Ignazio Gadaleta. Per Giorgio Morandi
Ignazio Gadaleta, Sette punti celesti
Dal 25 November 2015 al 26 June 2016
Milano
Luogo: Casa Museo Boschi Di Stefano
Indirizzo: via Giorgio Jan 15
Orari: da martedì a domenica 10-18
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 74281000
E-Mail info: info@fondazioneboschidistefano.com
Sito ufficiale: http://www.fondazioneboschidistefano.it/ws/
In linea con il progetto di incremento della raccolta d’arte dei coniugi Boschi, Casa Museo Boschi Di Stefano accoglie una nuova opera d’arte contemporanea che entrerà a far parte della sua collezione.
Si tratta dell’opera Sette punti celesti di Ignazio Gadaleta che andrà temporaneamente a sostituire l’opera Fiori di Giorgio Morandi (1890- 1964) in mostra a Tokyo dal 23 novembre 2015 al 26 giugno 2016.
Dopo intere giornate passate ad osservare la parete che ospita i quadri di Morandi, l’artista pugliese concepisce il suo dipinto ad olio e acrilico fluorescente su tavola che sembra quasi fluttuare sulla parete. Sette elementi semisferici, sette come i dipinti di Morandi appesi in Casa Boschi Di Stefano e come le lettere che compongono il nome del grande artista bolognese, questi punti-pittura si dispongono (tutti, tranne uno) entro una forma rettangolare che corrisponde perfettamente all’area del dipinto in “sostituzione” temporanea. La tavola, retro-dipinta, produce accesi riverberi rosa che, sviluppandosi sulla parete attorno al dipinto, coinvolgono il riguardante.
Suggestioni morandiane per impasti e attenzioni tonali, per incanti e concentrazioni ultratemporali, sono rintracciabili con evidenza nel corso della formazione di Ignazio Gadaleta e anche nelle sue opere post-concettuali almeno fino al 1982.
L’intento dell’artista in Sette punti celesti, è quello di leggere le dimensioni tonali proprie dello spazio-colore morandiano e le suggestioni di alcune ebrezze percettive di natura prospettica del periodo metafisico, in un suggestivo dialogo con l’ambiente circostante; significativa prova di come la qualità della riflessione lirica introspettiva di Morandi arrivi a sollecitare oggi la pittura di un esponente di quattro generazioni successive.
Come afferma lo storico e critico d’arte Enrico Crispolti: “l’esito è quello di essere stato al gioco della sfida proposta operando una sostituzione pittorica riflessivamente dinamica, ma decisamente alternativa ben più che congeniale.”
Il giorno 25 novembre, alle ore 17.00 il salotto di Casa Museo Boschi Di Stefano ospiterà un incontro con l’artista; l’Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo del Corno, Enrico Crispolti professore emerito dell’Università di Siena, Francesca Pola docente dell’Università Cattolica, Chiara Gatti giornalista e storico dell’arte e il direttore della Casa Museo Boschi Di Stefano Maria Fratelli dialogheranno con lui.
Inaugurazione 25 novembre ore 17.
Si tratta dell’opera Sette punti celesti di Ignazio Gadaleta che andrà temporaneamente a sostituire l’opera Fiori di Giorgio Morandi (1890- 1964) in mostra a Tokyo dal 23 novembre 2015 al 26 giugno 2016.
Dopo intere giornate passate ad osservare la parete che ospita i quadri di Morandi, l’artista pugliese concepisce il suo dipinto ad olio e acrilico fluorescente su tavola che sembra quasi fluttuare sulla parete. Sette elementi semisferici, sette come i dipinti di Morandi appesi in Casa Boschi Di Stefano e come le lettere che compongono il nome del grande artista bolognese, questi punti-pittura si dispongono (tutti, tranne uno) entro una forma rettangolare che corrisponde perfettamente all’area del dipinto in “sostituzione” temporanea. La tavola, retro-dipinta, produce accesi riverberi rosa che, sviluppandosi sulla parete attorno al dipinto, coinvolgono il riguardante.
Suggestioni morandiane per impasti e attenzioni tonali, per incanti e concentrazioni ultratemporali, sono rintracciabili con evidenza nel corso della formazione di Ignazio Gadaleta e anche nelle sue opere post-concettuali almeno fino al 1982.
L’intento dell’artista in Sette punti celesti, è quello di leggere le dimensioni tonali proprie dello spazio-colore morandiano e le suggestioni di alcune ebrezze percettive di natura prospettica del periodo metafisico, in un suggestivo dialogo con l’ambiente circostante; significativa prova di come la qualità della riflessione lirica introspettiva di Morandi arrivi a sollecitare oggi la pittura di un esponente di quattro generazioni successive.
Come afferma lo storico e critico d’arte Enrico Crispolti: “l’esito è quello di essere stato al gioco della sfida proposta operando una sostituzione pittorica riflessivamente dinamica, ma decisamente alternativa ben più che congeniale.”
Il giorno 25 novembre, alle ore 17.00 il salotto di Casa Museo Boschi Di Stefano ospiterà un incontro con l’artista; l’Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo del Corno, Enrico Crispolti professore emerito dell’Università di Siena, Francesca Pola docente dell’Università Cattolica, Chiara Gatti giornalista e storico dell’arte e il direttore della Casa Museo Boschi Di Stefano Maria Fratelli dialogheranno con lui.
Inaugurazione 25 novembre ore 17.
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