Veerle

© Standard (Oslo), Oslo | Nina Beier, The Demonstrators (Drowning Coins), 2011
Dal 07 Novembre 2013 al 12 Gennaio 2014
Torino
Luogo: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Indirizzo: via Modane 16
Orari: giovedì 12-23 (gratuito 20-23), venerdì 10-19, sabato 10-22, domenica 10-19. Dall'11 novembre: giovedì 20-23; venerdì, sabato e domenica 12-19
Curatori: Chris Fitzpatrick
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 011 3797600/ 011 4429523
E-Mail info: info@fsrr.org
Sito ufficiale: http://www.fsrr.org
Il progetto curato da Chris Fitzpatrick per la project-room della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo non è una mostra, bensì l’apertura su una serie di mostre collettive simultanee, in costante evoluzione.
I dispositivi messi in gioco da questo inedito esperimento espositivo propongono non solo opere d’arte tangibili, ma anche racconti orali, gossip, materiali stampati, contenuti web, visite guidate e performate della mostra, screening di un giorno, e interventi in spazi residenziali del quartiere.
VEERLE è un nome olandese di persona, scelto per riunire in una singola, distinguibile corporalità qualcosa di molteplice, di vasta portata.
Inserendo una serie di opere all’interno di una conversazione e mettendo una serie di conversazioni in dialogo con le opere, VEERLE produce continuamente qualcosa di nuovo.
È dunque un progetto che gioca in tutto e per tutto con l’idea di mostra, di luogo, di tempo e di formato, mischiandone gli elementi, ma utilizzando sempre gli stessi oggetti e operazioni degli artisti. Gli oggetti non si muovono fisicamente, ma l’orientamento del visitatore è continuamente spostato, reindirizzandone l’attenzione verso nuove designazioni.
VEERLE riunisce i lavori di un gruppo di artisti appositamente invitati per l’occasione e opere presenti nella collezione della Fondazione: Federico Acal, Nina Beier, Goda Budvytyte, Liudvikas Buklys, Frank Chu, Trisha Donnelly, Peter Fischli & David Weiss, Ceal Floyer, Isa Genzken, Halflifers (Torsten Zenas Burns & Anthony Discenza), Euan Macdonald, Mahony (Andreas Duscha, Stephan Kobatsch, Clemens Leuschner, Jenny Wolka), Eva Marisaldi, Giovanni Oberti, Julie Peeters, Post Brothers, Rosemarie Trockel, Anne-Mie Van Kerckhoven, ed Erik Wysocan interagiscono tra loro, operando su mostre diverse per titolo, configurazione spaziale, cornice temporale, logica organizzativa e significati da analizzare.
VEERLE è quindi il prodotto delle operazioni all’interno di tutto ciò che esso stesso include. Ed è esso stesso un’operazione. Citando le parole del curatore Chris Fitzpatrick: Più parliamo di VEERLE, più VEERLE diventa grande.
I dispositivi messi in gioco da questo inedito esperimento espositivo propongono non solo opere d’arte tangibili, ma anche racconti orali, gossip, materiali stampati, contenuti web, visite guidate e performate della mostra, screening di un giorno, e interventi in spazi residenziali del quartiere.
VEERLE è un nome olandese di persona, scelto per riunire in una singola, distinguibile corporalità qualcosa di molteplice, di vasta portata.
Inserendo una serie di opere all’interno di una conversazione e mettendo una serie di conversazioni in dialogo con le opere, VEERLE produce continuamente qualcosa di nuovo.
È dunque un progetto che gioca in tutto e per tutto con l’idea di mostra, di luogo, di tempo e di formato, mischiandone gli elementi, ma utilizzando sempre gli stessi oggetti e operazioni degli artisti. Gli oggetti non si muovono fisicamente, ma l’orientamento del visitatore è continuamente spostato, reindirizzandone l’attenzione verso nuove designazioni.
VEERLE riunisce i lavori di un gruppo di artisti appositamente invitati per l’occasione e opere presenti nella collezione della Fondazione: Federico Acal, Nina Beier, Goda Budvytyte, Liudvikas Buklys, Frank Chu, Trisha Donnelly, Peter Fischli & David Weiss, Ceal Floyer, Isa Genzken, Halflifers (Torsten Zenas Burns & Anthony Discenza), Euan Macdonald, Mahony (Andreas Duscha, Stephan Kobatsch, Clemens Leuschner, Jenny Wolka), Eva Marisaldi, Giovanni Oberti, Julie Peeters, Post Brothers, Rosemarie Trockel, Anne-Mie Van Kerckhoven, ed Erik Wysocan interagiscono tra loro, operando su mostre diverse per titolo, configurazione spaziale, cornice temporale, logica organizzativa e significati da analizzare.
VEERLE è quindi il prodotto delle operazioni all’interno di tutto ciò che esso stesso include. Ed è esso stesso un’operazione. Citando le parole del curatore Chris Fitzpatrick: Più parliamo di VEERLE, più VEERLE diventa grande.
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