Materie, spazi, visioni. Sophie Ko, Valerie Krause, Marco Andrea Magni

Marco Andrea Magni, Grain de beauté, 2016 / 2020, stampa photorag su carta Hahnemuehle montata su alluminio, inchiostro di galla Kosher, 29,7 x 42 cm.

 

Dal 28 Gennaio 2020 al 06 Giugno 2020

Milano

Luogo: BUILDING

Indirizzo: via Monte di Pietà 23

Orari: su appuntamento

Prolungata: fino al 6 giugno 2020

Telefono per informazioni: +39 02 890 94995

E-Mail info: info@building-gallery.com

Sito ufficiale: http://www.building-gallery.com



Martedì 19 maggio 2020 BUILDING riapre al pubblico su appuntamento.

Materie, spazi, visioni è un progetto espositivo dedicato a tre artisti, i quali,
ognuno su un piano, hanno progettato le opere esposte in dialogo con l’architettura delle sale.
La maggior parte dei lavori in mostra sono quindi opere site specific, nuove produzioni o lavori
mai esposti prima. Questa determinata modalità espositiva divisa su tre piani fa parte della
progettualità di BUILDING, che propone nuovamente questo format, sperimentato per la prima
volta a gennaio del 2019.

Tre artisti di diverso orientamento, come è normale che sia, ma con alcuni tratti comuni, come è
giusto dal momento che li vediamo esporre insieme. Non in una collettiva però, giocata sul
confronto fra opere di diversi autori, ma in tre distinte personali, ciascun piano di BUILDING
assegnato a un artista.

Spetta all’osservatore cogliere le differenze e insieme le affinità. Noterà per prima cosa la
molteplicità delle scelte espressive che ciascun artista adotta con estrema libertà; vedrà materiali
nobili e canonici convivere con altri assolutamente non-artistici, scelti senza soggezioni per il loro
valore significante. Sophie Ko, Krause e Magni sanno bene che per trasgredite una norma
occorre conoscerla, averla assunta in tutta la sua pregnanza: solo allora si può tentare il suo
“superamento”. La lezione modernista, in scultura nel suo rapporto con lo spazio, in pittura con
l’istanza radicale del monocromo, è stata assimilata, ora si tratta di andare avanti. La conoscenza
della storia dell’arte, non solo recente, si commisura con la frequentazione della filosofia come
orientamento del lavoro, e forse dell’esistenza.

Ciò che ora viene chiamato in causa è la sfera emozionale, la creatività dell’immaginario che
forgia le materie, le forza ad assumere quasi lo spessore della metafora. Il pigmento compattato
fra i vetri di Sophie Ko gradualmente cede alla forza di gravità e fa dell’opera un ente in divenire;
le superfici di velluto di Magni trattengono la sabbia finissima di una clessidra, emblema di un
tempo esploso; la linea interrotta di Krause disegna una diagonale frammentata che dinamizza
il pavimento su cui è posta.

Queste opere e le altre esposte assumono forza evocativa, all’osservatore viene chiesto di
considerare le materie e le forme, così liberamente disposte nello spazio, per quello che sono,
ma lo si invita anche a trascenderle, a cogliere l’aspetto visionario che ciascuna di esse ad un
tempo nasconde e rivela.

La mostra è accompagnata da un catalogo con testi critici, una introduzione generale e tre
saggi, ciascuno dedicato a un artista, che moltiplicano i punti di vista, le letture possibili di
questo già stratificato paesaggio. I contributi critici sono di Andrea Pinotti per Sophie Ko,
Giulia Bortoluzzi per Valerie Krause e Francesca Pasini per Marco Andrea Magni.

Giorgio Verzotti

Sophie Ko (Tbilisi, 1981) pone al centro dei suoi lavori la questione del tempo istituendo una forte relazione
simbolica tra i materiali utilizzati – per lo più ceneri di immagini bruciate e pigmenti puri – e le immagini
create. Il mutamento e l’instabilità dei materiali in relazione allo scorrere del tempo sono alcune delle
costanti della sua ricerca artistica. Tra le sue ultime mostre personali si ricordano: Geografie temporali,
Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, Venezia, 2019, Sporgersi nella notte, Renata Fabbri
Arte Contemporanea, Milano 2018, The Open Box, Milano 2018, Terra. Geografie temporali, Galleria de’
Foscherari, Bologna 2016, Silva Imaginum, Renata Fabbri Arte Contemporanea, Milano 2015, Solo Show,
AplusB Contemporary Art, Brescia 2014. Ha vinto il Gran Premio della Pittura al MAC di Lissone nel 2016.

Valerie Krause nasce nel 1976 a Krefeld. La sua opera è costituita da sculture spesso accompagnate da
lavori fotografici. Per l’artista è molto importante il concetto spaziale di scultura all'interno del singolo
pezzo e nell'interazione reciproca di più pezzi. Lavorando con un’ampia varietà di materiali, usa spesso la
materia grezza, nella quale trasferisce qualcosa di delicato e poetico. I suoi lavori sono stati esposti in
luoghi come la Kunst-Station Sankt Peter di Colonia, il Kit di Düsseldorf, la Bundeskunsthalle di Bonn, il
Martin Gropius Bau di Berlin e il Kunstpalast di Düsseldorf. È rappresentata da gallerie come Greta Meert
a Bruxelles, Rolando Anselmi a Roma e Berlino, Heinz Holtman a Colonia e L21 a Palma di Maiorca. Oltre
ai numerosi riconoscimenti ottenuti, il suo lavoro fa parte di collezioni pubbliche come la collezione d'arte
contemporanea della Repubblica Federale Tedesca, la Konrad Adenauer Siftung in Italia e la Collezione
di NRW Düsseldorf. Per molto tempo ha vissuto a Düsseldorf, dove ha svolto un apprendistato di
scultura con Fritz Meyer e ha studiato presso la Kunstakademie di Düsseldorf. Attualmente lavora nel suo
studio personale a Solingen.

Marco Andrea Magni nasce nel 1975 e vive e lavora a Milano. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di
Brera, consegue qui un master FSE in Tecniche di Organizzazione e Comunicazione delle Arti Visive.
Frequenta il corso in Arti Visive presso la Fondazione Antonio Ratti a Como curato da Angela Vettese e
Giacinto di Pietrantonio, con Richard Nonas. Allo IUAV di Venezia partecipa a seminari di filosofia con
Giorgio Agamben, di storia dell’architettura con Roberto Masiero e d’arte visiva con Remo Salvadori.
Lavora sulla condizione della possibilità e dell’occasione riabilitando l’esperienza corporea declinata in una
scultura. Il suo lavoro si articola lungo un percorso che scorre dalla filosofia morale alla riflessione artistica,
dall’esperienza della scultura fino a trovare il proprio epicentro in un’interrogazione con l’altro che diventa
interlocutore e misura. Le opere sembrano dei modi di stare nel mondo, si predispongono a seguirne le
forme, accogliendo di volta in volta le misure giuste per starvi dentro. Tra le sue ultime mostre personali
nel 2019 si ricordano Medicamenta, a cura di Matilde Galletti, Palazzo Bernetti Evangelista, Fermo.
Fuggisole, Galleria FuoriCampo, Siena. Touché, Il Crepaccio Instagram Show, a cura di Caroline Corbetta.

Inagurazione martedì 28 gennaio 2020, ore 18

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