cinque temi capaci di tenere insieme il patrimonio di una delle tre città più antiche del pianeta e uno sguardo che punta lontano, verso il domani e verso il mondo.
Il primo, “Futuro Remoto”, ripensa il rapporto dell’umanità con il cosmo e le stelle a partire da Pitagora, che visse a lungo in questa terra, per approdare alle scienze contemporanee: concerti, performance, itinerari speciali daranno il benvenuto ai visitatori in luoghi dal fascino ancestrale come le cavità sotterranee del Palombaro Lungo o tra le tecnologie del Centro di Geodesia Spaziale dell’ASI, incastonato nell’altopiano della Murgia.
 
“Continuità e rotture” prova invece a ricucire il gap tra la Matera moderna e quella antica: tra l’etichetta di “vergogna nazionale” affibbiata ai Sassi nel dopoguerra - e impressa per sempre nelle vite di migliaia di sfollati - e l’iscrizione, 25 anni fa, dei rioni scavati nella roccia nel Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Un rapporto complesso con la modernità quello di Matera, che tuttavia mostra punti di contatto con i trascorsi di altre città d’Europa: attraverso la creatività di progetti contemporanei queste esperienze permetteranno di guardare con occhi nuovi anche ai paradossi e alle diseguaglianze globali del presente.
Per vivere Matera “dall’interno”, per esempio, i visitatori avranno a disposizione La Secretissima Camera de lo Core, una mappa emozionale composta dai luoghi cari a circa 400 cittadini che hanno deciso di condividere con i nuovi arrivati storie e sensazioni legate alla città. Il progetto prenderà corpo, oltre che in una vera mappa tascabile, in installazioni interattive e in un percorso tra le arti creato in collaborazione con lo scrittore Alessandro Baricco, il pittore Stefano Faravelli, la coreografa Heike Hennig, l’artigiano della luce Paolo Baroni e il videomaker Luca Acito.
 
“Riflessioni e connessioni” si ispira al motto latino festina lente (affrettati lentamente) per esplorare modi diversi di rapportarsi al tempo e di essere comunità accogliendo le suggestioni della storia e della natura di un luogo unico al mondo. Da un inedito scorcio sul Rinascimento visto da Sud all’indagine sull’era dell’Antropocene, la cultura diventa protagonista di un modello di cittadinanza europea che si radica nel quotidiano di ognuno. Mentre la Silent Academy valorizzerà i talenti dei migranti in laboratori che contamineranno i saperi di culture distanti e locali, la Divina Commedia e la Cavalleria Rusticana troveranno nei Sassi un palcoscenico inedito e nei cittadini attori, cantanti, scenografi, costumisti (in collaborazione rispettivamente con Marco Martinelli ed Ermanna Montanari e il Teatro San Carlo di Napoli).
 
E se con “Utopie e distopie” il futuro prende forma attraverso la poesia, il gioco (per esempio con gli Urban Games) e la trasformazione del paesaggio urbano, “Radici e percorsi” schiude attraverso eventi decentrati, laboratori e itinerari tutta la bellezza multiforme della Basilicata, da sempre terra di incontri e migrazioni: dall’ispirazione dei grandi film girati in Lucania alle testimonianze artistiche dei monaci bizantini che trovarono rifugio qui nel Medioevo, dai suoni della montagna alla statua del Mantegna conservata nel piccolo centro di Irsina, dal Festival di Cultura Arbereshe alle Vie del Pane, fino al ricordo di illustri personaggi originari di questi luoghi, come il poeta ingegnere Leonardo Sinisgalli e lo chansonnier Georges Brassens.
 
• Un anno di grandi mostre
Quattro i grandi eventi espositivi previsti nel corso del 2019, cui si aggiungono altre mostre, interventi site specific e progetti creati in collaborazione con gli abitanti della città, per un totale di 120 artisti e curatori coinvolti, mentre è stato appena pubblicato un bando per nuove residenze artistiche in regione (https://www.matera-basilicata2019.it).
È dedicato all’habitat rupestre, tratto distintivo di Matera, il percorso di Ars Excavandi (20 gennaio-31 luglio) curato dall’architetto Pietro Laureano, tra i massimi esperti mondiali dell’argomento nonché autore del dossier grazie al quale la città dei Sassi è entrata a far parte dell’UNESCO World Heritage.
Quando e perché l’uomo ha iniziato a scavare? Quale valore hanno oggi l’arte e il pensiero delle caverne? Possono aiutarci a inventare il futuro? A queste e altre domande rispondono le fotografie, le installazioni, gli oggetti e i modelli esposti al Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola e negli Ipogei di Palazzo Lanfranchi, un’antica architettura scavata aperta al pubblico per la prima volta.
Dalle incisioni preistoriche sulla roccia ad abitazioni, opere idriche, civiltà e paesaggi basati sullo scavo si dispiega un viaggio nei secoli che da Matera si allarga al bacino del Mediterraneo e alla storia dell’intera umanità.
 
Dal 18 aprile al 19 agosto, invece, Rinascimento visto da Sud ripenserà la luminosa stagione dell’arte tra il Quattrocento e il Cinquecento da una prospettiva inconsueta: quella del Mare Nostrum, per mappare le rotte degli scambi culturali che furono alla base di una fioritura artistica che corre parallela alle narrazioni dominanti.
Al Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna di Palazzo Lanfranchi più di 180 preziose opere, documenti e oggetti rari racconteranno un’altra storia dell’arte europea, muovendo dalle Fiandre alla Spagna, dalla Provenza a Venezia e all’Oriente, per poi giungere alla sorprendente koinè dell’Italia del Sud. Da prestigiosi musei italiani e internazionali, così come dalle realtà del Meridione meno battute, arriveranno capolavori di pittura e scultura, arazzi, gioielli, incisioni, libri antichi, ma anche mappamondi, carte geografiche e strumenti di navigazione, testimoni di vicende di contatto e confronto culturale. A presentarli sotto una nuova luce sarà un allestimento interdisciplinare arricchito da contributi illustri come quelli dello storico britannico David Abulafia.
 
Arte e storia incontrano la matematica nel terzo grande progetto espositivo in programma presso l’Antiquarium delle Tavole Palatine e i Musei Archeologici di Metaponto e Policoro dal 21 giugno al 31 ottobre.
Avreste mai creduto che un’equazione può cambiare il nostro modo di vivere e di pensare? Nella terra di Pitagora, La poetica dei numeri primi ci accompagna alla scoperta di un aspetto spesso trascurato della nostra esistenza. Curato da Piergiorgio Odifreddi e realizzato in collaborazione con l’Istituto di Nanotecnologia del CNR, l’itinerario spazia dalla Magna Grecia alla civiltà degli algoritmi, evidenziando lungo sei sezioni come le idee, l’arte, le nostre stesse relazioni con il mondo siano fortemente legate al modo di contare, pesare e misurare.
Le opere di artisti come Escher e Nespolo incrociano le esperienze di scienziati geniali, mentre laboratori e spettacoli matematici avvicineranno il grande pubblico a un universo tanto affascinante da sembrare magico.
 
Dal 6 settembre, infine, Blind Sensorium. Il paradosso dell’Antropocene presenterà le ricerche che il fotografo, artista e filmaker Armin Linke ha intrapreso nel 2013 a Berlino e approfondito nel tempo, fino agli ultimissimi contributi raccolti a Matera e in Basilicata. Al centro del suo lavoro, le conseguenze dei cambiamenti climatici riconducibili all’uomo, che hanno dato vita a un acceso dibattito sull’inizio di una nuova era geologica: l’Antropocene.
Proiezioni, fotografie, interviste, analisi territoriali e indagini sul campo ripercorreranno come in un archivio vivo, che si rigenera di continuo, la storia di un fenomeno di scottante attualità, mettendo in luce le continuità tra la vita primitiva sviluppatasi all’ombra dei Sassi e i dati che emergono oggi dall’osservazione scientifica del pianeta.
 
Il programma completo delle manifestazioni di quest’anno è consultabile sul sito https://www.matera-basilicata2019.it.
 
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