A Milano dal 15 marzo al 9 luglio
Fra folklore e Astrattismo: Kandinskij, il cavaliere errante

Mosca, Galleria Tret'jakov |
Vasilij Kandinskij, Il Cavaliere (San Giorgio), 1914-15
Francesca Grego
14/03/2017
Milano - “Per anni ho cercato di ottenere che gli spettatori passeggiassero nei miei quadri: volevo costringerli a dimenticarsi, a sparire addirittura lì dentro”: il proposito di Vasilij Kandinskij diventa realtà nella prossima mostra del Mudec, un viaggio coinvolgente nella Russia del grande pittore con la guida eccezionale del protagonista di uno dei suoi dipinti icona, San Giorgio o Il cavaliere.
Nel centenario della Rivoluzione di Ottobre, arrivano dai più grandi musei di Mosca e San Pietroburgo, ma anche dall’Armenia e dalla Georgia, le 134 opere che ricompongono l’avventura cognitiva e artistica di uno dei più grandi protagonisti del Novecento, in un percorso che muove dalla cultura visiva del folklore russo verso l’astrazione.
“Di mostre su Kandinskij ce ne sono tante, ma questa – spiega Ada Masoero, co-curatrice insieme a Silvia Burini – ha una tesi forte: Kandinskij si è nutrito dell’immaginario dell’arte popolare russa, che tra i suoi temi più importanti ha proprio il cavaliere errante che, sul piano religioso, si trasforma in San Giorgio”.
Un originale progetto dal taglio filologico, cucito su misura per il Museo delle Culture, che ai 49 capolavori del padre dell’Astrazione accosta antiche icone, tessuti, stampe popolari ed esempi di arte decorativa: indizi cruciali per comprendere il codice simbolico dell’artista, che decise di dedicarsi alla pittura proprio quando entrò casualmente in contatto con l’esuberante cultura figurativa della minoranza Komi, durante un soggiorno di studio nel governatorato di Vologda.
La Fiaba, l’Infanzia, il Collezionismo, il Cavaliere immerso in paesaggi sterminati, il Cremlino e l’Uccello del Paradiso sono dunque le tappe di un itinerario immaginario nelle atmosfere della Russia del primo Novecento, ma anche nelle vibrazioni spirituali di Kandinskij: il pellegrinaggio verso un’astrazione che prima di diventare linguaggio pittorico è una forma dell’anima.
Fra i prestiti più preziosi, il Quadro con cerchio, proveniente da Tblisi, considerato perso per cent'anni, che per la prima volta varca i confini della Georgia, per incontrare dipinti, acquerelli, disegni e incisioni giunti dall'Ermitage di San Pietroburgo, dalla Galleria Tret'jakov, dal Museo Puskin di Mosca.
Promossa da Comune di Milano-Cultura e 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, Kandinskij, cavaliere errante. In viaggio verso l’astrazione sarà visitabile dal 15 marzo al 9 luglio nelle sale del Mudec.
La mostra si inserisce in una più ampia serie di celebrazioni dedicate all'arte astratta russa e ai suoi maestri che trae spunto dal centenario della Rivoluzione Russa. Tra queste il lancio nelle sale cinematografiche del docufilm "REVOLUTION - La Nuova Arte per un Mondo Nuovo" della regista Margy Kinmonth, dedicato alle avanguardie russe, che videro tra le proprie file Kandinskij, Malevic e Chagall. Il film, distribuito da Nexo Digital, sarà nelle sale italiane solo il 14 e il 15 Marzo 2017.
Leggi anche:
• Kandinskij nelle collezioni museali italiane
• Speciale REVOLUTION su ARTE.it
Nel centenario della Rivoluzione di Ottobre, arrivano dai più grandi musei di Mosca e San Pietroburgo, ma anche dall’Armenia e dalla Georgia, le 134 opere che ricompongono l’avventura cognitiva e artistica di uno dei più grandi protagonisti del Novecento, in un percorso che muove dalla cultura visiva del folklore russo verso l’astrazione.
“Di mostre su Kandinskij ce ne sono tante, ma questa – spiega Ada Masoero, co-curatrice insieme a Silvia Burini – ha una tesi forte: Kandinskij si è nutrito dell’immaginario dell’arte popolare russa, che tra i suoi temi più importanti ha proprio il cavaliere errante che, sul piano religioso, si trasforma in San Giorgio”.
Un originale progetto dal taglio filologico, cucito su misura per il Museo delle Culture, che ai 49 capolavori del padre dell’Astrazione accosta antiche icone, tessuti, stampe popolari ed esempi di arte decorativa: indizi cruciali per comprendere il codice simbolico dell’artista, che decise di dedicarsi alla pittura proprio quando entrò casualmente in contatto con l’esuberante cultura figurativa della minoranza Komi, durante un soggiorno di studio nel governatorato di Vologda.
La Fiaba, l’Infanzia, il Collezionismo, il Cavaliere immerso in paesaggi sterminati, il Cremlino e l’Uccello del Paradiso sono dunque le tappe di un itinerario immaginario nelle atmosfere della Russia del primo Novecento, ma anche nelle vibrazioni spirituali di Kandinskij: il pellegrinaggio verso un’astrazione che prima di diventare linguaggio pittorico è una forma dell’anima.
Fra i prestiti più preziosi, il Quadro con cerchio, proveniente da Tblisi, considerato perso per cent'anni, che per la prima volta varca i confini della Georgia, per incontrare dipinti, acquerelli, disegni e incisioni giunti dall'Ermitage di San Pietroburgo, dalla Galleria Tret'jakov, dal Museo Puskin di Mosca.
Promossa da Comune di Milano-Cultura e 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, Kandinskij, cavaliere errante. In viaggio verso l’astrazione sarà visitabile dal 15 marzo al 9 luglio nelle sale del Mudec.
La mostra si inserisce in una più ampia serie di celebrazioni dedicate all'arte astratta russa e ai suoi maestri che trae spunto dal centenario della Rivoluzione Russa. Tra queste il lancio nelle sale cinematografiche del docufilm "REVOLUTION - La Nuova Arte per un Mondo Nuovo" della regista Margy Kinmonth, dedicato alle avanguardie russe, che videro tra le proprie file Kandinskij, Malevic e Chagall. Il film, distribuito da Nexo Digital, sarà nelle sale italiane solo il 14 e il 15 Marzo 2017.
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