Angelo Morbelli. Il poema della vecchiaia
Dal 20 Ottobre 2018 al 06 Gennaio 2019
Venezia
Luogo: Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna
Indirizzo: Santa Croce 2076
Orari: 10 – 18 (biglietteria 10 – 17). Dal 1 novembre 10 – 17 (biglietteria 10 – 16). Chiuso lunedì
Curatori: Giovanna Ginex
Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 7.50. Gratuito: Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide turistiche abilitate e interpreti turistici che accompagnino gruppi o visitatori individuali, per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo con prenotazione); docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; membri ICOM; titolari AMACI Card; partner ordinari MUVE e altre categorie
Telefono per informazioni: +39 041 721127
E-Mail info: capesaro@fmcvenezia.it
Sito ufficiale: http://capesaro.visitmuve.it
A distanza di oltre un secolo, ecco la ricomposizione del ciclo pittorico di Angelo Morbelli, uno dei capolavori del maestro divisionista: Il poema della vecchiaia.
Nel 1901 Morbelli confida all’amico Giuseppe Pellizza da Volpedo la volontà di riaccostarsi al tema della vecchiaia, con l’esplicita intenzione di realizzare una vera e propria serie di dipinti.
Il risultato di questa nuova ricerca su un tema affrontato dal pittore fin dal 1883 viene presentato alla V Esposizione internazionale d’arte di Venezia del 1903: il ciclo di sei opere intitolato nel catalogo della rassegna Il poema della vecchiaia.
Le sei tele – Il Natale dei rimasti, Vecchie calzette, Mi ricordo quand’ero fanciulla, Siesta invernale, Sedia vuota e I due inverni – appositamente realizzate dall’artista per l’esposizione veneziana, raffigurano gli ambienti del Pio Albergo Trivulzio di Milano, il maggiore ricovero per anziani indigenti della città. Il pittore torna a dipingere e sperimentare entro le sue mura, già ritratte in opere degli anni ottanta dell’Ottocento, ottenendovi uno spazio dedicato in cui allestire un atelier, condizione indispensabile per studiare da vicino i meccanismi psicologici insiti nella ritualità malinconica dei ricoverati.
Numerosi studi preparatori, disegni e fotografie testimoniano la rigorosa ricerca improntata alla tecnica divisionista, in cui luce e pigmenti vengono attentamente calibrati per produrre l’impressione luminosa.
Il recente rientro in Europa di Vecchie calzette, unica tela del ciclo mai più comparsa in pubblico dal 1906, permette ora – per la prima volta dalla mostra veneziana del 1903 – di riunire i dipinti, ricostruendone l’ordinamento originario a parete presentato nel 1903 nella Sala Lombarda del Palazzo dell’Esposizione ai Giardini.
La realizzazione del progetto all’interno di Ca’ Pesaro, che conserva una delle sei tele nella sua collezione acquisita alla V Esposizione internazionale, riporta a Venezia un’opera chiave del grande artista e restituisce al pubblico e agli studiosi la visione del perduto Poema.
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