A Palazzo Reale fino al 29 gennaio 2023
Relationships: 60 anni di Richard Avedon rivivono a Milano
Richard Avedon, Dovima with elephants, evening dress by Dior, Cirque d'hiver, Paris, 1955 © The Richard Avedon Foundation
Francesca Grego
22/09/2022
Milano - Nel pieno della Fashion Week, la Milano della moda dà il benvenuto a Richard Avedon: da oggi, 22 settembre, fino al 29 gennaio 2023, 100 scatti racconteranno la carriera del grande fotografo a Palazzo Reale nella mostra Richard Avedon. Relationships. Pietre miliari della storia della moda e ritratti dall’impatto potente trasporteranno i visitatori nel mondo glamour del maestro americano, mettendo in evidenza scelte e innovazioni che l’hanno reso uno dei fotografi più influenti del XX secolo. Se da un lato Avedon ha rivoluzionato la fotografia di moda trasformando le modelle da soggetti statici in attrici protagoniste, dall’altro i suoi ritratti in bianco e nero, spesso di grande formato, sono riusciti a svelare la dimensione intima e personale di celebrità in altro modo irraggiungibili.
Richard Avedon, Truman Capote, writer, New York, October 10, 1955 © The Richard Avedon Foundation
A Palazzo Reale lo scopriremo lungo un percorso nato dalla collaborazione del museo milanese con la Richard Avedon Foundation e il Center for Creative Photography di Tucson, USA. In mostra 60 anni di fotografia, in una spettacolare carrellata di immagini che spazia dai Beatles a Marilyn, da Sofia Loren al Dalai Lama, fino a un inedito Andy Warhol che offre all’obiettivo di Avedon le sue cicatrici da arma da fuoco dopo essere sopravvissuto al tentativo di omicidio. Da osservare con attenzione sono le immagini in cui il fotografo torna a ritrarre lo stesso soggetto a distanza di anni: succede con il pittore Jasper Johns e con il poeta beat Allen Ginsberg, ma soprattutto con l’amico Truman Capote, protagonista di una relazione fotografica prolungata tutta da scoprire.
Richard Avedon, Nastassja Kinski, Los Angeles, California, June 14, 1981 (© The Richard Avedon Foundation)
E a proposito di ritratti, impossibile non citare l’iconico scatto dedicato a Nastassja Kinski nel 1981, scelto come immagine guida della mostra: con l’attrice morbidamente distesa sul pavimento e abbracciata da un serpente, la foto è un esempio eloquente di come Avedon si avvicinava ai soggetti da ritrarre. Il fondo bianco elimina ogni possibile distrazione evidenziando posa, gesti ed espressione: l’interazione tra figura e vuoto, tra corpo e spazio è la chiave della potenza dell’immagine, che è ripresa a distanza ravvicinata regalando allo spettatore un’intimità inattesa con la modella.
Richard Avedon, John Lennon, musician, The Beatles, London, England, August 11, 1967 © The Richard Avedon Foundation
Per i fan della fashion photography la mostra milanese è una miniera di sorprese. Offre al pubblico italiano la rara opportunità di seguire l’evoluzione completa dell’arte di Avedon nel campo della moda, dai primi scatti realizzati per riviste come Vogue e Harper’s Bazaar, in cui il fotografo sembra mettere in scena una storia, fino a quelli della maturità, dove l’abito e il corpo diventano protagonisti assoluti. Testimoni di questo viaggio sono top model che hanno scritto la storia della moda, come Dovima, Twiggy, Veruschka, Linda Evangelista, Christy Thurlington, Kate Moss, mentre una sezione speciale è dedicata al rapporto di Avedon con Versace, un lungo e fecondo sodalizio che ha prodotto immagini destinate a sopravvivere al tempo.
Richard Avedon, Carmen (homage to Munkàcsi), coat by Cardin, Place François-Premier, Paris, August 1957 © The Richard Avedon Foundation
Richard Avedon, Truman Capote, writer, New York, October 10, 1955 © The Richard Avedon Foundation
A Palazzo Reale lo scopriremo lungo un percorso nato dalla collaborazione del museo milanese con la Richard Avedon Foundation e il Center for Creative Photography di Tucson, USA. In mostra 60 anni di fotografia, in una spettacolare carrellata di immagini che spazia dai Beatles a Marilyn, da Sofia Loren al Dalai Lama, fino a un inedito Andy Warhol che offre all’obiettivo di Avedon le sue cicatrici da arma da fuoco dopo essere sopravvissuto al tentativo di omicidio. Da osservare con attenzione sono le immagini in cui il fotografo torna a ritrarre lo stesso soggetto a distanza di anni: succede con il pittore Jasper Johns e con il poeta beat Allen Ginsberg, ma soprattutto con l’amico Truman Capote, protagonista di una relazione fotografica prolungata tutta da scoprire.
Richard Avedon, Nastassja Kinski, Los Angeles, California, June 14, 1981 (© The Richard Avedon Foundation)
E a proposito di ritratti, impossibile non citare l’iconico scatto dedicato a Nastassja Kinski nel 1981, scelto come immagine guida della mostra: con l’attrice morbidamente distesa sul pavimento e abbracciata da un serpente, la foto è un esempio eloquente di come Avedon si avvicinava ai soggetti da ritrarre. Il fondo bianco elimina ogni possibile distrazione evidenziando posa, gesti ed espressione: l’interazione tra figura e vuoto, tra corpo e spazio è la chiave della potenza dell’immagine, che è ripresa a distanza ravvicinata regalando allo spettatore un’intimità inattesa con la modella.
Richard Avedon, John Lennon, musician, The Beatles, London, England, August 11, 1967 © The Richard Avedon Foundation
Per i fan della fashion photography la mostra milanese è una miniera di sorprese. Offre al pubblico italiano la rara opportunità di seguire l’evoluzione completa dell’arte di Avedon nel campo della moda, dai primi scatti realizzati per riviste come Vogue e Harper’s Bazaar, in cui il fotografo sembra mettere in scena una storia, fino a quelli della maturità, dove l’abito e il corpo diventano protagonisti assoluti. Testimoni di questo viaggio sono top model che hanno scritto la storia della moda, come Dovima, Twiggy, Veruschka, Linda Evangelista, Christy Thurlington, Kate Moss, mentre una sezione speciale è dedicata al rapporto di Avedon con Versace, un lungo e fecondo sodalizio che ha prodotto immagini destinate a sopravvivere al tempo.
Richard Avedon, Carmen (homage to Munkàcsi), coat by Cardin, Place François-Premier, Paris, August 1957 © The Richard Avedon Foundation
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