Un centro benessere in miniatura tra le sale di Palazzo Vecchio
Restauro in vista per il Comodo di Cosimo de Medici

courtesy Geberit-Pozzi Ginori |
Palazzo Vecchio: le decorazioni di Marco di Faenza per il Comodo di Cosimo de Medici
Francesca Grego
21/06/2017
Firenze - Una lussuosa spa in miniatura che arriva fino a noi direttamente dalla Firenze del Rinascimento: è il Comodo di Cosimo de’ Medici a Palazzo Vecchio, al centro di un importante intervento di restauro grazie al programma Florence I Care.
Sarà la Geberit-Pozzi Ginori, azienda leader nel settore delle porcellane da bagno, un tempo legata alle manifatture toscane del marchese Carlo Ginori, a farsi carico dei lavori, il cui termine è previsto per il prossimo novembre.
Tornerà dunque all’antico splendore la stanza di Palazzo Vecchio che ospitò i rituali di benessere del primo signore di Firenze. Situato a pochi passi dal Salone dei Duecento, tra gli appartamenti di Cosimo e quelli della duchessa Eleonora, il vecchio Comodo ha tutte le caratteristiche di una stufa rinascimentale: una sala munita di vasche in pietra, di acqua calda e fredda e di un sistema idraulico in grado di inondare l’ambiente di vapore proprio come una sauna. Essenze profumate sistemate su una griglia apposita si spandevano nell’ambiente grazie al getto di aria caldo-umida.
Nulla resta invece delle seggette portatili, antenate dei moderni water, rivestite di stoffe preziose e ornate con eleganza, la cui presenza è ampiamente documentata negli inventari cinquecenteschi di Palazzo Vecchio.
Versione privata delle terme romane, che ne furono il modello, il Comodo è interamente decorato da stucchi e grottesche del maestro Marco di Faenza, vicino al Vasari. Una serie di delicati dipinti murali narra inoltre il mito di Amore e Psiche tratto dall’Asino d’Oro di Apuleio: un progetto iconografico che alcuni studiosi collegano al matrimonio di Francesco I de Medici, figlio di Cosimo, con l’arciduchessa Giovanna d’Austria (1565).
Ideato e diretto dal Servizio Belle Arti del Comune di Firenze, l’intervento sarà realizzato dall’azienda toscana Dini Restauri, con la collaborazione di Fondaco Italia, già autrice di consulenze e strategie di comunicazione nei restauri fiorentini della Fontana dello Sprone e del busto di Cosimo II de Medici.
Leggi anche:
• La Fabbrica della Bellezza: le statue di Ginori in mostra al Museo del Bargello
• A Firenze Ytalia: energia, pensiero e bellezza in connessione
• Svelati dal restauro i segreti del Vaso Medici
Sarà la Geberit-Pozzi Ginori, azienda leader nel settore delle porcellane da bagno, un tempo legata alle manifatture toscane del marchese Carlo Ginori, a farsi carico dei lavori, il cui termine è previsto per il prossimo novembre.
Tornerà dunque all’antico splendore la stanza di Palazzo Vecchio che ospitò i rituali di benessere del primo signore di Firenze. Situato a pochi passi dal Salone dei Duecento, tra gli appartamenti di Cosimo e quelli della duchessa Eleonora, il vecchio Comodo ha tutte le caratteristiche di una stufa rinascimentale: una sala munita di vasche in pietra, di acqua calda e fredda e di un sistema idraulico in grado di inondare l’ambiente di vapore proprio come una sauna. Essenze profumate sistemate su una griglia apposita si spandevano nell’ambiente grazie al getto di aria caldo-umida.
Nulla resta invece delle seggette portatili, antenate dei moderni water, rivestite di stoffe preziose e ornate con eleganza, la cui presenza è ampiamente documentata negli inventari cinquecenteschi di Palazzo Vecchio.
Versione privata delle terme romane, che ne furono il modello, il Comodo è interamente decorato da stucchi e grottesche del maestro Marco di Faenza, vicino al Vasari. Una serie di delicati dipinti murali narra inoltre il mito di Amore e Psiche tratto dall’Asino d’Oro di Apuleio: un progetto iconografico che alcuni studiosi collegano al matrimonio di Francesco I de Medici, figlio di Cosimo, con l’arciduchessa Giovanna d’Austria (1565).
Ideato e diretto dal Servizio Belle Arti del Comune di Firenze, l’intervento sarà realizzato dall’azienda toscana Dini Restauri, con la collaborazione di Fondaco Italia, già autrice di consulenze e strategie di comunicazione nei restauri fiorentini della Fontana dello Sprone e del busto di Cosimo II de Medici.
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