A Palazzo dei Diamanti di Ferrara dal 3 marzo al 10 giugno
Nel segno della mente: pittura e stati d’animo all’alba di un secolo
Umberto Boccioni, La Risata, 1911 | © New York, Museum of Modern Art, Dono di Herbert e Nannette Rotschild
Francesca Grego
19/01/2018
Ferrara - L’alfabeto delle emozioni va in scena a Palazzo dei Diamanti. Capolavori di pittura e scultura diventano sono le porte aperte su un viaggio affascinante nella psiche umana.
A condurlo, alcuni dei più originali interpreti dell’arte europea tra Otto e Novecento: Giovanni Segantini, Gaetano Previati, Dante Gabriel Rossetti, Medardo Rosso, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Auguste Rodin, Giacomo Balla, Giorgio de Chirico, Umberto Boccioni, Carlo Carrà.
Nel Vecchio Continente inquietudini profonde ribollono sotto il lucido coperchio del progresso mentre, tra Positivismo e Irrazionalismo, scienziati e scrittori fanno a gara a sondare gli abissi più reconditi dell’uomo.
Una sensibilità inedita – delicata e violenta, dolorosa e liberatoria, oscura ed estatica – si fa strada negli ambienti dell’arte, trasferendo su tela le vibrazioni e i fantasmi di un’epoca. “Le forme cominciano a parlare come musica, i corpi aspirano a farsi atmosfera, spirito e il soggetto è già pronto a trasformarsi in istato d’animo”, afferma Boccioni a proposito dei quadri di Previati.
Nuovi stili e procedimenti tecnici nascono per dar voce ai segreti dell’anima e la materia gioca con la luce, nelle tele di Segantini, nelle sculture di Medardo Rosso, nei dipinti dei Futuristi.
Frutto di un accurato lavoro di ricerca, Stati d’Animo. Arte e Psiche tra Previati e Boccioni mette in relazione le poetiche dell’arte tra i due secoli con l’immaginario scientifico da Darwin a Freud, mostrando le evoluzioni di un incontro ricco di sfaccettature.
I ritratti allucinati di Segantini e Pellizza da Volpedo incontrano le tele “maledette” di Previati e Morbelli, ma anche la Beata Beatrix di Dante Gabriel Rossetti e il Fugit Amor di Rodin, prestiti illustri rispettivamente dalle National Galleries of Scotland e dal Musée Rodin.
Per arrivare al linguaggio inusitato del Futurismo, che convoglia i fermenti di inizio secolo nell'euforia della città moderna. In esposizione il trittico degli Stati d’Animo di Boccioni, da cui prende il nome la mostra, e la Risata dello stesso artista, in arrivo dal MoMa.
Lungo il percorso suoni e proiezioni evocano le atmosfere della Belle Époque, tra sezioni tematiche ispirate ai moti della psiche: dal terrore al sogno ad occhi aperti, dall’abbandono amoroso alla liberazione delle pulsioni sessuali e degli istinti aggressivi.
A esaltare la carica emozionale delle opere, l’allestimento a cura di Studio Ravalli (lo stesso dell’Orlando Furioso): sculture e dipinti appaiono come visioni nello spazio sospeso dell’oscurità.
A cura di Maria Grazia Messina, Fernando Mazzocca e Chiara Vorrasi, Stati d’Animo. Arte e psiche da Previati a Boccioni sarà visitabile dal 3 marzo al 10 giugno a Ferrara.
A condurlo, alcuni dei più originali interpreti dell’arte europea tra Otto e Novecento: Giovanni Segantini, Gaetano Previati, Dante Gabriel Rossetti, Medardo Rosso, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Auguste Rodin, Giacomo Balla, Giorgio de Chirico, Umberto Boccioni, Carlo Carrà.
Nel Vecchio Continente inquietudini profonde ribollono sotto il lucido coperchio del progresso mentre, tra Positivismo e Irrazionalismo, scienziati e scrittori fanno a gara a sondare gli abissi più reconditi dell’uomo.
Una sensibilità inedita – delicata e violenta, dolorosa e liberatoria, oscura ed estatica – si fa strada negli ambienti dell’arte, trasferendo su tela le vibrazioni e i fantasmi di un’epoca. “Le forme cominciano a parlare come musica, i corpi aspirano a farsi atmosfera, spirito e il soggetto è già pronto a trasformarsi in istato d’animo”, afferma Boccioni a proposito dei quadri di Previati.
Nuovi stili e procedimenti tecnici nascono per dar voce ai segreti dell’anima e la materia gioca con la luce, nelle tele di Segantini, nelle sculture di Medardo Rosso, nei dipinti dei Futuristi.
Frutto di un accurato lavoro di ricerca, Stati d’Animo. Arte e Psiche tra Previati e Boccioni mette in relazione le poetiche dell’arte tra i due secoli con l’immaginario scientifico da Darwin a Freud, mostrando le evoluzioni di un incontro ricco di sfaccettature.
I ritratti allucinati di Segantini e Pellizza da Volpedo incontrano le tele “maledette” di Previati e Morbelli, ma anche la Beata Beatrix di Dante Gabriel Rossetti e il Fugit Amor di Rodin, prestiti illustri rispettivamente dalle National Galleries of Scotland e dal Musée Rodin.
Per arrivare al linguaggio inusitato del Futurismo, che convoglia i fermenti di inizio secolo nell'euforia della città moderna. In esposizione il trittico degli Stati d’Animo di Boccioni, da cui prende il nome la mostra, e la Risata dello stesso artista, in arrivo dal MoMa.
Lungo il percorso suoni e proiezioni evocano le atmosfere della Belle Époque, tra sezioni tematiche ispirate ai moti della psiche: dal terrore al sogno ad occhi aperti, dall’abbandono amoroso alla liberazione delle pulsioni sessuali e degli istinti aggressivi.
A esaltare la carica emozionale delle opere, l’allestimento a cura di Studio Ravalli (lo stesso dell’Orlando Furioso): sculture e dipinti appaiono come visioni nello spazio sospeso dell’oscurità.
A cura di Maria Grazia Messina, Fernando Mazzocca e Chiara Vorrasi, Stati d’Animo. Arte e psiche da Previati a Boccioni sarà visitabile dal 3 marzo al 10 giugno a Ferrara.
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