L'inaugurazione a Firenze il 22 luglio
Nasce Nemech, primo centro di tecnologia applicata al servizio di arte e cultura
La Redazione
13/07/2015
Firenze - Inaugura il 22 luglio nell’ex carcere femminile Le Murate a Firenze il primo centro italiano specializzato nel mettere al servizio dell’arte e della cultura le più aggiornate tecnologie digitali. Il suo nome è Nemech (New Media for Cultural Heritage), ed è stato istituito presso l’Università di Firenze nell’ambito del piano per il potenziamento del sistema di trasferimento tecnologico regionale. I suoi obiettivi: lo studio e l’applicazione delle tecnologie multimediali per la valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici nel territorio toscano e nazionale attraverso la sperimentazione di nuove modalità di fruizione, promozione e qualificazione dell’offerta culturale e delle attività ad essa collegate.
“Progettiamo librerie digitali con suggerimento di contenuti, la stampa 3D per la diffusione di riproduzioni artistiche, l’impiego di sensori per il controllo dello stato del bene culturale e la rilevazione di presenze, l’impiego di droni e sistemi di visione per l’osservazione di ambienti e luoghi, l’elaborazione intelligente di informazione come l’osservazione dei comportamenti dei visitatori e la rilevazione dei loro interessi principali, le nuove modalità di fruizione dei contenuti attraverso la realtà aumentata, i dispositivi mobili e indossabili, i display interattivi e le modalità di interazione naturale. Oltre a pareti e superfici interattive, display olografici, reti sociali e lo scambio di informazione tra soggetti affini. E poi ovviamente cloud computing e connettività diffusa” spiega il fondatore, Alberto Del Bimbo, illustrando lo sterminato programma che mira a favorire e facilitare il dialogo tra arte, cultura e contemporaneità.
Del progetto fa parte anche l’apertura di una scuola (da settembre) rivolta alla formazione di professionisti specializzati in tecnologie applicate agli ambiti culturali, artistici e della comunicazione con moduli di alta qualità a basso costo affidati a docenti ricercatori dei Dipartimenti di area Umanistica e Tecnologica dell’Università di Firenze e delle più prestigiose Università Europee e del mondo.
“Progettiamo librerie digitali con suggerimento di contenuti, la stampa 3D per la diffusione di riproduzioni artistiche, l’impiego di sensori per il controllo dello stato del bene culturale e la rilevazione di presenze, l’impiego di droni e sistemi di visione per l’osservazione di ambienti e luoghi, l’elaborazione intelligente di informazione come l’osservazione dei comportamenti dei visitatori e la rilevazione dei loro interessi principali, le nuove modalità di fruizione dei contenuti attraverso la realtà aumentata, i dispositivi mobili e indossabili, i display interattivi e le modalità di interazione naturale. Oltre a pareti e superfici interattive, display olografici, reti sociali e lo scambio di informazione tra soggetti affini. E poi ovviamente cloud computing e connettività diffusa” spiega il fondatore, Alberto Del Bimbo, illustrando lo sterminato programma che mira a favorire e facilitare il dialogo tra arte, cultura e contemporaneità.
Del progetto fa parte anche l’apertura di una scuola (da settembre) rivolta alla formazione di professionisti specializzati in tecnologie applicate agli ambiti culturali, artistici e della comunicazione con moduli di alta qualità a basso costo affidati a docenti ricercatori dei Dipartimenti di area Umanistica e Tecnologica dell’Università di Firenze e delle più prestigiose Università Europee e del mondo.
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