Lo spettacolo della modernità in una nuova mostra tra Otto e Novecento
Dopo il Liberty Forlì aspetta Boldini
 
										
										 
										
										
																		
																									Giovanni Boldini, La signora in Rosa (Ritratto di Olivia de Subercaseaux Concha), 1916
															
							E. Bramati
27/07/2014
							Forlì-Cesena -  Dopo le rassegne dedicate al Novecento e al Liberty, tornano anche nel 2015 gli approfondimenti sulla cultura figurativa tra XIX e XX secolo.
La Fondazione e i Musei di San Domenico, in collaborazione con il Comune e la Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì, hanno scelto per la prossima edizione un vero e proprio "classique", come lo definirono i suoi contemporanei, Giovanni Boldini.
 
Boldini fu certamente il più grande e prolifico tra gli artisti italiani residenti a Parigi, e nella sua lunghissima carriera godette una straordinaria fortuna, pur suscitando spesso accese polemiche, tra la critica ed il pubblico.
 
Attraverso le ricerche più recenti e la presentazione di nuove opere, sia pittoriche che grafiche, l'esposizione ripercorrerà l'evoluzione creativa dell'artista ferrarese, dal primo incontro con i Macchiaioli a Firenze, fino agli anni parigini, vissuti a contatto con altri pittori italiani come De Nittis, Corcos, De Tivoli e Zandomenenghi.
 
La scelta delle opere spazierà dal ciclo di dipinti murali realizzati per la Villa “Falconiera” di Collegigliato, raffiguranti marine e scene di vita agreste, fino ai ritratti, soprattutto femminili, e le scene di vita mondana, tipici della capitale francese.
Nella mostra, che aprirà dal 1 febbraio al 14 giugno, i suoi dipinti saranno inoltre accostati per la prima volta alle sculture di Paolo Troubetzkoy, vicine sia sul piano iconografico che formale.
						
					La Fondazione e i Musei di San Domenico, in collaborazione con il Comune e la Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì, hanno scelto per la prossima edizione un vero e proprio "classique", come lo definirono i suoi contemporanei, Giovanni Boldini.
Boldini fu certamente il più grande e prolifico tra gli artisti italiani residenti a Parigi, e nella sua lunghissima carriera godette una straordinaria fortuna, pur suscitando spesso accese polemiche, tra la critica ed il pubblico.
Attraverso le ricerche più recenti e la presentazione di nuove opere, sia pittoriche che grafiche, l'esposizione ripercorrerà l'evoluzione creativa dell'artista ferrarese, dal primo incontro con i Macchiaioli a Firenze, fino agli anni parigini, vissuti a contatto con altri pittori italiani come De Nittis, Corcos, De Tivoli e Zandomenenghi.
La scelta delle opere spazierà dal ciclo di dipinti murali realizzati per la Villa “Falconiera” di Collegigliato, raffiguranti marine e scene di vita agreste, fino ai ritratti, soprattutto femminili, e le scene di vita mondana, tipici della capitale francese.
Nella mostra, che aprirà dal 1 febbraio al 14 giugno, i suoi dipinti saranno inoltre accostati per la prima volta alle sculture di Paolo Troubetzkoy, vicine sia sul piano iconografico che formale.
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