Fausto Gilberti. Disegni tra le scapole
Dal 18 Gennaio 2023 al 23 Febbraio 2023
Milano
Luogo: Wizard Gallery
Indirizzo: Corso di Porta Ticinese 87
Orari: da Lunedì a Venerdì 15:00 - 19:00
Costo del biglietto: ingresso gratuito
E-Mail info: milan@wizardgallery.com
Sito ufficiale: http://www.wizardgallery.com
Tutto è iniziato con La suora: un disegno a china su un foglio di carta di 25 per 40 centimetri realizzato durante l’ora di geometria descrittiva. 562 personaggi occupano ordinatamente il foglio: una tassonomia di tipologie umane, fisiche, sociali. In alto, al centro, tutto nero, primo personaggio ad essere disegnato: la suora che dà il titolo al disegno. Sull’orizzonte Andrea Pazienza, ma i tratti espressivi con cui sono tracciati i corpi, i volti e l’abbigliamento dei personaggi sono già personali, distintivi. Quando il professore si avvicina al giovanissimo (17 anni) Fausto Gilberti e lo scopre, intento a ultimare il suo lavoro d’esordio, non lo rimprovera. Si complimenta. Quindi il disegno funziona! È il 1988.
Ora i personaggi che si affastellano sui grandi disegni di Gilberti sono un po’ meno; non sono più serrati in rigorosi ranghi e appartengono tutti a una medesima categoria: sono artisti. Eppure esiste chiaramente un legame carsico che unisce non solo il primo e l’ultimo lavoro, ma tutti quelli intermedi.
I tratti distintivi degli omini non sarebbero così precisi se non si fossero affinati attraverso un processo sottrattivo e additivo regolato da un meccanismo di alternanza periodica, catalizzato dalle differenti tecniche utilizzate (china, matita, pittura a olio, tempera, acrilici). Le composizioni non sarebbero così affinate se nel suo percorso Fausto Gilberti non avesse teso un ponte trala Bad Painting e gli antichi maestri. Gli affollamenti degli artisti non sarebbero così liberi se non fossero stati preceduti da folle più scomposte di quelle della Suora, distillate poi nelle individualità riconoscibili degli artisti rock: Rockstars, il suo primo libro,esce per Corraini nel 2011. Soprattutto non avremmo tutti questi artisti se a un certo punto Fausto Gilberti non avesse deciso – collocandosi tra Vasari e Bruno Munari – di raccontarci le loro vite. È sono così usciti: Marcel Duchamp, Yves Klein, Piero Manzoni, Yayoi Kusama, Lucio Fontana, Jackson Pollock, Louise Bourgeois, Banksy, sempre per Corraini, tra il 2014 e il 2022.
E infine l’esposizione attuale alla galleria Wizard di Federico Luger non si sarebbe così ben ambientata se non ci fosse stata laprecedente mostra Lost Control (dal brano She’s lost control dei Joy Division, del 1979) tenuta negli spazi di via Circonel 2012, con i disegni appallottolati che invadevano la galleria e quelli riappianati nelle cornici. Oggi osserviamo questi grandi disegni (dal metro in su), a china su carta, semplicemente attaccati alle pareti. Ritroviamo i protagonisti dei libri di Gilberti ma questa volta tutti insieme, mescolati ma riconoscibili, per i tratti, abilmente sintetizzati, e per le loro opere feticcio. Li si guarda e si fantastica secondo libere associazioni evocate dalla coralità dei protagonisti. Osservare, riconoscere, magari non tutti i protagonisti del disegno, interrogarsi e tornare a guardare pensando alle storie note e a quelle solo intuite, suggerite da questi grandi affollamenti (che ci riportano a Bruegel e, in maniera apparentemente meno cruenta, a Bosch). Dopo averli guardati li osserviamo ancora, quindi i disegni funzionano: come La Suora. Ci provocano quella sensazione indefinibile fino quando Vladimir Nabokov (Lezioni di letteratura, 1980) non ha afferrato che «benché si legga con la mente, la sede del piacere artistico è tra le scapole; è quel piccolo brivido che sentiamo là dietro»: i disegni tra le scapole di Fausto Gilberti.
Roberto Dulio
Fausto Gilberti è pittore, disegnatore e autore. Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Brera e ha iniziato a esporre le proprie opere alla fine degli anni Novanta. Vincitore del “Premio Acacia ti fa volare 2004” e del “Premio Cairo 2007”, ha all'attivo un centinaio di mostre tra personali e collettive, sia in Italia che all'estero. Ha pubblicato negli ultimi anni numerosi libri illustrati quasi tutti editi da Corraini e tradotti all’estero in molte lingue. Tra i più recenti Banksy (2020) e Louise Bourgeois (2022). Vive e lavora Brescia.
Ora i personaggi che si affastellano sui grandi disegni di Gilberti sono un po’ meno; non sono più serrati in rigorosi ranghi e appartengono tutti a una medesima categoria: sono artisti. Eppure esiste chiaramente un legame carsico che unisce non solo il primo e l’ultimo lavoro, ma tutti quelli intermedi.
I tratti distintivi degli omini non sarebbero così precisi se non si fossero affinati attraverso un processo sottrattivo e additivo regolato da un meccanismo di alternanza periodica, catalizzato dalle differenti tecniche utilizzate (china, matita, pittura a olio, tempera, acrilici). Le composizioni non sarebbero così affinate se nel suo percorso Fausto Gilberti non avesse teso un ponte trala Bad Painting e gli antichi maestri. Gli affollamenti degli artisti non sarebbero così liberi se non fossero stati preceduti da folle più scomposte di quelle della Suora, distillate poi nelle individualità riconoscibili degli artisti rock: Rockstars, il suo primo libro,esce per Corraini nel 2011. Soprattutto non avremmo tutti questi artisti se a un certo punto Fausto Gilberti non avesse deciso – collocandosi tra Vasari e Bruno Munari – di raccontarci le loro vite. È sono così usciti: Marcel Duchamp, Yves Klein, Piero Manzoni, Yayoi Kusama, Lucio Fontana, Jackson Pollock, Louise Bourgeois, Banksy, sempre per Corraini, tra il 2014 e il 2022.
E infine l’esposizione attuale alla galleria Wizard di Federico Luger non si sarebbe così ben ambientata se non ci fosse stata laprecedente mostra Lost Control (dal brano She’s lost control dei Joy Division, del 1979) tenuta negli spazi di via Circonel 2012, con i disegni appallottolati che invadevano la galleria e quelli riappianati nelle cornici. Oggi osserviamo questi grandi disegni (dal metro in su), a china su carta, semplicemente attaccati alle pareti. Ritroviamo i protagonisti dei libri di Gilberti ma questa volta tutti insieme, mescolati ma riconoscibili, per i tratti, abilmente sintetizzati, e per le loro opere feticcio. Li si guarda e si fantastica secondo libere associazioni evocate dalla coralità dei protagonisti. Osservare, riconoscere, magari non tutti i protagonisti del disegno, interrogarsi e tornare a guardare pensando alle storie note e a quelle solo intuite, suggerite da questi grandi affollamenti (che ci riportano a Bruegel e, in maniera apparentemente meno cruenta, a Bosch). Dopo averli guardati li osserviamo ancora, quindi i disegni funzionano: come La Suora. Ci provocano quella sensazione indefinibile fino quando Vladimir Nabokov (Lezioni di letteratura, 1980) non ha afferrato che «benché si legga con la mente, la sede del piacere artistico è tra le scapole; è quel piccolo brivido che sentiamo là dietro»: i disegni tra le scapole di Fausto Gilberti.
Roberto Dulio
Fausto Gilberti è pittore, disegnatore e autore. Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Brera e ha iniziato a esporre le proprie opere alla fine degli anni Novanta. Vincitore del “Premio Acacia ti fa volare 2004” e del “Premio Cairo 2007”, ha all'attivo un centinaio di mostre tra personali e collettive, sia in Italia che all'estero. Ha pubblicato negli ultimi anni numerosi libri illustrati quasi tutti editi da Corraini e tradotti all’estero in molte lingue. Tra i più recenti Banksy (2020) e Louise Bourgeois (2022). Vive e lavora Brescia.
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