Dal 23 settembre 2025 all’11 gennaio 2026
La rivincita di John Singer Sargent al Musée d’Orsay

John Singer Sargent, Madame X (Madame Gautreau), 1883-84. Olio su tela. Metropolitan Museum of Art, New York
Francesca Grego
20/08/2025
Mondo - Il suo ritratto di Madame X è considerato "la Gioconda del MET" di New York e nel Regno Unito, dove trascorse gran parte della sua carriera, John Singer Sargent ((Firenze, 1856 – Londra, 1925) è un pittore ampiamente celebrato. Tutt’altra musica in Europa e in particolare in Francia, dove l’artista americano creò numerosi capolavori e dove tuttavia il pubblico sembra averlo dimenticato. A cent’anni dalla morte, una grande mostra al Musée d’Orsay lo riporta alla ribalta con oltre 90 opere che raccontano proprio il fondamentale periodo trascorso a Parigi.
Realizzata in collaborazione con il Metropolitan Museum of Art di New York, dal 23 settembre 2025 all’11 gennaio 2026 Sargent. The Parisian Years ricostruirà l’ascesa fulminea del pittore statunitense, ripercorrendone la carriera fino agli anni Ottanta del XIX secolo, quando si rifugia a Londra in seguito allo scandalo suscitato dal famigerato ritratto di Madame X. Durante questo decennio Sargent forgia il proprio stile nel vorticoso crogiolo artistico della Ville Lumière, che con l’ascesa dell’Impressionismo si avvia a diventare capitale mondiale dell’arte. Qui, oltre a trovare sostegno tra gli espatriati, il giovane pittore si integra brillantemente nella società francese stringendo legami con artisti, scrittori e mecenati illuminati. Nel 1883, commentando uno dei suoi dipinti più originali, il Ritratto delle figlie di Edward Darley Boit, l’amico scrittore Henry James osserva che Sargent “offre lo spettacolo stranamente inquietante di un talento che, all’inizio della carriera, non ha già più niente da imparare”.

John Singer Sargent, In The Luxembourg Gardens, 1879 | © Courtesy Philadelphia Museum of Art
Costantemente alla ricerca di nuove ispirazioni, l’artista raffigura raramente la tanto decantata vita parigina, approfittando invece della sua base francese per compiere numerosi viaggi in Europa o Nord Africa, da cui riporterà paesaggi e scene di genere cariche di esotismo, mistero e sensualità. Ma è nel campo del ritratto che Sargent si afferma come il pittore più talentuoso del suo tempo, superando i propri maestri ed eguagliando i grandi artisti del passato. La formidabile abilità tecnica, la potenza del tocco, la brillantezza dei colori e la provocatoria sicurezza delle sue composizioni disturbano il pubblico e seducono i critici, che vedono in lui l’erede di Velázquez. Tutti insieme, i suoi ritratti parigini restituiscono l’immagine di una società cosmopolita in rapido cambiamento, dove la vecchia aristocrazia europea si confronta con le giovani fortune del Nuovo Mondo.
Nel 1884, il ritratto di Virginie Gautreau - che in seguito Sargent definirà "la cosa migliore che abbia mai fatto" - dà scandalo al Salon: la sensualità esibita di una signora dell’alta società sembra ben più immorale della nudità di una dea o di una modella anonima. Le Figaro commenta così la spallina gioiello scivolata con noncuranza: “un solo movimento e potrebbe rimanere nuda”. L’artista la tirerà su e cambierà il titolo del quadro in Madame X, ma sarà ugualmente costretto a ritirarlo dal Salon e a trasferirsi in Inghilterra. In mostra una sezione speciale sarà dedicata a questo momento della carriera di Sargent e al ritratto, un prestito eccezionale del MET visibile a Parigi per la prima volta dal 1884!
L’esposizione riserverà poi particolare attenzione ai duraturi legami che Sargent intrattenne con la Ville Lumière anche dopo la partenza per Londra, come testimonia il suo impegno per l’ingresso nelle collezioni nazionali dell’Olympia di Manet, da lui molto ammirato, o l’acquisto statale per il Musée du Luxembourg del suo dipinto La Carmencita, un onore allora raramente concesso agli artisti americani.

John Singer Sargent, La Carmencita, 1890 circa. Olio su tela © Musée d'Orsay, Dist. RMN - Grand Palais / Patrice Schmidt
Realizzata in collaborazione con il Metropolitan Museum of Art di New York, dal 23 settembre 2025 all’11 gennaio 2026 Sargent. The Parisian Years ricostruirà l’ascesa fulminea del pittore statunitense, ripercorrendone la carriera fino agli anni Ottanta del XIX secolo, quando si rifugia a Londra in seguito allo scandalo suscitato dal famigerato ritratto di Madame X. Durante questo decennio Sargent forgia il proprio stile nel vorticoso crogiolo artistico della Ville Lumière, che con l’ascesa dell’Impressionismo si avvia a diventare capitale mondiale dell’arte. Qui, oltre a trovare sostegno tra gli espatriati, il giovane pittore si integra brillantemente nella società francese stringendo legami con artisti, scrittori e mecenati illuminati. Nel 1883, commentando uno dei suoi dipinti più originali, il Ritratto delle figlie di Edward Darley Boit, l’amico scrittore Henry James osserva che Sargent “offre lo spettacolo stranamente inquietante di un talento che, all’inizio della carriera, non ha già più niente da imparare”.

John Singer Sargent, In The Luxembourg Gardens, 1879 | © Courtesy Philadelphia Museum of Art
Costantemente alla ricerca di nuove ispirazioni, l’artista raffigura raramente la tanto decantata vita parigina, approfittando invece della sua base francese per compiere numerosi viaggi in Europa o Nord Africa, da cui riporterà paesaggi e scene di genere cariche di esotismo, mistero e sensualità. Ma è nel campo del ritratto che Sargent si afferma come il pittore più talentuoso del suo tempo, superando i propri maestri ed eguagliando i grandi artisti del passato. La formidabile abilità tecnica, la potenza del tocco, la brillantezza dei colori e la provocatoria sicurezza delle sue composizioni disturbano il pubblico e seducono i critici, che vedono in lui l’erede di Velázquez. Tutti insieme, i suoi ritratti parigini restituiscono l’immagine di una società cosmopolita in rapido cambiamento, dove la vecchia aristocrazia europea si confronta con le giovani fortune del Nuovo Mondo.
Nel 1884, il ritratto di Virginie Gautreau - che in seguito Sargent definirà "la cosa migliore che abbia mai fatto" - dà scandalo al Salon: la sensualità esibita di una signora dell’alta società sembra ben più immorale della nudità di una dea o di una modella anonima. Le Figaro commenta così la spallina gioiello scivolata con noncuranza: “un solo movimento e potrebbe rimanere nuda”. L’artista la tirerà su e cambierà il titolo del quadro in Madame X, ma sarà ugualmente costretto a ritirarlo dal Salon e a trasferirsi in Inghilterra. In mostra una sezione speciale sarà dedicata a questo momento della carriera di Sargent e al ritratto, un prestito eccezionale del MET visibile a Parigi per la prima volta dal 1884!
L’esposizione riserverà poi particolare attenzione ai duraturi legami che Sargent intrattenne con la Ville Lumière anche dopo la partenza per Londra, come testimonia il suo impegno per l’ingresso nelle collezioni nazionali dell’Olympia di Manet, da lui molto ammirato, o l’acquisto statale per il Musée du Luxembourg del suo dipinto La Carmencita, un onore allora raramente concesso agli artisti americani.

John Singer Sargent, La Carmencita, 1890 circa. Olio su tela © Musée d'Orsay, Dist. RMN - Grand Palais / Patrice Schmidt
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