Hypnomachia - Nocturnal Emission. VI Edizione
Hypnomachia - Nocturnal Emission. VI Edizione, Bologna
Dal 11 January 2014 al 7 March 2014
Bologna
Luogo: Xing - Raum
Indirizzo: via Ca' Selvatica 4
Enti promotori:
- Regione Emilia-Romagna
- Comune di Bologna
- Edizioni Zero
- Radio Città del Capo
Telefono per informazioni: +39 051 331099
E-Mail info: info@xing.it
Sito ufficiale: http://www.xing.it
Ripartono l'11 gennaio le attività invernali di Raum, lo spazio di Xing a Bologna, che si concluderanno il 7 marzo. Si tratta di un programma di sei appuntamenti intrecciato a due progetti speciali che avranno luogo in altri spazi di Bologna (focus su Romeo Castellucci con Uso Umano di Esseri Umani il 14,15,16 febbraio) e Ferrara (Art Fall '13 con ZAPRUDERfilmmakersgroup il 17,18,19 gennaio) e che prelude la settimana di Live Arts Week che avrà come sede centrale, anche nel 2014, MAMbo (8>13 aprile).
Sabato 11 gennaio dalla notte all'alba Raum propone la sesta edizione di Hypnomachia - Nocturnal Emission, commissionata a Simone Bertuzzi che svilupperà per l’occasione un lungo flusso di ascolto derivato dal vasto bacino di ricerca di Palm Wine, il celebre Blog sui movimenti dei suoni e degli immaginari nel mondo post-globale. Hypnomachia è musica che si dipana lungo una notte intera, in simbiosi col ritmo segreto degli slittamenti dell'attenzione. Suoni attorcigliati al nastro di Moebius che scorre tra la veglia e il sonno; flussi di onde radio trasmesse dal passato al suono inconfondibile del disgregarsi della coscienza e della notte. (Portarsi coperta o sacco a pelo: è uno sleep-concert).
Venerdi 24 gennaio, in occasione di Art City Bologna 2014, Raum presenta Speak in Tongues, nuova produzione mixed media di ZAPRUDERfilmmakersgroup. Il progetto è stato realizzato per Art Fall '13 col sostegno delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara che accoglieranno l’opera nelle proprie collezioni. Speak in Tongues indaga il linguaggio al di là della comprensione letterale, in quanto disposizione degli esseri viventi a comunicare con i loro simili. Dopo la presentazione a Ferrara come installazione audiovisiva su schermi comunicanti, a Raum verrà allestito un ambiente performativo in cui il pubblico potrà muoversi tra molteplici apparati.
Giovedi 30 gennaio Xing e Sant'Andrea degli amplificatori presentano il solo del compositore e sassofonista svizzero Antoine Chessex. Il lavoro di Chessex si esprime in un vasto range di forme abbracciando composizioni per ensemble, performances in solo, installazioni sonore e progetti interdisciplinari e varcando i confini tra noise, composizione contemporanea, improvvisazione e musica elettronica.
Giovedi 6 febbraio la performance RITA, esito della residenza negli spazi di Raum della coreografa e performer Sara Manente, costituisce il quinto capitolo del progetto evolutivo condiviso con gli altri artisti del collettivo internazionale CABRA (Santiago Ribelles Zorita, Jaime Llopis, Marcos Simoes e Varinia Canto Vila). Il progetto RITA nasce dal loro desiderio di passarsi materiali, metodologie, argomenti, pratiche, lavoro, cose che li interessano e a volte li ossessionano. Ogni due mesi uno degli artisti ospita RITA e poi la cede a un altro componente del gruppo. RITA è in sé non-finita, è un terreno di lavoro. La performance di Manente offre un'occasione per affacciarsi sulla nuova scena performativa sperimentale belga.
?Mercoledi 26 febbraio si prosegue con il live per macchine da scrivere del trio coreano A.Typist composto dal musicista Hankil Ryu e dagli scrittori lo wie e Taeyong Kim. A.Typist indaga l'atto dello scrivere come modo per produrre musica e non-musica e viceversa. Il gruppo si avvale di vecchie macchine da scrivere sovrapponendo al suono originario prodotto dal loro dispositivo meccanico, un suono ulteriore, generato da tecnologie audio, derivato dalla scrittura stessa.
Venerdi 7 marzo chiude la stagione di Raum l'intervento/performance di Matthieu Saladin, pensato appositamente in relazione agli spazi ed al contesto di Raum in collaborazione con Sant'Andrea degli amplificatori. La pratica di Matthieu Saladin, artista e ricercatore francese, nasce da un approccio concettuale che riflette sulla storia delle forme, dei processi creativi e delle costruzioni sociali, e sui rapporti tra arte e società dal punto di vista economico e politico. Il suo lavoro assume forme che vanno dall'installazione alla pubblicazione, dalla performance sonora al video, dalla conferenza alla creazione di software.
Sabato 11 gennaio dalla notte all'alba Raum propone la sesta edizione di Hypnomachia - Nocturnal Emission, commissionata a Simone Bertuzzi che svilupperà per l’occasione un lungo flusso di ascolto derivato dal vasto bacino di ricerca di Palm Wine, il celebre Blog sui movimenti dei suoni e degli immaginari nel mondo post-globale. Hypnomachia è musica che si dipana lungo una notte intera, in simbiosi col ritmo segreto degli slittamenti dell'attenzione. Suoni attorcigliati al nastro di Moebius che scorre tra la veglia e il sonno; flussi di onde radio trasmesse dal passato al suono inconfondibile del disgregarsi della coscienza e della notte. (Portarsi coperta o sacco a pelo: è uno sleep-concert).
Venerdi 24 gennaio, in occasione di Art City Bologna 2014, Raum presenta Speak in Tongues, nuova produzione mixed media di ZAPRUDERfilmmakersgroup. Il progetto è stato realizzato per Art Fall '13 col sostegno delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara che accoglieranno l’opera nelle proprie collezioni. Speak in Tongues indaga il linguaggio al di là della comprensione letterale, in quanto disposizione degli esseri viventi a comunicare con i loro simili. Dopo la presentazione a Ferrara come installazione audiovisiva su schermi comunicanti, a Raum verrà allestito un ambiente performativo in cui il pubblico potrà muoversi tra molteplici apparati.
Giovedi 30 gennaio Xing e Sant'Andrea degli amplificatori presentano il solo del compositore e sassofonista svizzero Antoine Chessex. Il lavoro di Chessex si esprime in un vasto range di forme abbracciando composizioni per ensemble, performances in solo, installazioni sonore e progetti interdisciplinari e varcando i confini tra noise, composizione contemporanea, improvvisazione e musica elettronica.
Giovedi 6 febbraio la performance RITA, esito della residenza negli spazi di Raum della coreografa e performer Sara Manente, costituisce il quinto capitolo del progetto evolutivo condiviso con gli altri artisti del collettivo internazionale CABRA (Santiago Ribelles Zorita, Jaime Llopis, Marcos Simoes e Varinia Canto Vila). Il progetto RITA nasce dal loro desiderio di passarsi materiali, metodologie, argomenti, pratiche, lavoro, cose che li interessano e a volte li ossessionano. Ogni due mesi uno degli artisti ospita RITA e poi la cede a un altro componente del gruppo. RITA è in sé non-finita, è un terreno di lavoro. La performance di Manente offre un'occasione per affacciarsi sulla nuova scena performativa sperimentale belga.
?Mercoledi 26 febbraio si prosegue con il live per macchine da scrivere del trio coreano A.Typist composto dal musicista Hankil Ryu e dagli scrittori lo wie e Taeyong Kim. A.Typist indaga l'atto dello scrivere come modo per produrre musica e non-musica e viceversa. Il gruppo si avvale di vecchie macchine da scrivere sovrapponendo al suono originario prodotto dal loro dispositivo meccanico, un suono ulteriore, generato da tecnologie audio, derivato dalla scrittura stessa.
Venerdi 7 marzo chiude la stagione di Raum l'intervento/performance di Matthieu Saladin, pensato appositamente in relazione agli spazi ed al contesto di Raum in collaborazione con Sant'Andrea degli amplificatori. La pratica di Matthieu Saladin, artista e ricercatore francese, nasce da un approccio concettuale che riflette sulla storia delle forme, dei processi creativi e delle costruzioni sociali, e sui rapporti tra arte e società dal punto di vista economico e politico. Il suo lavoro assume forme che vanno dall'installazione alla pubblicazione, dalla performance sonora al video, dalla conferenza alla creazione di software.
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