Autunno al museo: gli appuntamenti da Nord a Sud

Da Boldini ai robot, le mostre da non perdere a novembre

Giovanni Boldini, Giovane donna in déshabillé (La toilette), Dettaglio, 1880 circa, Collezione privata


 

Francesca Grego

20/10/2020

La celebre Vittoria Alata torna al suo posto sul Capitolium di Brescia, il MAXXI di Roma compie dieci anni, mentre continuano le celebrazioni per il cinquecentenario di Raffaello. Il fascino dei robot, la fotografia al femminile e i grandi maestri da riscoprire sono tra i temi delle mostre in arrivo. 
Andiamo a scoprirli tutti, per un novembre nel segno dell’arte. 

• I maestri della pittura
Giovanni Boldini. Il piacere. Dal 14 novembre 2020 al 28 febbraio 2021 al MART di Rovereto
Con i suoi ritratti splendenti e sofisticati Boldini conquistò l’alta società italiana ed europea. Specie le signore, delle quali catturava le più fuggevoli emozioni per vestirle di eleganza e di luce. Arrivano a Rovereto da importanti collezioni pubbliche e private i dipinti scelti per raccontare l’avventura dell’artista sullo sfondo scintillante della Belle Époque, e ci sono anche quelli del Museo Boldini di Ferrara, chiuso al pubblico in seguito al terremoto del 2012. Un ricco percorso cronologico ripercorre l’evoluzione dell’artista e l’elaborazione di un inconfondibile linguaggio pittorico, approfondendo temi e personaggi a lui legati. Come Gabriele D’Annunzio, con cui Boldini condivise più di una musa, in primis la Marchesa Casati, eccentrica e seducente femme fatale. 

L’Ottocento e il mito di Correggio. Dal 14 novembre 2020 al 14 febbraio 2021 al Palazzo della Pilotta, Parma
La Rocchetta del Palazzo della Pilotta è la casa dei capolavori del Correggio fin dal XIX secolo. Qui possiamo ammirarne i dipinti nello storico allestimento voluto dalla duchessa Maria Luigia d’Asburgo, che oggi si racconta con una mostra nella mostra. Insieme alla bellezza della Madonna con la scodella, della Madonna di San Girolamo e delle due tele arrivate dalla Cappella del Bono, scopriremo come mai nell’Ottocento le pale vennero tirate giù dalle pareti delle chiese cittadine, perché vennero portate alla Pilotta e qui disposte proprio in questo modo, ripercorreremo le vicende fortuna di Correggio, che nel XIX secolo si trasforma nell’eroe della pittura parmigiana. E per comprendere appieno il contesto, avremo occasione di ammirare il meglio dell’arte coeva nel ducato, calandoci nel gusto di un’epoca e nel pensiero delle sue più influenti personalità. 


Giovan Francesco Caroto, Ritratto di giovane con disegno infantile, 1520 circa, olio su tavola, cm 37x29 I Verona, Museo di Castelvecchio

Giovan Francesco Caroto (1480-1555). L’arte a Verona tra Mantegna e la Bella Maniera. Dal 20 novembre 2020 al 7 marzo 2021 al Museo di Castelvecchio, Verona
Lo conosciamo soprattutto per il Ritratto di fanciullo con disegno, un unicum nella pittura cinquecentesca e tuttora una calamita per lo sguardo di qualsiasi spettatore. Ma Giovan Francesco Caroto non fu soltanto un ritrattista. Attento osservatore degli stili e delle novità del suo tempo, fu un artista eclettico e il suo linguaggio non smise mai di evolversi mentre lavorava per importanti committenti sparsi per l’Italia settentrionale. Ci ha lasciato pale d’altare, grandi dipinti a olio, affreschi, disegni, medaglie. A Verona, che restò sempre la sua città di riferimento, una mostra lo celebra mettendo in luce i suoi talenti migliori: dal ritratto al paesaggio, fino alle piccole, sorprendenti figure che troviamo disseminate in molti dei suoi dipinti. 

Il contemporaneo che sorprende
Robot. The Human Project. Dal 26 novembre 2020 al 28 marzo 2021 al MUDEC, Milano
Incredibile ma vero: i primi antenati dei robot risalgono all’antica Grecia, dove rudimentali congegni meccanici emulavano le forme umane. In seguito il sogno dell’uomo di costruire il proprio doppio ha dato vita a bambole e automi sempre più sofisticati, riempiendo di meraviglia le corti dei nobili e i salotti borghesi. Questo e altro scopriremo nella grande mostra messa a punto dal MUDEC in collaborazione con l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e l’IIT di Genova, che dopo la proto storia dei robot prende il volo sulle ali delle ultimissime tecnologie. Dalle applicazioni legate alle neuroscienze ai Cobot - i robot che sanno riconoscere e trasmettere le emozioni - gli incredibili sviluppi degli ultimi anni si svelano tra entusiasmo e interrogativi ancora aperti. 

Una storia per il futuro. Dieci anni di MAXXI. Dal 25 novembre 2020 al 30 agosto 2021 al MAXXI - Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, Roma
Il MAXXI compie dieci anni e li festeggia con una grande mostra: migliaia di immagini, video, suoni, installazioni ripercorrono il cammino già compiuto e diventano spunti di riflessione per il futuro. Nell’allestimento dell’innovativo studio olandese Inside-Outside di Petra Blaisse, cinque grandi temi si rincorrono evidenziando le trasformazioni che hanno attraversato la scena dell’arte nell’ultimo decennio. Lo fanno naturalmente dal punto di vista del MAXXI, luogo di ricerca e dibattito che dalla capitale si è proiettato in una dimensione internazionale: in primo piano le voci degli artisti che lo hanno animato e trasformato in questi anni, dei curatori e dei professionisti del museo, in un progetto che punta a coinvolgere i visitatori in un’esperienza immersiva e multisensoriale. 

• Inseguendo Raffaello


Raffaello Sanzio, Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de' Medici e Luigi de' Rossi, 1518. Olio su tavola, cm 155,2×118,9 I Galleria degli Uffizi, Firenze

Raffaello e il ritorno del Papa Medici. Dal 27 ottobre 2020 al 31 gennaio 2021 a Palazzo Pitti, Firenze
Dopo il restauro nei laboratori nell’Opificio delle Pietre Dure e la partecipazione alla grande mostra su Raffaello alle Scuderie del Quirinale, il Ritratto di Papa Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi torna a Firenze con un carico di nuove informazioni. La mostra a Palazzo Pitti nasce per comunicare al pubblico le scoperte acquisite durante il restauro. Spiegherà come si è arrivati alla conclusione che il capolavoro sia nato integralmente dalla mano di Raffaello e perché i cambiamenti climatici stiano influendo sulla conservazione della tavola, svelerà i segreti del maestro urbinate nella resa dei colori e approfondirà le sue straordinarie abilità di ritrattista-psicologo.

Giuseppe Bossi e Raffaello al Castello Sforzesco. Dal 27 novembre 2020 al 7 marzo 2021 a Milano
Come si diffuse in Lombardia la fama di Raffaello? Ce lo racconta una preziosa mostra al Castello Sforzesco di Milano. In effetti, senza la passione del collezionista e disegnatore Giuseppe Bossi forse il divin pittore sarebbe stato dimenticato. Tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, invece, Bossi rinnovò il culto dell’Urbinate in terra padana riproducendone le invenzioni in disegni e delicati dipinti su carta, oltre che diffondendo incisioni e maioliche ispirate ai suoi capolavori. Una pagina di storia dell’arte e del collezionismo che oggi rivive grazie alle 30 opere esposte al Castello, tra la Sala delle Asse di Leonardo e la Pietà Rondanini di Michelangelo.

• Appuntamento con la fotografia
Aurelio Amendola. Un’antologia. Michelangelo, Burri, Warhol e gli altri. Dal 13 novembre 2020 al 14 febbraio 2021 a Palazzo Buontalenti e Antico Palazzo dei Vescovi, Pistoia
Il fotografo dell’arte e degli artisti si racconta nella sua città natale. Grazia, eleganza e armonia caratterizzano i 200 scatti scelti per documentarne la carriera in una ricca antologica. Ci sono giganti del Novecento come Giorgio De Chirico, Roy Lichtenstein, Mario Schifano, Andy Warhol, e i  grandi protagonisti della scultura italiana, dall’amico Alberto Burri a Marino Marini, Manzù, Jannis Kounellis. Non mancheranno nemmeno le celebri immagini del volume Un occhio su Michelangelo, vincitore del Premio Oscar Goldoni e protagonista della prima mostra fotografica mai allestita all’Ermitage di San Pietroburgo. Dall’Antico all’Avanguardia, dagli happening anni Settanta alle incursioni negli atelier di amici e conoscenti, le sperimentazioni di Amendola riflettono in modo intenso e originale sugli sviluppi dell’arte nel secolo appena trascorso. 


Aurelio Amendola. Un'antologia. Michelangelo, Burri, Warhol e gli altri

Essere umane. Le grandi fotografe raccontano il mondo. Dal 28 novembre 2020 al 20 febbraio 2021 ai Musei di San Domenico, Forlì
Dagli anni Trenta a oggi, lo sguardo femminile si è fatto strada anche attraverso l’obiettivo fotografico. Più di 250 scatti ne ripercorrono l’evoluzione, tra reportage di guerra e trasformazioni della società,  questioni di genere e viaggi intorno al mondo. Da Dorothea Lange a Margaret Bourke-White, da Berenice Abbott a Tina Modotti, fino a Diane Arbus, Paola Mattioli, Cristina De Middel, Zanele Muholy, un caleidoscopio di stili e di visioni è pronto ad aprirsi davanti ai visitatori dei Musei di San Domenico. Tra le chicche da non perdere, le leggendarie immagini di Lee Miller nella vasca da bagno di Hitler, la strepitosa serie delle maschere di Inge Morath, i rivoluzionari scatti di Annie Leibovitz per una memorabile edizione del Calendario Pirelli. 

• Tutto il fascino dell’antico
Imperatrici, matrone, liberte. Volti e segreti delle donne romane. Dal 3 novembre 2020 al 14 febbraio 2021 alle Gallerie degli Uffizi
Quali erano i desideri di una fanciulla nell’antica Roma? Con quali modelli famiglia ed educatori ne plasmavano la personalità? Quali erano gli esempi da evitare come la peste? Quali censure regolavano il comportamento delle donne in pubblico? Attraverso sculture, disegni, epigrafi e oggetti preziosi il percorso proposto dagli Uffizi traccia la variegata mappa della femminilità nel mondo romano, sfoggiando tesori della collezione di casa e importanti prestiti da altri musei italiani.

La Vittoria Alata per il nuovo Capitolium di Brescia. Dal 20 novembre 2020 al Capitolium, Brescia
Era il 1826 quando la statua della Vittoria Alata emerse dalle rovine del Capitolium di Brescia e fu subito circondata da un’aura di leggenda: Napoleone III volle ammirarla con i propri occhi, Giosuè Carducci le dedicò un’ode, copie e calchi si diffusero in tutta Europa mentre gli studiosi si interrogavano sulle origini del bronzo. Dopo due secoli di assenza e un importante restauro, l’icona della Brixia romana sta per tornare nella sua sede originaria, dove un nuovo, scenografico allestimento curato dall’architetto spagnolo Juan Navarro Baldeweg ne valorizzerà la maestosa bellezza. Un ricco programma di mostre ed eventi accompagnerà il ritorno della Vittoria fino al 2022, rilanciando il patrimonio archeologico della città. 


Vista dell’interno della cella orientale del Capitolium (fotomontaggio) con Vittoria alata I Courtesy Musei di Brescia

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