Patrizia Borrelli. Tracce nel vuoto, nel pieno, nel colore
Patrizia Borrelli. Tracce nel vuoto, nel pieno, nel colore
Dal 30 September 2015 al 14 October 2015
Roma
Luogo: Museo Venanzo Crocetti
Indirizzo: via Cassia 492
Orari: da lunedì a venerdì 11-13 / 15-19; sabato 11-19
Curatori: +39 06 33711468
Costo del biglietto: ingresso gratuito
E-Mail info: fondazione.crocetti@tiscali.it
Sito ufficiale: http://www.fondazionecrocetti.it
Patrizia Borrelli artista romana con un’attività già quarantennale alle spalle, espone presso il Museo Venanzo Crocetti a Roma dal 30 settembre al 14 ottobre, una scelta di lavori creati tra il 2008 ed il 2015 raccolti con il titolo: Tracce nel vuoto, nel pieno, nel colore.
L’artista ha scelto tra la sua multidisciplinare espressione creativa gruppi di opere uniformi per tematiche, nate da emozioni profonde, coinvolgenti il suo mondo percettivo, intuitivo e razionale; emozioni provenienti anche da livelli oscuri dell’io, ove si muove seguendo una sua “mappa di ciò che non si vede” con stile istintivo dinamico e sicuro. La sua cultura formativa percorre l’avanguardia postimpressionista divisionista futurista per giungere ad un personale espressionismo reale ed onirico “che stringe la relazione fra intuizione formale ed un lirismo di stampo minimale” (Vittorio Sgarbi). Stile che si esprime con intelligenza linguistica contemporanea, usando i colori come parole ed i segni come i loro suoni.
La produzione plastica (scultura) rompe i limiti del modellato tridimensionale- argilla, fusioni di metalli - sia cavo che pieno o rilievo, avvicinandosi, in una serie prodotta in anni recenti, verso l’astrazione. Con il filo di ferro circoscrive e descrive lo spazio. Un risultato che tiene al minimo la distanza con le arti planari, specialmente il disegno, stabilendo rapporti di continuità tra spazio, aria, figure. Queste infatti, rese semplificate e primitive, sono ritagliate in lamine di piombo, arricchite di pigmenti, smalti ed inclusioni di materiali eteroplastici (legni, mosaici). Dell’autrice hanno scritto: Vittorio Sgarbi, Ennio Calabria,Paolo Levi, Alfio Mongelli
Catalogo personale aggiornato disponibile in mostra
La vocazione artistica di Liliana Palaia approda all’oreficeria dopo un’esperienza ventennale che spazia dalla produzione pittorica iperrealista alla scultura. Ed è proprio a partire da questo primo impulso al contatto con la materia che l’artista impara quella confidenza delle forme la cui eredità emerge con sapiente delicatezza nella microscultura in oro degli ultimi anni. Si tratta di una produzione artistica non convenzionale, che si distingue dall’oreficeria tradizionale in virtù della sua formazione pittorica di matrice iperrealista, e di un’indole intimamente votata alla creatività. I suoi gioielli così nascono non come lussuosi ed inanimati accessori, quanto come vere e proprie sculture in miniatura, dotate di un’anima artistica in cui rivivono l’equilibrio e la grandiosità dei gruppi scultorei classici, fusi con l’eleganza plastica dell’Art Nouveau in una commistione raffinata ed unica.
La ricerca orafa di Liliana Palaia si snoda attraverso una duplice corrente tematica. Dagli anni duemila, in seguito a un attento studio della granulazione etrusca, un’antichissima tecnica al giorno d’oggi quasi dimenticata, l’artista, tramite la fusione dell’oro a 24KT (senza l’ausilio di un saldante), ha raggiunto risultati sorprendenti che possiamo ammirare nel prezioso fascino dei gioielli archeologici. Controparte naturalista a questa prima linea più prettamente materica, le collezioni come quella marina realizzano un universo complementare di animali mitologici e di chimere, di creature animali ed umane, in una sintesi peculiare e superlativa che concretizza l’antica aspirazione iperrealista dell’artista.
Tutti i gioielli sono realizzati interamente a mano, con la lavorazione a banco o l’antico processo della fusione a cera persa.
L’artista ha scelto tra la sua multidisciplinare espressione creativa gruppi di opere uniformi per tematiche, nate da emozioni profonde, coinvolgenti il suo mondo percettivo, intuitivo e razionale; emozioni provenienti anche da livelli oscuri dell’io, ove si muove seguendo una sua “mappa di ciò che non si vede” con stile istintivo dinamico e sicuro. La sua cultura formativa percorre l’avanguardia postimpressionista divisionista futurista per giungere ad un personale espressionismo reale ed onirico “che stringe la relazione fra intuizione formale ed un lirismo di stampo minimale” (Vittorio Sgarbi). Stile che si esprime con intelligenza linguistica contemporanea, usando i colori come parole ed i segni come i loro suoni.
La produzione plastica (scultura) rompe i limiti del modellato tridimensionale- argilla, fusioni di metalli - sia cavo che pieno o rilievo, avvicinandosi, in una serie prodotta in anni recenti, verso l’astrazione. Con il filo di ferro circoscrive e descrive lo spazio. Un risultato che tiene al minimo la distanza con le arti planari, specialmente il disegno, stabilendo rapporti di continuità tra spazio, aria, figure. Queste infatti, rese semplificate e primitive, sono ritagliate in lamine di piombo, arricchite di pigmenti, smalti ed inclusioni di materiali eteroplastici (legni, mosaici). Dell’autrice hanno scritto: Vittorio Sgarbi, Ennio Calabria,Paolo Levi, Alfio Mongelli
Catalogo personale aggiornato disponibile in mostra
La vocazione artistica di Liliana Palaia approda all’oreficeria dopo un’esperienza ventennale che spazia dalla produzione pittorica iperrealista alla scultura. Ed è proprio a partire da questo primo impulso al contatto con la materia che l’artista impara quella confidenza delle forme la cui eredità emerge con sapiente delicatezza nella microscultura in oro degli ultimi anni. Si tratta di una produzione artistica non convenzionale, che si distingue dall’oreficeria tradizionale in virtù della sua formazione pittorica di matrice iperrealista, e di un’indole intimamente votata alla creatività. I suoi gioielli così nascono non come lussuosi ed inanimati accessori, quanto come vere e proprie sculture in miniatura, dotate di un’anima artistica in cui rivivono l’equilibrio e la grandiosità dei gruppi scultorei classici, fusi con l’eleganza plastica dell’Art Nouveau in una commistione raffinata ed unica.
La ricerca orafa di Liliana Palaia si snoda attraverso una duplice corrente tematica. Dagli anni duemila, in seguito a un attento studio della granulazione etrusca, un’antichissima tecnica al giorno d’oggi quasi dimenticata, l’artista, tramite la fusione dell’oro a 24KT (senza l’ausilio di un saldante), ha raggiunto risultati sorprendenti che possiamo ammirare nel prezioso fascino dei gioielli archeologici. Controparte naturalista a questa prima linea più prettamente materica, le collezioni come quella marina realizzano un universo complementare di animali mitologici e di chimere, di creature animali ed umane, in una sintesi peculiare e superlativa che concretizza l’antica aspirazione iperrealista dell’artista.
Tutti i gioielli sono realizzati interamente a mano, con la lavorazione a banco o l’antico processo della fusione a cera persa.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
-
Dal 20 December 2025 al 20 April 2026
Caserta | Reggia di Caserta
Regine: trame di cultura e diplomazia tra Napoli e l’Europa
-
Dal 19 December 2025 al 23 March 2026
Torino | Palazzo Madama - Museo Civico d’Arte Antica
Il castello ritrovato. Palazzo Madama dall’età romana al medioevo
-
Dal 17 December 2025 al 19 January 2026
Roma | Palazzo della Cancelleria
De Humana Mensura di Linda Karshan
-
Dal 18 December 2025 al 12 April 2026
Firenze | Gallerie degli Uffizi
Cera una volta. Sculture dalle collezioni medicee
-
Dal 11 December 2025 al 9 April 2026
Firenze | Museo Archeologico Nazionale di Firenze
Icone di Potere e Bellezza
-
Dal 11 December 2025 al 11 January 2026
Roma | Palazzo Esposizioni Roma
Giorgio Morandi nella Collezione Eni. Un viaggio attraverso la storia culturale del cane a sei zampe e l’eredità di Enrico Mattei