Svelati antichi "effetti speciali" di importanza storico-astronomica

Augusto, il vero protagonista sotto i riflettori del Pantheon

La cupola del Pantheon a Roma
 

E. Bramati

10/03/2014

Roma - La luce che penetra nel Pantheon di Roma attraverso l'oculo della sua monumentale cupola segna lo scorrere del tempo e il cambio delle stagioni. Il suo passaggio accarezza di ora in ora le edicole e le esedre di quello che in origine era forse un tempio solare, destinato ad accogliere le sette divinità planetarie. Si ritiene inoltre che Agrippa, genero di Augusto, avesse voluto edificarlo nel 27 a.C. nel preciso luogo in cui Romolo, primo re della Città Eterna, era asceso al cielo durante una cerimonia.

Nei secoli il tempio venne ricostruito per volere di Adriano, che ne mantenne l'orientamento originario, e fu addirittura riconvertito in basilica con l'avvento del Cristianesimo. La cupola, con il suo opaion diede vita col tempo a diverse leggende e interpretazioni, tanto funzionali quanto religiose.

La più recente, documentata dai reperti rinvenuti nell'area antistante l'edificio, è stata confermata in uno studio condotto da Eugenio La Rocca, Soprintendente ai Beni Culturali di Roma nonché curatore della mostra da poco conclusa alle Scuderie del Quirinale e ora in viaggio verso Parigi. Secondo La Rocca, l'effetto creato dalla luce solare nell'esatto giorno del 21 aprile, data della nascita di Roma, sarebbe riconducibile all'intuizione dello stesso Augusto. 

Il fenomeno, che determina l'illuminazione dell'ingresso alle 12 precise, si sarebbe verificato già nell'edificio originario, dove l'imperatore avrebbe compiuto un ingresso trionfale illuminato dal sole. Si sarebbe trattato di una astuta opera di propaganda religiosa e politica, che avrebbe consentito all'imperatore di affiancare la propria immagine a quella di Romolo come nuovo fondatore della città.

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